Le correlazioni indicano che i soggetti con una maggiore propensione al pensiero intuitivo (rispetto a quello analitico) si affidano maggiormente ai loro Smartphone, in quanto estensioni della mente, per scopi e funzioni psicologiche nella quotidianità, quali ad esempio l’orientamento spaziale o il recupero di informazioni già apprese.
Gli smartphone ci risolvono un sacco di problemi nella quotidianità sostituendosi non solo a oggetti, ad esempio sveglie, pile, mappe, agende, calcolatrici, guide etc, ma anche alle funzioni cognitive ad essi sottese quali la memoria, l’orientamento e la navigazione spaziale, abilità matematiche di base e i processi di apprendimento.
In tal senso i dispositivi digitali del nostro secolo vengono definiti “estensioni della mente” umana.
Tuttavia un nuovo studio dell´Università di Waterloo e pubblicato sulla rivista Computers in Human Behavior dimostra che la controindicazione maggiore nell’ uso degli Smartphone in queste diverse funzioni colpirebbe proprio le persone definite come intuitive (rispetto agli analitici) e cioè tendenti a basarsi sulle proprie emozioni e sensazioni nel prendere decisioni e nella risoluzione di problemi.
Coinvolgendo circa 600 partecipanti i ricercatori hanno valutato diverse variabili tra cui lo stile cognitivo (intuitivo vs. analitico nella risoluzione di problemi), abilità numeriche e verbali; e d’altro canto hanno analizzato le abitudini di utilizzo degli Smartphone.
Le correlazioni indicano che i soggetti con una maggiore propensione al pensiero intuitivo (rispetto a quello analitico) si affidano maggiormente ai loro Smartphones, in quanto estensioni della mente, per scopi e funzioni psicologiche nella quotidianità, quali ad esempio l’orientamento spaziale o il recupero di informazioni già apprese. Non è stata però rilevata nessuna correlazione tra pensiero analitico o intuitivo e l’utilizzo degli Smartphones per scopi sociali o di puro intrattenimento.
La tendenza ad affidarsi ai dispositivi digitali e a considerarli pragmaticamente delle estensioni della nostra mente probabilmente continuerà ad aumentare, e dunque a modificare le nostre menti e i relativi processi di funzionamento. Studi simili ci consentono di comprendere come la nostra mente si differenzi rispetto ad alcune variabili individuali nell’uso dei dispositivi digitali e come questi ultimi influenzino la nostra evoluzione cognitiva.
ARTICOLO CONSIGLIATO:
Come la tecnologia sta cambiando il nostro cervello
BIBLIOGRAFIA:
- Nathaniel Barr, Gordon Pennycook, Jennifer A. Stolz, Jonathan A. Fugelsang. The brain in your pocket: Evidence that Smartphones are used to supplant thinking. Computers in Human Behavior, 2015; 48: 473 DOI: 10.1016/j.chb.2015.02.029