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La personalità delle persone bulimiche – Disturbi dell’alimentazione e personalità

La personalità bulimica è caratterizzata spesso dalla presenza del disturbo borderline, che presenta impulsività e instabilità emotiva

Di Sandra Sassaroli, Giovanni Maria Ruggiero, Francesca Fiore

Pubblicato il 24 Giu. 2016

L’instabilità dell’umore, delle relazioni e l’impulsività sono gli aspetti più tipici della personalità bulimica. È il cosiddetto disturbo di personalità borderline, che si presenta nel 28% delle bulimiche. Cifra alta, che diventa ancora più alta se si pensa che lo stesso disturbo di personalità nella popolazione generale si manifesta solo nel 6% dei soggetti. 

MAGREZZA NON E’ BELLEZZA – I DISTURBI ALIMENTARI: Disturbi dell’alimentazione e personalità: la personalità bulimica (Nr. 18)

 

La personalità bulimica: i tratti borderline

Il disturbo borderline di personalità è caratterizzato, oltre che  da impulsività e instabilità nelle relazioni, anche da gesti autolesivi, sentimenti cronici di vuoto, rabbia inappropriata, paure intense di abbandono. I tratti tipici di questo disturbo di personalità riflettono alcune caratteristiche di coloro che mangiano in maniera compulsiva. In particolare, l’impulsività è una caratteristica fondamentale della bulimia e di tutti coloro che utilizzano alcuni comportamenti compensatori per regolare l’ingestione eccessiva  di cibo, ad esempio il vomito autoindotto, l’abuso di lassativi o di diuretici.

Per quanto riguarda l’instabilità affettiva, i sentimenti di vuoto cronico e la rabbia inappropriata, sono compensati dall’assunzione di grosse quantità cibo che successivamente potrebbero  essere espulse attraverso comportamenti compensatori (Westen et al. , 2006).  L’impulsività è caratterizzata dalla mancanza di premeditazione e dall’incapacità di valutare i rischi e le conseguenze della messa in atto di un gesto, per esempio l’improvvisa decisione di  espellere quello che si è ingerito senza considerare i rischi fisici che ne conseguono (Fahy, Eisler, 1993).

 

La personalità bulimica: i tratti più frequenti

Alcuni studi sull’impulsività suggeriscono che i pazienti affetti da anoressia sono meno  impulsivi rispetto ai soggetti di controllo non psichiatrici (Claes et al. , 2002; Fahy, Eisler, 1993). Viceversa, i pazienti con bulimia (Claes et al. , 2002) sono più impulsivi rispetto a quelli con anoressia e ai soggetti di controllo non psichiatrici.  Le pazienti con bulimia mostrano per lo più personalità borderline (31%) e dipendente (31%), mentre la personalità ossessivo-compulsiva è scarsamente presente in questa patologia alimentare (Sansone et al. , 2005). Ma è possibile incontrare anche altri tratti personologici, in particolare il narcisismo patologico, che riflette la preoccupazione per l’aspetto fisico, il bisogno di validazione esterna, e la tendenza a investire troppo sull’autostima (Steiger et al. , 1997). In aggiunta, il narcisismo può persistere dopo il miglioramento del disturbo alimentare, suggerendo che  potrebbe essere un tratto caratteristico delle bulimiche (Lehoux   et al. , 2000).

Insomma, mentre l’anoressia nervosa potrebbe essere collegata a una personalità ansiosa, insicura, che costruisce la propria traballante fiducia in se stessa controllando il peso e l’alimentazione, la bulimica potrebbe corrispondere a una personalità impulsiva e istintiva, che vorrebbe recuperare il controllo di sé  mediante le condotte purgative del vomito e dell’assunzione di  lassativi (Vitousek, Manke, 1994). Una visione convincente e suggestiva, sebbene alcuni sostengano che si tratti di una semplificazione (Srinivasagam et al., 1995; von Ranson et al, 1999).

RUBRICA MAGREZZA NON E’ BELLEZZA – I DISTURBI ALIMENTARI

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Sandra Sassaroli
Sandra Sassaroli

Presidente Gruppo Studi Cognitivi, Direttore del Dipartimento di Psicologia e Professore Onorario presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

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Giovanni Maria Ruggiero
Giovanni Maria Ruggiero

Direttore responsabile di State of Mind, Professore di Psicologia Culturale e Psicoterapia presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna, Direttore Ricerca Gruppo Studi Cognitivi

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