Dal VI FORUM sulla FORMAZIONE in PSICOTERAPIA – Assisi 2015
Procedura per la valutazione delle capacità metacognitive di pazienti con disturbo di personalità
S. Torniai, T. Ciulli, G. Orsanigo, M. Tafi, C. Ziella, S. Mori, S. Taddei, C. La Mela
Scuola Cognitiva di Firenze
Scuola di Specializzazione in Psicoterapia
Le capacità metacognitive sono definite come le capacità dell’individuo di compiere operazioni cognitive euristiche sui propri e altrui stati mentali e utilizzare tali conoscenze a fini strategici per la soluzione di compiti e per padroneggiare specifici stati di sofferenza soggettiva (Semerari, 1999).
Per la valutazione delle capacità metacognitive nei pazienti affetti da disturbo di personalità sono attualmente usate la SVaM (Scala di Valutazione per la Metacognizione, Carcione et al., 1997) e l’IVaM (Intervista per la Valutazione della Metacognizione, Semerari et al., 2008). Un ulteriore strumento è stato messo a punto per i disturbi dello spettro schizofrenico (Lysaker et al., 2002).
Ad oggi la ricerca non ha ancora stabilito se il funzionamento metacognitivo nei soggetti con disturbo di personalità sia una condizione tratto-dipendente, o se, invece, si possa avere uno scadimento delle capacità metacognitive in contesti relazionali capaci di attivare stati mentali problematici (Dimaggio et al., 2009).
Gli obiettivi del nostro studio sono:
1) Mettere a punto una procedura standardizzata per attivare stati mentali problematici ed esplorare le diverse funzioni metacognitive.
2) Verificare se il funzionamento metacognitivo vari in relazione alla qualità dello stato mentale in pazienti con disturbi di personalità.
L’intervista semi strutturata messa a punto risulta suddivisa in 3 sezioni: nella prima viene chiesto di descrivere un episodio relazionale recente, nella seconda viene esplorato un episodio relazionale recente particolarmente significativo per l’attivazione di intense componenti emotive negative, infine, nella terza sezione tramite delle tecniche immaginative, il soggetto descrive un episodio del passato correlato allo stato emotivo attivato. I trascritti della registrazione dell’intervista sono stati successivamente analizzati tramite la SVAM per valutare le funzioni metacognitive.
I risultati ottenuti sembrerebbero mostrare che la procedura è in grado di attivare stati mentali problematici ed elicitare i diversi domini metacognitivi .
Una prima valutazione dei trascritti del campione mostra inoltre una variazione del funzionamento metacognitivo nelle 3 sezioni dell’intervista, in linea con l’ipotesi di uno scadimento delle funzioni durante l’attivazione di stati mentali problematici.
Sebbene i risultati preliminari supportano l’ipotesi iniziale, l’attuale dimensione ridotta del campione non permette di trarre conclusioni significative e definitive sull’ipotesi di una condizione stato-dipendente delle capacità metacognitive.