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Antidolorifici ed Emozioni: il Paracetamolo attenua ed offusca l’intensità delle emozioni

Ha un effetto indesiderato a livello psicologico: influenzerebbe a breve termine l’intensità delle emozioni e la reattività agli stimoli emotigeni

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 04 Mag. 2015

FLASH NEWS

Non sono solo le valutazioni cognitive degli eventi a impattare sulle nostre emozioni. Anche l’antidolorifico più comune, il paracetamolo, avrebbe un effetto indesiderato a livello psicologico: attenua e offusca l’intensità delle emozioni secondo una ricerca pubblicata su Psychological Science.

Nello studio i soggetti che avevano assunto paracetamolo riportavano emozioni di intensità significativamente minore alla vista di stimoli emotigeni (di valenza sia positiva che negativa) rispetto ai soggetti della condizione di controllo. Nello studio (con un campione di 82 soggetti) in una condizione veniva somministrata una dose di 1000 milligrammi di paracetamolo e nella condizione di controllo un’identica compressa placebo. Dopo 60 minuti ai soggetti venivano mostrate alcune fotografie selezionate dal famoso database IAPS (International Affective Picture System) validato come strumento per l’elicitazione emotiva delle emozioni sia a valenza negativa che positiva.

I partecipanti dovevano quindi riportare il proprio vissuto emotivo in termini di valenza (positiva o negativa) e in termini di intensità utilizzando delle scale Likert. I risultati evidenziano che i soggetti che avevano assunto il paracetamolo valutavano le fotografie emotigene – positive e negative-  come “meno intense”, riportavano emozioni di intensità significativamente minore rispetto al campione di controllo.

Una possibile spiegazione alternativa nella lettura dei risultati è che il paracetamolo influenzi il processo di valutazione in senso più ampio di stimoli anche non specificamente a contenuto emotivo. Un secondo studio prende in considerazione questo aspetto, aggiungendo alla procedura precedentemente descritta  un task di valutazione percettiva: i soggetti dovevano valutare cromaticamente le immagini. Ancora una volta, gli individui che avevano assunto il paracetamolo riportavano emozioni di minore intensità, ma non si sono riscontrate differenze significative nella valutazione cromatica delle fotografie. Non si tratterebbe dunque di un generico effetto di offuscamento delle valutazioni cognitive soggettive. Quindi il paracetamolo, influenzerebbe a breve termine l’intensità delle emozioni e la reattività agli stimoli emotigeni.

La ricerca si focalizza sull’assunzione di una dose media di paracetamolo e ne analizza gli effetti a breve termine: per conoscere quali siano le conseguenze emotive (anche in termini di regolazione emotive) a medio e lungo termine di un uso e di un abuso di paracetamolo sono comunque necessari ulteriori studi.

 

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Redattrice di State of Mind

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