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L’inaspettata relazione tra il disturbo bipolare e il corpo striato

Gli scienziati hanno mostrato per la prima volta che le cellule del corpo striato potrebbero avere un ruolo importante nel disturbo bipolare

Di Silvia Ciresa

Pubblicato il 06 Set. 2016

Il disturbo bipolare è una delle malattie psichiatriche più studiate, è però possibile che gli scienziati abbiano trascurato l’implicazione di una parte importante del cervello nello sviluppo di tale disturbo.

 

Gli scienziati hanno mostrato per la prima volta che le cellule all’interno del corpo striato, una parte del cervello che coordina molti aspetti primari del nostro comportamento, come la pianificazione motoria e delle azioni, la motivazione e la percezione delle ricompense, potrebbero essere profondamente coinvolti nel disturbo bipolare. La maggior parte degli studi moderni sul disturbo bipolare si sono concentrati sulla corteccia cerebrale, la più grande parte del cervello negli esseri umani, associata all’azione e al pensiero di livello superiore.

La presente ricerca è il primo vero studio che analizza l’espressione genetica nello striato in correlazione allo sviluppo del disturbo bipolare: un aspetto importantissimo per avere a disposizione una fotografia istantanea dei geni e delle proteine ​​espresse in quella regione. Tale studio fornisce anche indicazioni sui diversi percorsi possibili come potenziali trattamenti per tale disturbo.

Il disturbo bipolare è una malattia mentale che colpisce circa il 2,6 per cento della popolazione adulta degli Stati Uniti, circa 5,7 milioni di americani, con una maggioranza considerevole di questi casi classificati come gravi. La malattia ha una familiarità, infatti secondo l’Istituto Nazionale di Salute Mentale, più di due terzi delle persone con disturbo bipolare hanno almeno un parente stretto con la malattia o con depressione maggiore.

Nella presente ricerca, sono stati analizzati campioni di tessuto provenienti da 35 soggetti con disturbo bipolare e soggetti di controllo. Il numero di geni presenti nei campioni di tessuto dei due gruppi si è rivelato sorprendentemente piccolo, solo 14 in tutto. Tuttavia, l’analisi di alcuni network ha rivelato due moduli di geni interconnessi tra loro che erano particolarmente ricchi di varianti genetiche associate con il disturbo bipolare: tale dato è suggestivo di un ruolo causale di tali geni nella malattia. Uno di questi due moduli è stato particolarmente sorprendente perché sembrava essere altamente specifico all’interno del corpo striato.

La scoperta di un legame tra disturbo bipolare e corpo striato a livello molecolare completa gli studi che dimostrano, a livello anatomico, il coinvolgimento  della stessa area cerebrale nel disturbo bipolare, compresi gli studi di imaging funzionale che mostrano un’attività alterata nello striato in soggetti bipolari durante compiti che coinvolgono la valutazione del rischio e l’analisi della ricompensa. L’analisi delle reazioni al rischio era importante perché i pazienti bipolari possono agire impulsivamente e impegnarsi in attività ad alto rischio durante i periodi di mania.

L’analisi ha anche riscontrato modificazioni dei geni legati al sistema immunitario, della risposta infiammatoria del corpo e del metabolismo energetico delle cellule.

In conclusione, non è ancora chiaro se questi cambiamenti siano una causa della malattia o la manifestazione della malattia stessa, ma forniscono conoscenze molto importanti sui marcatori genetici del disturbo bipolare che potrebbero avere notevoli implicazioni a livello diagnostico e riabilitativo.

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