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Dall’emergenza alla normalità. Strategie e modelli di intervento nella psicologia dell’emergenza (2016) di C. Iacolino – Recensione

Il libro è un’ottima guida per il professionista che ha intenzione di mettere in gioco le proprie competenze psicologiche nei contesti di emergenza.

Di Chiara Carlucci

Pubblicato il 28 Lug. 2016

Aggiornato il 03 Ott. 2016 11:20

Cosa viene in mente con il termine ‘Calamità naturale‘? Chiudiamo gli occhi e proviamo ad immaginare uno scenario: ci troviamo di fronte all’esito di una catastrofe di questo tipo. Cosa vediamo? Abitazioni abbattute, strade distrutte, paesi non più abitabili.

 

I danni che una calamità naturale può generare sono notevoli e di grave entità, senza dimenticare le conseguenze traumatiche a cui andranno incontro i soggetti vittime di questi disastri.

Su queste persone interverrà la branca ormai nota della psicologia dell’emergenza, la quale si occupa di prestare attenzione a quei problemi di ordine psicologico o psichiatrico a cui potrebbero incorrere le popolazioni colpite e i loro soccorritori.

Il libro di Iacolino apre gli occhi su molti aspetti della psicologia in quei contesti di emergenza, dove gli individui non sono inquadrabili come ‘patologici’, ma sono ‘sani’ e messi a dura prova dalla vasta gamma di reazioni che, oltre a provocare evidenti sofferenze psichiche, costituiscono normali risposte all’esposizione di eventi che minacciano l’incolumità della persona.

Come muoversi in questi casi? Come può la psicologia dell’emergenza far sì che gli individui coinvolti tornino ad affrontare la vita con lo spirito giusto? Sicuramente la maggior parte degli psicologi avrà sentito parlare delle tecniche di Defusing e Debriefing; si tratta di due interventi di emergenza attivabili in gruppo.

Conosciamo esattamente in cosa consistono e come si applicano? Iacolino espone dettagliatamente le due tecniche, ponendo particolare accento alle emozioni dei soggetti e alle reazioni psicologiche a cui diviene opportuno prestare attenzione al fine di poter operare correttamente.

Gli eventi catastrofici ai quali si trova a far fronte la psicologia dell’emergenza mettono l’essere umano in quella situazione di impotenza che gli impedisce di reagire normalmente; talvolta sembrerebbe quasi impossibile reagire.

Eppure normalizzare i pensieri, le reazioni e i sintomi è possibile. Iacolino, in vari capitoli del libro, espone l’importanza dell’ascolto attivo in questi contesti: narrare gli eventi, i pensieri, le emozioni, condividere le esperienze riattivando i sintomi e le sensazioni negative aiuta i partecipanti a superare il trauma.

Naturalmente i conduttori di Debriefing e di Defusing dovranno essere in grado indagare accuratamente gli stati d’animo e i pensieri delle vittime, sostenendoli ed empatizzando con loro. E la dettagliata descrizione in fasi dei due interventi esposta dall’autore non può far altro che facilitare il compito dei soccorritori.

E se tali soccorritori, seguendo le corrette linee guida, saranno bravi ad attuare i processi e le tecniche di intervento, saranno altrettanto bravi nel comunicare adeguatamente in queste situazioni di crisi?

Iacolino interviene adeguatamente anche sulla tematica della comunicazione nei contesti di emergenza, elemento non trascurabile. Qualsiasi notizia va comunicata in maniera corretta alle vittime, alle istituzioni, ai mass media, e affinché i messaggi vengano trasmessi adeguatamente anche la comunicazione va pianificata e preparata seguendo le giuste accortezze.

Perché non sarà affatto semplice comunicare un pericolo, una tragicità, un decesso, tanto meno accogliere tali notizie.

Nelle situazioni di emergenza i soggetti implicati sono tanti: vittime, familiari delle vittime, soccorritori, istituzioni, mass media. E il compito del soccorritore è sostenere le vittime, ma soprattutto far rete tra tutte le parti. Tutto ciò affinché le persone coinvolte possano tornare in una  situazione di normalità, e al contempo facendo sì che vengano attuate le giuste misure preventive per eventuali altri rischi.

Nel testo l’autore espone la tematica della psicologia dell’emergenza da un punto di vista completo: affronta inizialmente il quadro storico della psicologia in questi contesti, espone poi dettagliatamente le metodologie e i processi in fasi da attuare da parte dei soccorritori, ed infine si sofferma su tutte quelle accortezze inerenti la comunicazione e il processo di empatia tra operatori e vittime.

Un’ottima guida per tutti coloro che hanno in qualche modo intenzione di mettere in gioco le proprie competenze psicologiche nei contesti di emergenza.

Perché dietro ad un disastro naturale c’è un mondo, un mondo composto da persone che solo operando con le proprie capacità e potenzialità potranno essere in grado di ricostruire una città, e naturalmente anche la giusta tranquillità interiore.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Iacolino C. (2016), Dall’emergenza alla normalità. Strategie e modelli di intervento nella psicologia dell’emergenza, Franco Angeli: Milano.
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