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Disturbo Borderline di Personalità: che ruolo ha la ruminazione mentale?

Una recente ricerca ha dimostrato che la ruminazione mentale può essere responsabile della cascata emotiva tipica nei DBP e ai conseguenti agiti impulsivi

Di Gabriele Caselli

Pubblicato il 28 Apr. 2015

L’eccessiva ruminazione mentale è ormai riconosciuta come uno dei principali responsabili dei disturbi depressivi (Caselli, Giovini, Giuri & Rebecchi, in press) e uno dei principali bersagli della psicoterapia. Recentemente alcuni autori hanno suggerito che questo stile di pensiero può essere responsabile della difficoltà nel gestire le emozioni negative tipica dei pazienti con Disturbo Borderline di Personalità (BDP). 

La ruminazione mentale è uno stile di pensiero caratterizzato dalla continua e ripetitiva analisi delle cause e delle conseguenze dei propri problemi e del proprio malessere (es: Perché mi capita? Perché reagisco sempre in questo modo).

L’eccessiva ruminazione mentale è ormai riconosciuta come uno dei principali responsabili dei disturbi depressivi (Caselli, Giovini, Giuri & Rebecchi, in press) e uno dei principali bersagli della psicoterapia. Recentemente alcuni autori hanno suggerito che questo stile di pensiero può essere responsabile della difficoltà nel gestire le emozioni negative tipica dei pazienti con Disturbo Borderline di Personalità (BDP). 

Gli individui con BDP provano emozioni negative particolarmente intense e durature e ciò può portarli a mettere in atto comportamenti disregolati e impulsivi, che vanno da aggressività verbale a comportamenti compulsivi (es: abbuffate) a gesti autolesivi.

Le teorie psicologiche suggeriscono che questi comportamenti abbiano lo scopo di eliminare la sofferenza emotiva (cercando di influenzare il comportamento degli altri o anestetizzandosi attraverso l’uso di sostanze). Tuttavia queste strategie nascondono conseguenze negative e non sempre sono efficaci.

Una recente ricerca (Selby et al., 2009) ha dimostrato che la ruminazione mentale può essere responsabile di questa rapidissima ‘cascata’ emotiva verso stati di intensa sofferenza.

In situazioni di comune disagio, la ruminazione mentale agisce come una pompa che intensifica le emozioni negative producendo uno stato di disagio talmente intenso che diventa difficile sostenerlo senza reagire in modo impulsivo.

Se questi risultati verranno confermati dalla futura ricerca, allora interventi sulla gestione del proprio stile di pensiero e sul controllo della ruminazione mentale potranno essere molto utili anche nel psicoterapia del Disturbo Borderline di Personalità.

 

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Gabriele Caselli
Gabriele Caselli

Direttore scientifico Gruppo Studi Cognitivi, Professore di Psicologia Clinica presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

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