INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA (Nr. 25)
Con mobbing si indica solitamente una forma di terrore psicologico esercitata sul posto di lavoro da parte di colleghi o superiori ed è caratterizzato da comportamenti aggressivi e vessatori ripetuti nei confronti di un collega o di un sottoposto.
Mobbing è un termine preso in prestito dall’inglese to mob, che significa assalire, aggredire, affollarsi attorno a qualcuno, circondarlo.
Con mobbing, dunque, si indica solitamente una forma di terrore psicologico esercitata sul posto di lavoro da parte di colleghi o superiori ed è caratterizzato da comportamenti aggressivi e vessatori ripetuti nei confronti di un collega o di un sottoposto.
La vittima si vede emarginata, calunniata, criticata; gli sono affidati compiti dequalificanti, ed è sistematicamente messa in difficoltà di fronte a clienti o superiori, attraverso critiche, diniego e svalutazione. Nei casi più gravi si arriva anche al sabotaggio del lavoro e ad azioni poco lecite per riuscire a mandar via definitivamente il mal capitato.La messa in atto di tale comportamento può essere di varia natura, ma sempre volto all’annientamento dell’altro. Lo scopo è eliminare una persona divenuta in qualche modo scomoda, per motivi non sempre concreti, spesso si tratta di problematiche inerenti alla sfera emotiva. In questo modo la persona è indotta a rassegnare le proprie dimissione, perché stremata dalle vessazioni, o in alcuni casi lo stress ripetuto provoca problematiche lavorative tali che portano inevitabilmente al licenziamento.
Il Mobbing consiste in azioni ripetute per un lungo periodo di tempo e compiute in maniera sistematica. Il mobbizzato è letteralmente accerchiato, soggiogato, e aggredito intenzionalmente dal o dai mobber che mettono in atto strategie comportamentali volte alla sua distruzione psicologica, sociale e professionale. L’invettiva diventa il principale lavoro quotidiano esercitato nei confronti del mobbizzato, fino alla distruzione mentale e corporale.
Il Mobbing provoca effetti devastanti, poiché mira a danneggiare a menomare volutamente le sua capacità lavorativa e la fiducia in se stesso pian piano cede il posto alla tristezza più totale.
Per questo, il mobbizzato non riuscendo a smaltire lo stress mostra manifestazioni psicosomatiche, stati depressivi o ansiosi, tensione continua e incontrollata. Le ricerche hanno dimostrato che il Mobbing può portare a un danno psichico o psicofisico permanente, tale da consentire una regolare richiesta di risarcimento per invalidità professionale.
Il Mobbing ha quindi effetti deleteri e distruttivi, acuiti dalle scarse possibilità di difesa, perché la paura prepotente e costante di perdere il lavoro e di non avere più altre possibilità, porta la vittima a subire gli attacchi in maniera indefessa.
La vittima, dunque, è sempre in una posizione inferiore, inteso come status, rispetto ai suoi avversari e gradualmente perde la sua posizione lavorativa, il rispetto degli altri, il suo potere decisionale, la salute psichica, la fiducia in se stesso, l’entusiasmo nel lavoro e, soprattutto, la propria dignità.I più coraggiosi ricorrono alla legge ma, in merito a tale materia, è scarsa e ambigua, di fatto il confine tra lecito esercizio del comando in termini lavorativi e puro arbitrio aggressivo è impalpabile e molto flebile.
Purtroppo, è ancora difficile far riconoscere il Mobbing come una vera malattia professionale risarcibile e come pratica criminale punibile penalmente. Di recente comincia a muoversi qualcosa, ma la luce in fondo al tunnel è ancora lontana.
Ricordiamo, però, che il Mobbing vero e proprio è un abuso vero, che dovrebbe essere combattuto, denunciato, e riconosciuto, non solo a livello individuale ma anche sociale nella speranze possa essere anche punito in futuro.