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I giochi dei bambini: oltre il ruolo e l’espressione di genere

Mirko chiede solo giochi da bambina ed io e mia moglie non sappiamo se accontentarlo o meno, abbiamo paura che gli altri bambini possano prenderlo in giro..

Di fluIDsex, Greta Riboli

Pubblicato il 23 Nov. 2016

Aggiornato il 22 Nov. 2017 10:28

Genitorialità e gioco, oltre il ruolo e l’espressione di genere

 

Buongiorno, sono il padre di un bambino di 4 anni, dal primo anno di asilo Mirko chiede solamente giochi da bambina ed io e mia moglie non sappiamo se accontentarlo o meno. Se dovessimo assecondare le sue richieste abbiamo paura che gli altri bambini lo possano prendere in giro ed isolare, ma notiamo che dall’altro lato ad ogni macchinina o gioco del genere, lui si rattrista e comunque evita di giocarci. Per il momento optiamo per giochi che riteniamo unisex come le costruzioni, la fattoria degli animali. Cosa consigliereste?

Abbiamo paura.

Massimo e Rita

 

 

Buongiorno,

per quanto riguarda un bambino di quattro anni, ancora in fase di piena esplorazione, certi interessi non sono necessariamente connessi ad un disturbo di identità di genere. Dunque anche se Mirko adora giocare con giocattoli, ritenuti dalla nostra cultura, femminili, questo non significa che Mirko si senta o voglia essere una bambina. Detto ciò, ritengo importante lasciare a qualsiasi bambino uno spazio di gioco libero, in cui possa attingere a ciò che egli preferisce. E qualora gli si volessero presentare giochi nuovi, per stimolarlo, non lo farei nell’ottica giochi da bambina, da bambino, o unisex (essendo queste delle distinzioni culturali, sono sicuramente più chiare a voi adulti che a lui, nonostante a questa età stia iniziando anche lui a prendere consapevolezza di ciò).

Ritengo altresì utile (sebbene esuli leggermente dal tema in questione) mettere nello spazio ludico pochi giochi a disposizione alla volta, in modo da lasciargli una scelta, e permettere al contempo un’immersione nel gioco. Ciò permette di evitare di disperdere l’attenzione tra le molteplici opzioni o considerare ormai arredo privo di interesse quei giochi lasciati in fondo alla cesta da mesi (meglio archiviarli altrove, per un secondo momento di interesse).

Tornando al focus della vostra domanda, sembrate riportare due paure più o meno specifiche ed una paura indefinita generale:

se vostro figlio si diverte con giochi, ritenuti, femminili potrebbe essere oggetto di derisioni.

se vi doveste opporre al desiderio ludico di vostro figlio, Mirko potrebbe essere triste o disinteressato al gioco.

Riportate infine un “abbiamo paura” molto generale. Vi chiedo di rifletterci, pensando a voi stessi, Massimo e Rita, vorreste che Mirko giocasse con le macchinine? Vorreste che Mirko si comportasse diversamente? Avete delle aspettative nei suoi confronti? Ciò che sicuramente potrebbe influire sulla felicità o meno del vostro bambino, più dell’eventuale presa in giro da parte di suoi coetanei (dalla vostra domanda non sembra si sia ancora verificato un episodio del genere), è la percezione di un rifiuto ed un’aspettativa di cambiamento da parte vostra, come genitori.

Greta Riboli

 

 


 

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La rubrica fluIDsex è un progetto della Sigmund Freud University Milano.

Sigmund Freud University Milano

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