Psicologia e fotografia: “Oltre l’immagine”, uscito nel 2015 edito da Postcart è un libro scritto da un affiatato team di psicoterapeute (Maria Aliprandi, Francesca Belgioioso, Serena Calò, Agata D’Ercole, Chiara Gusmani e Gabriella Gilli) e da una photoeditor affermata, Sara Guerrini.
Psicologia e fotografia
Da questo particolare connubio, psicologia e fotografia, ecco nascere un libro diverso che attraverso l’analisi psicologica delle opere cerca e trova la chiave del movente inconscio, ma non troppo, dei meccanismi e sentimenti che hanno concepito e realizzato queste meravigliose opere.
Fotografia e psicologia non sono due mondi cosi estranei. Esiste una scuola precisa che da anni cura i pazienti attraverso i principi della fototerapia, ispirati dall’opera di Judy Weiser, affermata psicologa che da qualche decennio attraverso l’uso delle foto personali e familiari dei pazienti, ricrea sentimenti, memorie, pensieri e informazioni, e usandole come catalizzatori per la comunicazione terapeutica, attua il processo di cura. Non troppo distante è la fotografia concettuale, strumento che gli autori utilizzano per parlare di sé, della personale visione del mondo, di un loro stato traumatico, di alcuni pensieri e sentimenti personali o sociali che siano.
Partendo da artisti selezionati e tematiche ben suddivise troviamo Antoine D’Agata, Michelle Sank, Molly Landreth per il tema identità e corpo, Arno Rafael Minkkinen, Julia Kozerski, Liu Bolin per l’autoritratto, Elinor Carucci, Natasha Caruana, Diana Markosian per le relazioni, Phillip Toledano, Moira Ricci, Peter Van Agtmael per il tema Morte ed infine Guido Guidi, Paolo Ventura, Todd Hido per l’interpretazione dei luoghi.
Le immagini e le interviste
Solo lo sfogliare le immagini di questo libro ci mette già di fronte la diversa sensibilità artistica ed emotiva degli artisti, il confronto tra gli autori chiarifica il diverso modo di scattare, pensare e si può cogliere il vissuto attraverso delle immagini che vanno oltre la tecnica, immagini loquaci, immagini significanti. Leggendo poi le interviste abbiamo la conferma, che un occhio sensibile poteva aver già colto, che in quasi tutte le opere si celi o in alcuni casi si manifesti un nodo interiore enorme che alcuni autori attraverso la creazione di questi lavori hanno cercato o stanno cercando di sciogliere.
Conclusioni
Nel libro quindi sono stati individuati i temi più ricorrenti contenuti nelle opere, con il preciso intento, attraverso il dialogo tra psicologo e fotografo, di soffermarsi sugli aspetti più significativi delle opere stesse e sulle diverse implicazioni che le vite degli autori hanno determinato per la nascita di questi progetti. Tantissime interpretazioni diverse di uno stesso tema. L’uso dell’immagine quando le parole non bastano più.