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L’arte guarisce il cuore: arte terapia ed effetti sulla salute emotiva e psichica

L’ arte terapia permette all’individuo di liberarsi da sofferenze e angosce, di ricostruire il suo Io, ritrovando l’interezza della sua personalità

Di Ursula Valmori

Pubblicato il 29 Nov. 2016

Con il termine arte terapia si indicano un insieme di tecniche e di trattamenti terapeutici che utilizzano le arti visive (e, con un significato più ampio, anche il teatro, la musica e la danza) per promuovere la salute (o favorire la guarigione) dell’individuo nella sfera emotiva, affettiva e relazionale.

 

 

L’idea che l’arte abbia un valore terapeutico è molto antica: la storia delle arti creative, infatti, si è spesso intrecciata, sin dall’antichità, con quella della salute mentale.

Già gli antichi Greci attribuivano una funzione catartica al teatro, che veniva utilizzato per liberare le emozioni represse e ritrovare uno stile di vita equilibrato. Già il teatro greco, quindi, può essere visto oggi come una sorta di “sostegno arte-terapeutico”, anche se è solo nel XX secolo che vennero mossi i primi passi verso l’arte terapia così come viene intesa nell’epoca attuale, grazie alla psicoanalisi; in particolare diedero il loro contributo fondamentale in quest’ambito Sigmund Freud (1856-1939) e Carl Jung (1875-1961).

 

L’arte secondo Freud e Jung

L’opera artistica vanne considerata dagli psicoanalisti come espressione dell’inconscio e come derivato del processo di sublimazione degli istinti di base. Per Freud l’artista è un:

uomo che si distacca dalla realtà poiché non riesce ad adattarsi alla rinuncia al soddisfacimento pulsionale che la realtà inizialmente esige, e lascia che i suoi desideri di amore e di gloria si realizzino nella vita della fantasia. 

E l’opera d’arte è, per Freud, lo specchio del mondo interiore dell’artista, delle sue strutture e dei suoi processi psichici. Seppur da un’ottica diversa, anche Jung considerò l’arte come un mezzo per esprimere le immagini appartenenti all’inconscio.

 

Lo sviluppo dell’ arte terapia

Margaret Naumburg (1890-1983), psicoanalista e seguace di Freud, è considerata la fondatrice dell’ arte terapia in America. Secondo la Naumburg: 

Il processo dell’ arte terapia si basa sul riconoscere che i sentimenti e i pensieri più profondi dell’uomo, derivati dall’inconscio, raggiungono l’espressione di immagini, piuttosto che di parole.

Margaret Nauburg, cioè, considera il prodotto artistico come uno strumento di accesso all’inconscio, da utilizzare nel corso della terapia come materiale da interpretare e favorire la risoluzione dei conflitti interni.

Diversa è l’impostazione di Edith Kramer (1916-20014), artista ed insegnante austriaca di origini ebraiche, che, attraverso l’esperienza sul campo come arte terapeuta con bambini ed adolescenti, propone una precisa linea metodologica, che mette al centro il processo creativo e considera l’arte stessa come fattore di guarigione, mezzo di sostegno dell’Io, espressione di sé. E’ dunque dalla Kramer in poi che si può parlare di arte terapia vera e propria, con lo spostamento dell’attenzione dal prodotto artistico come materiale da interpretare, al processo creativo.

L’ arte terapia come disciplina attinge da una varietà di approcci teorici, come quello psicoanalitico, quello psicodinamico, quello cognitivista, quello gestaltico e, in generale, da tutti quegli approcci terapeutici che mirano a conciliare i conflitti emotivi e promuovere l’autoconsapevolezza e l’accettazione di sé.

Caratteristiche dell’ arte terapia oggi

In generale, oggi, con il termine arte terapia si indicano un insieme di tecniche e di trattamenti terapeutici che utilizzano le arti visive (e, con un significato più ampio, anche il teatro, la musica e la danza) per promuovere la salute (o favorire la guarigione) dell’individuo nella sfera emotiva, affettiva e relazionale.

