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Genogramma di carriera: analisi del rapporto tra dinamiche familiari e percorso professionale

Il genogramma di carriera consente di analizzare sia la visione del mondo del cliente, sia le sue risorse e gli ostacoli personali e ambientali.

Di Veronica Nunziante

Pubblicato il 13 Apr. 2016

Aggiornato il 26 Ago. 2019 12:27

L’uso e l’ utilità del genogramma in ambito clinico sono ampiamente documentati ma non tutti conoscono in modo approfondito il valore del genogramma di carriera nell’ambito del processo di orientamento professionale.

 

Il genogramma è uno strumento introdotto nel repertorio dello psicologo nel 1980 da Murray Bowen. Si tratta di un diagramma che organizza le informazioni sul ciclo vitale del nucleo circa i legami, gli eventi, e le separazioni della famiglia attraverso due o tre generazioni (Mc Goldrick, Gerson, 1985). Il suo uso e la sua utilità in ambito clinico sono ampiamente documentati ma non tutti conoscono in modo approfondito il valore che esso assume durante il processo d’orientamento professionale.

 

 

Il genogramma di carriera

Il genogramma di carriera è una procedura di valutazione qualitativa utilizzata nella fase di raccolta dati dell’orientamento professionale. Secondo Dagley (1984) il genogramma permette di inquadrare il cliente all’interno del suo retaggio culturale, psicologico ed economico e di effettuare dei nessi tra tali dinamiche e le problematiche del cliente. Esso consente, infatti, di analizzare sia la visione del mondo del cliente (definita da Fouad e Bingham come il quadro di riferimento attraverso il quale uno vive l’esperienza. È il fondamento di valori, atteggiamenti e relazioni) sia le sue risorse e gli ostacoli personali e ambientali.

Il genogramma di carriera permette di osservare i conflitti che possono prodursi tra l’ambito familiare e quello lavorativo e, dunque, danneggiare entrambi i ruoli implicati.

Si tratta, inoltre, di uno strumento d’elezione nell’orientamento con clienti appartenenti a minoranze culturali perché consente di approfondire il loro retaggio etnico e razziale e comprendere l’influenza che l’identità razziale può aver esercitato su quella lavorativa.

Un altro uso significativo del genogramma è quello relativo ai problemi coniugali legati a difficoltà lavorative. Nelle situazioni appena citate ci sarà un cambiamento nelle domande che il consulente dovrà porre, le quali saranno più specifiche e focalizzate sull’aspetto razziale, nel primo caso, e sulla relazione coniugale nel secondo.

 

 

Procedura di utilizzo del genogramma

Il genogramma si configura, quindi, come uno strumento profondamente versatile ed efficace con la maggior parte dei clienti con cui il consulente lavora.

La procedura prevede tre step principali:

  1. Nella prima fase si esplicita lo scopo della procedura, dicendo al cliente che il compito servirà per analizzare le dinamiche familiari a cui è stato esposto durante la sua vita, ma anche le barriere che possono aver influenzato il suo percorso ed i ruoli da lui assunti e gestiti. L’esplicitazione dello scopo consente al cliente di comprendere l’utilità del compito effettuato, stimolando anche un maggiore impegno;
  2. Nella seconda fase si istruisce il cliente sulla costruzione del diagramma spiegandogli quali simboli utilizzare e come organizzare le relazioni (nella figura è possibile osservare come il cliente deve rappresentare le informazioni graficamente);
  3. Nella terza fase avviene l’analisi del genogramma, durante la quale si esamina l’esperienza di vita del cliente all’interno della sua famiglia. Durante questa fase è possibile utilizzare delle domande generiche oppure altre più mirate che richiedono al cliente un approccio esplorativo. Per quanto concerne le prime è possibile chiederle/gli ‘Come descriverebbe la famiglia nella quale è cresciuto?‘ oppure ‘Che rapporti ci sono fra la sua famiglia e suo marito/ sua moglie?‘. Dagley (1984) propone delle domande che stimolerebbero, nel cliente, uno sforzo cognitivo attivo, come ‘Quali sono i valori dominanti della sua famiglia d’origine?‘ o ‘Quali regole d’interazione e barriere relazionali della famiglia si sono tramandate da una generazione all’altra?’. Con l’uso di queste domande si rende il cliente partecipe del lavoro d’interpretazione del genogramma e capace di guardare la sua situazione da differenti prospettive. Infine viene effettuato un resoconto in cui si riassumono i dati emersi e si usano le ipotesi provvisorie formatesi per la risoluzione della problematica del cliente.

