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Il potere dei social media nell’indurre l’uso di alcool

E' stato dimostrato che la visione di annunci pubblicitari su bevande alcoliche induce un maggior desiderio di assumere alcol. 

Di Silvia Ciresa

Pubblicato il 28 Giu. 2016

Aggiornato il 18 Lug. 2016 11:06

Uno dei poteri innegabili dei social media è la loro capacità di influenzare le persone e i loro comportamenti. Questo è particolarmente vero quando si tratta dell’uso di alcol.

Lo studio

I ricercatori dell’Università del Michigan hanno scoperto che quando gli individui venivano esposti ad annunci pubblicitari sulla birra, in opposizione ad annunci che pubblicizzavano acqua in bottiglia, erano più inclini a pensare di bere alcolici.

L’obiettivo di questo studio era valutare se la sola esposizione a messaggi pubblicitari sull’alcol attraverso i social creasse una differenza nell’esprimere l’intenzione di consumare alcolici da parte dei partecipanti o nella volontà di impegnarsi in comportamenti connessi al consumo di alcol.

Nello studio, 121 partecipanti sono stati esposti agli annunci pubblicitari su Facebook, un gruppo ha visualizzato annunci su una determinata marca di birra, mentre l’altro gruppo è stato esposto ad una pubblicità di acqua in bottiglia. Alla fine dello studio, come incentivo per la partecipazione alla ricerca, i partecipanti potevano scegliere una tra le due carte regalo offerte, una per un bar e l’altra per un negozio di caffè.
Dei partecipanti che hanno visto l’annuncio della birra, il 73 per cento ha scelto la carta regalo per il bar. Di quelli che hanno visto l’annuncio sull’acqua, circa il 55 per cento ha scelto la tessera regalo bar.
Questo suggerisce che c’è un effetto, un’influenza e che può essere attribuito alla pura e semplice esposizione a messaggi pubblicitari che innescano nei partecipanti il pensiero dell’alcol.

Discussione e conclusione

Tale studio solleva ulteriori future domande ed approfondimenti sui social media e la loro capacità di influenzare le persone, in particolar modo rispetto al consumo di alcol nei minorenni.

Inoltre, i messaggi inerenti l’ alcol sono spesso mascherati ed inviati tramite i messaggi personali su Facebook. Una persona può inviare o pubblicare una foto di se stesso mentre sta bevendo un drink in un bar, senza pensare che, ad esempio suo nipote di tredici anni potrebbe visionare tale foto!

Queste attività e comportamenti che noi tutti effettuiamo sui social media sono ormai automatici ed abituali. Purtroppo, molto spesso non si prendono in considerazione le conseguenze di tali azioni, come la sottile promozione e persuasione al consumo di alcolici nei minorenni o al mettersi alla guida sotto l’influenza dell’alcol.

Tutto ciò è parte di un problema più ampio, in quanto vi è poca o nessuna regolamentazione in merito alla pubblicità e al marketing dell’alcol sui media. Su Facebook, una persona è obbligata ad indicare la sua età, ma questo non implica che tali dati siano veritieri.
I propositi futuri potrebbero essere quelli di limitare tale contenuto ai giovani minorenni verificando più accuratamente la veridicità dei dati e creando regole più specifiche in merito a questo delicato tema che potrebbe prendere in causa ciascuno di noi.

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