L’ arte terapia va ad utilizzare le potenzialità, che ciascun individuo possiede, di elaborare artisticamente il proprio vissuto, educando alla trasformazione creativa, dove “educare” va inteso nel suo significato latino di educĕre (cioè trarre fuori, tirar fuori o tirar fuori ciò che sta dentro), e, nella pratica riabilitativa, questo significa portare fuori dal buio per condurre una vita più soddisfacente.

L’ arte terapia permette, cioè, all’individuo di liberarsi delle sue sofferenze, di allontanare le angosce, di ricostruire il suo Io, ritrovando l’interezza della sua personalità. Infatti, poiché la terapia artistica visiva lavora basandosi sulla forza del colore e delle forme, riesce a superare lo stato di coscienza dell’individuo e a raggiungere campi profondi e sconosciuti, dove non arrivano le parole. In questo senso va inteso il titolo di questo scritto, “L’arte guarisce il cuore”.

L’ arte, infatti, non va considerata come un appannaggio di pochi, ma come una modalità di conoscenza e di comunicazione di se stessi e dei propri stati emotivi.

Gli ambiti in cui l’ arte terapia è utilizzata con maggior successo sono essenzialmente tre: in prima istanza nel contesto medico-psichiatrico, poi nella riabilitazione e, infine, nei contesti di educazione-prevenzione. Sin dalla sua nascita, l’ arte terapia si è sviluppata principalmente come strumento di sostegno nelle cure psichiatriche di persone con gravi disturbi psichici, quali psicotici ed autistici ed è nel contesto psichiatrico, infatti, che si inserisce ancora oggi la maggior parte degli interventi di terapia artistica visiva. In situazioni di disabilità psichica, l’ arte terapia rappresenta una modalità particolarmente apprezzata di espressione e condivisione emotiva. Più in generale, in ambito medico l’ arte terapia si è rivelata un ottimo strumento per la regolazione emotiva di pazienti affetti da patologie croniche, o in attesa di essere sottoposti ad importanti interventi chirurgici: gli interventi più comuni sono quelli rivolti ai bambini e ai pazienti oncologici.

I successi ottenuti in ambito psichiatrico hanno portato, negli anni, ad estendere l’uso dell’ arte terapia al campo della riabilitazione di soggetti con danni neurologici o con handicap fisici, ma senza vere e proprie patologie psichiche. Esprimersi in attività creative, infatti, può aiutare gli individui a ridurre la negazione della disabilità, a raggiungere una maggiore autonomia personale e a sviluppare sane relazioni sociali.

Per quanto riguarda, infine, l’area dell’educazione-prevenzione, mi riferisco all’uso dell’ arte terapia anche con persone non portatrici di disagi specifici, ma come forma di educazione alla sensibilità, alla creatività, all’autoconsapevolezza ed all’accettazione di sé. Ritengo infatti che in una società come quella attuale, frenetica e caratterizzata da un eccesso di stimoli, che non ci agevola ad una reale conoscenza di noi stessi, l’ arte terapia possa costituire uno spazio in cui incontrare noi stessi, esprimere le nostre emozioni e confrontarci con i nostri aspetti più profondi.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Allen P.B. (1995). Art is a way of knowing. Shambhala. Boston.
  • Gay P. (1988). Freud. A life for our time. W.W. Norton & Company. New York-London.
  • Jung C.G. Opere. Bollati Boringhieri. Torino, 1952.
  • Junge M. B. (2010). The Modern History of Art Therapy in the United States. Ed. Charles C Thomas-Publisher Ltd. Springfiels, IL.
  • McConeghey H. (2003). Art and soul. Spring Publication. Washinghton, DC.
  • Naumburg M. (1966). Dynamically oriented art therapy: its principles and practices.  Gune & Stratton. New York.
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