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Il trattamento DBT in pazienti a rischio suicidio: quanto è efficace?

La DBT standard non ha portato esiti significativamente migliori rispetto alle condizioni di solo intervento di gruppo o di solo psicoterapia individuale

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 13 Apr. 2015

FLASH NEWS

La DBT standard che vede combinata la componente di psicoterapia individuale e il trattamento di gruppo di skills training, non ha fatto riscontrare esiti significativamente migliori rispetto alle condizioni di solo intervento di gruppo o di solo psicoterapia individuale.

Le evidenze dell’efficacia della Dialectical Begaviour Therapy (DBT) approdano sull’autorevole JAMA Psychiatry. Di nuovo un trial randomizzato, a firma Marsha Linhean e Kathy Korslund, dimostra che una serie di interventi DBT sono in grado di ridurre i tentativi suicidari e i comportamenti autolesivi in un campione di donne con disturbo borderline della personalità e altamente suicidarie.

La DBT, ben conosciuta in letteratura e nella pratica clinica come trattamento coterapico per pazienti con marcata impulsività e disregolazione emotiva, include per uno stesso paziente sia la terapia individuale che la terapia di gruppo (skills training) nonchè una serie di interventi di coaching telefonico e specifiche modalità di gestione del team dei terapisti.

In particolare, nello studio appena pubblicato su JAMA Psychiatry, Marsha Linehan e il suo team si sono preoccupati di indagare l’effetto specifico della  terapia di gruppo di skills training rispetto alle altre componenti della terapia DBT (ad esempio, rispetto alla terapia individuale).

In particolare sono stati confrontati tre gruppi di pazienti sottoposti alla combinazione di diverse componenti della Dialectical Behaviour Therapy: il primo gruppo ha ricevuto il trattamento di terapia di gruppo di skills training associato con interventi di case management (DBT-S); il secondo gruppo è stato sottoposto a terapia DBT individuale in associazione ad attività di gruppo (non skills training, ma focalizzandosi sulle abilità già possedute dai pazienti) (DBT-I); e infine il terzo gruppo ha ricevuto un trattamento DBT standard che include cioè sia la terapia di gruppo che la terapia individuale.

Il campione è stato costituito da 99 donne (età media 30 anni) con diagnosi di disturbo borderline, con almeno due tentativi di suicidio e/o comportamenti autolesivi negli ultimi cinque anni. Dai dati è emerso che tutte e tre le combinazioni di trattamento (quella principalmente focalizzata sul gruppo di skills training DBT, quella principalmente focalizzata sulla terapia individuale DBT, nonchè la coterapia standard DBT individuale e di gruppo) riducono in modo simile i tentativi di suicidio, l’ideazione suicidaria e la gravità degli atti autolesivi e ugualmente promuovono la motivazione a rimanere in vita.

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In altre parole, la DBT standard che vede combinata la componente di psicoterapia individuale e il trattamento di gruppo di skills training, non ha fatto riscontrare esiti significativamente migliori rispetto alle condizioni di solo intervento di gruppo o di solo psicoterapia individuale.

I tre gruppi sono risultati significativamente simili nei loro effetti in termini di riduzione della suicidarietà a livello di ideazione e fattuale. Ulteriori ricerche e replicazioni dei trial sono necessari comunque per trarre conclusioni sulle modalità di combinazioni di trattamento per  questa tipologia di pazienti suicidari e autolesivi.

 

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Disturbo borderline di personalità: la Dialectical Behaviour Therapy – Report dal workshop di Reggio Calabria

 

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Redattrice di State of Mind

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