Molta attenzione deve essere rivolta all’esecuzione del genogramma e, in particolare, alle espressioni del cliente, ai toni e alle parole utilizzate poiché tali dettagli potrebbero costituire degli indizi utili per l’approfondimento di aree significative della sua esperienza. Inoltre durante l’analisi è di fondamentale importanza notare la presenza (o l’assenza) di dettagli e particolari poiché, ad esempio, l’incapacità di ricordare la data di nascita dei genitori oppure, al contrario, la capacità di riportare alla memoria anche quella dei nonni o degli zii, potrebbe rivelare la necessità di eseguire un’indagine accurata del suo rapporto con queste figure.

 

Genogramma di carriera: analisi del rapporto tra dinamiche familiari e percorso professionale - ESEMPIO
Esempio di genogramma

 

 

Esempi di influenza genitoriale nella carriera

L’emblema dell’influenza genitoriale sulla carriera del cliente è costituito da quelle situazioni in cui quest’ultimo prosegue l’attività di famiglia, magari piegando le proprie aspirazioni alle richieste ambientali e, dunque, deformando la propria personalità in funzione di un fine comune.

Un altro caso che il consulente può incontrare in orientamento è quello in cui la cliente appartiene ad una famiglia in cui le donne non hanno mai intrapreso una carriera professionale.

In situazioni del genere risulta facile comprendere come le dinamiche familiari possono ostacolare la realizzazione professionale creando un conflitto profondo e dannoso sia per l’ambito familiare sia per quello professionale.

 

 

Genogramma di carriera e alleanza di lavoro

Sebbene l’uso del genogramma potrebbe essere vissuto, da alcuni clienti, come troppo invasivo, un ruolo fondamentale è ricoperto dalle competenze e dalle capacità comunicative dell’operatore che lo esegue. Infatti, se utilizzato in modo consapevole e professionale, il genogramma di carriera andrebbe addirittura a favorire lo sviluppo di quella particolare relazione tra cliente e consulente definita alleanza di lavoro, croce e delizia di ogni intervento psicologico, a cui la maggior parte delle persone attribuisce il merito dei risultati ottenuti.

In conclusione, mediante un’analisi delle tradizioni familiari, è possibile comprendere come alcuni tratti di personalità e determinate preferenze potrebbero risentire dell’influenza familiare, producendo vari effetti sulla gestione della carriera. Risulta, infatti, fondamentale l’uso di un approccio olistico che promuova una maggiore comprensione e consapevolezza di sé da parte del cliente in una prospettiva di empowerment.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Bowen, M. (1979) Dalla famiglia all’individuo, a cura di Andolfi, M., De Nichilo, M, Astrolabio
  • Dagley, J. (1984) A vocational genogram, Athens, GA: School of education, University of Georgia
  • Fouad, N. A., & Bingham, R. P. (1995). Career counseling with racial and ethnic minorities. In W. B. Walsh &
  • S. H. Osipow (Eds.), Handbook of vocational psychology (2nd ed., pp. 331–365). Hillsdale, NJ: Lawrence Erlbaum
  • Gysbers N.C., Heppner M.J., Johnston J.A., (2002). L’orientamento professionale, OS Giunti, Firenze
  • Mc Goldrick, M., Gerson, R., (1985) Genograms in family assessment, Norton and Co.
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