L’app si configura come un moderno diario dell’umore, che permette di registrare lo stato emotivo. Inserendo diversi dati e utilizzando i filtri dell’app, l’utente ha la possibilità di visualizzare il grafico dell’andamento del proprio umore.
iFeel è una app ideata e realizzata da Riccardo Chiarini che consente di monitorare alcune informazioni psicologiche di base giorno per giorno.
L’app si configura come un moderno diario dell’umore, che permette di registrare lo stato emotivo (scegliendo tra alcune opzioni, come ‘felice’, ‘pensieroso’, ‘triste’, etc.); inoltre, viene richiesto di assegnare un punteggio a ogni giorno su una scala da 0 a 10. Accanto alla registrazione dello stato emotivo, l’utente può indicare dove si trovava in quel giorno, che tempo faceva e può aggiungere una breve descrizione narrativa. Infine, è possibile corredare ogni giornata con una foto rappresentativa.
Inserendo questi dati e utilizzando i filtri dell’app, l’utente ha la possibilità di visualizzare sia il grafico dell’andamento dell’umore (in base ai punteggi assegnati a ogni giorno) che un’eventuale correlazione tra il meteo e lo stato emotivo. Inoltre, l’app fornisce una mappa che permette di localizzare la frequenza delle presenze nei diversi punti geografici e riassumere tutte le informazioni raccolte sulla base della posizione. Infine, è presente una sezione Aforismi che raccoglie diverse frasi celebri e di possibile incoraggiamento (una al mese), consentendo anche la possibilità di inviare aforismi di propria conoscenza da aggiungere alla pagina.
Alla registrazione, l’utente indica il sesso e il tema che vuole sia applicato alla grafica; inoltre, può impostare un orario in cui ricevere dall’app la notifica che gli ricordi di procedere con la registrazione della giornata trascorsa o in corso; infine, può aggiungere una foto al profilo e può decidere di aumentare il controllo di sicurezza aggiungendo una password.
Infine, il diario è esportabile in pdf, consentendo all’utente di conservare quanto registrato anche una volta che decida di non utilizzare più l’app, oppure di condividerlo con altre persone agilmente via e-mail.
La pubblicità sul sito dell’app promette di aiutare l’utente a conoscersi meglio e essere più felice. In effetti, la prima cosa che mi viene in mente rispetto all’utilizzo di iFeel è il ‘Promemoria‘, che ti ricorda ogni giorno di fare il punto su come stai, come è andata la giornata, eccetera. Hai la sensazione di ritagliarti un momento per te, dare un voto alle esperienze che hai fatto o non hai fatto nel corso del giorno trascorso e stabilire il tuo umore. In qualche modo, prendi consapevolezza della cosa, che di per sé ti aiuta a trovare un attimo e fermarti.
Mi è capitato di dare un voto molto basso a una specifica giornata, e questo mi ha spinta a chiedermi cosa non fosse andato bene, cosa mi avesse buttata giù o fatta innervosire. Allo stesso modo, mi è capitato di avere difficoltà a scegliere un solo stato d’animo tra quelli proposti, e di cambiare idea 5 minuti dopo aver registrato la mia giornata (anche questo ovviamente è possibile, per gli indecisi e i colpi di scena di fine giornata).
Spesso ci troviamo a correre molto, arrivando a sera senza aver capito bene né come ci siamo sentiti né, di conseguenza, cosa possiamo modificare per sentirci meglio nel caso in cui qualcosa non stia funzionando. Pur nella sua estrema semplicità, l’app mi sembra possa essere utile in questo senso a creare un punto di settaggio, in cui ci fermiamo un attimo e facciamo a noi stessi quelle due o tre domande che ci consentono di non rotolare troppo dietro agli eventi e agli appuntamenti, ma di darci una pausa.
Allo stesso modo, riguardando lo storico attraverso il grafico dell’umore oppure le foto caricate giorno per giorno, abbiamo la possibilità di renderci meglio conto di come tutto sia relativo a un momento, a una giornata o a una situazione. Ci si ricorda del perché abbiamo dato 4 a una certa giornata solo una settimana fa, e di aver dato 8 alla giornata di ieri, e questo aiuta a toccare con mano la labilità delle brutte giornate, delle situazioni difficili e dei malumori.
Pensando invece all’utilizzo clinico dell’app, penso che possa essere un buon tramite per tenere d’occhio come sta un paziente tra una seduta e l’altra. La facilità di utilizzo di iFeel e la sua essenzialità permettono di non perdersi in compilazioni troppo lunghe e dispendiose di tempo, mentre il fatto di centrare le considerazioni su 2/3 punti fondamentali assicura chiarezza e semplicità. In questo modo, la notifica non diventa un fastidioso ricordarsi di compilare qualcosa, ma un promemoria che ti fa dire ‘ok, come sono stata oggi?’ e ti porta a fare il punto prima di ripartire con la nuova giornata.
In un futuro lavorativo che promette sempre di più il contatto in remoto con il paziente (pensiamo alle sedute via Skype o anche solo alle telefonate tra una seduta e l’altra) penso che lo sviluppo di strumenti semplici come questo possa essere una buona modalità per tenere sotto controllo quello che succede, aiutare nella sintesi e in una considerazione più riassuntiva e meno sensibile degli avvenimenti singoli di tutti i giorni; in questo modo, il paziente può essere più consapevole della visione d’insieme e il terapeuta può capire meglio cosa succede e quali sono le circostanze più difficili per la persona, suggerendo anche interessanti punti su cui focalizzare gli interventi.
L’app è gratuita e disponibile per iOS e Android.