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Into the woods: brevi riflessioni nel bagliore della luna blu

Into the woods, il nuovo film Disney: quattro storie nella storia che rappresenta un’allegoria della vita con gioie, lotte, imprevisti e momenti di dolore.

Di Redazione

Pubblicato il 07 Mag. 2015

Katiuscia Morelli

Into the woods ovvero nel bosco, luogo che fa da sfondo all’intreccio di più fiabe in cui i protagonisti, per realizzare i propri desideri ed arrivare ai propri obiettivi, devono appunto attraversare il bosco. Quattro storie nella Storia che rappresenta un’allegoria della vita con gioie, lotte, fughe, imprevisti e momenti di dolore.

 Ma partiamo dall’inizio, dalla fatidica frase I wish (io desidero) che accomuna tutti i personaggi che sognano di cambiare la propria sorte: c’erano una volta un fornaio e sua moglie che non potevano avere bambini; una ragazza orfana ridotta a sguattera dalla propria matrigna e dalle sorellastre; un ragazzo e sua madre la cui unica ricchezza è una mucca che non dà latte; e una bimba con una mantella rossa e tanta fame di dolci, di pane e di conoscenza …

Ne nasce un canto in cui i pensieri vengono esplicitati attraverso le parole, come in una sorta di rito propiziatorio che ricorda la prima Cenerentola disneyana che cantava i sogni son desideri di felicità … tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente e il sogno realtà diverrà.

Ebbene ecco sulla scena comparire la possibilità di realizzare quanto agognato sotto le spoglie di una strega diventata brutta in seguito ad un incantesimo. Derubata e disperata si vendica gettando un maleficio sulla famiglia del fornaio ignaro di tutto.

Ma una luna blu che compare solo ogni mille anni può sciogliere il maleficio della strega e quello del fornaio e di sua moglie, conditio sine qua non è che i due coniugi dovranno procurarsi una mucca bianco latte, una mantella rossa, una scarpetta d’oro e capelli biondi entro la mezzanotte del terzo giorno.

D’altronde nulla si ottiene senza sacrificio e dunque ecco che i nostri personaggi entrano nel bosco per cercare tutto ciò di cui hanno bisogno, il loro obiettivo è chiaro così come è chiaro che l’alleanza per un desiderio comune porta più facilmente al compimento dello stesso. A rendere la ricerca ancora più affannosa è la figura della strega, la paura e l’ansia che in giuste dosi diventano attivanti e ci rendono più lucidi.

Ma nel bosco molte cose verranno imparate …

Cappuccetto Rosso capirà a sue spese che le raccomandazioni di un adulto competente sono importanti per non portarci fuori dal sentiero dell’amore per sé stessi e che conoscere è fondamentale per scegliere ma che la responsabilità della scelta invero è solo nostra.

Cenerentola apprenderà dopo una serie di rapporti negativi che nelle relazioni non conta solo lo strenuo corteggiamento di un principe narcisista educato ad essere affascinante, non sincero ad ottenere e non a condividere. Ripartirà da sé stessa e dalla propria identità per avere la possibilità di fidarsi di nuovo, senza per questo affidarsi completamente ad altri e alle caratteristiche che altri hanno voluto affibbiarle, ricercando la forza proprio nella cenere.

Il fornaio e sua moglie impareranno ad apprezzare la complicità di una coppia forse troppo logora da un desiderio non realizzato per fermarsi ad apprezzare ancora l’odore del pane appena sfornato e la dolcezza dei biscotti che chi non ha, anela tanto.

 Ma il bosco offrirà loro la possibilità di incontrare le proprie paure, gli errori dei padri, e soprattutto la rigidità del giudizio morale verso sé stessi e gli altri che spesso porta a punire e punirsi senza cercare un compromesso con il proprio passato, la propria educazione, al fine di costruire un’alternativa.

Anche Il ragazzo costretto a vendere la propria mucca disobbedirà alla raccomandazione della madre, come in una profezia che si auto avvera mostrerà di non essere all’altezza del compito assegnatogli così che quel giudizio espresso dal genitore così tante volte e con così tanta convinzione, risulterà vero. Il riscatto sarà arduo e porterà alla rottura degli antichi schemi, non senza grande dolore. Il perdono, visto come nuovo inizio e come possibilità di incanalare in modo creativo la rabbia chiude gli intrecci cui la strega aveva dato inizio.

La strega, dal suo canto, rappresenta il perturbante, la parte irrazionale, che se non integrata può boicottarci, può togliere e non dare, può tenerci imprigionati in una torre senza porte o farci precipitare in un burrone …

Nell’introduzione a Il femminile nella fiaba, M.L. von Franz scrive che

in origine e sino al diciassettesimo secolo circa soprattutto gli adulti erano interessati alle fiabe. Poi lo sviluppo di una visione razionale della vita e il conseguente rifiuto dell’irrazionale portarono a considerare le fiabe come assurdi racconti di vecchie, adatti soltanto a divertire i bambini…

Di certo into the woods ci porta nella foresta dell’inconscio per riconoscere e conoscere limiti, paure, angosce e desideri da affrontare con occhi di bambino e sguardo di adulto.

 

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BIBLIOGRAFIA:

  • Marie Louise von Franz, M. L. (1983). Il femminile nella fiaba. Bollati Boringhieri 
  • Lorenzini R., Sassaroli S. (2000). La mente prigioniera. Raffaello Cortina

 

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