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L’articolo infondato di Rolling Stone: Negligenze ed Euristiche

Il Rolling Stone ritira un articolo su un presunto stupro. Il problema è che anche i giornalisti americani hanno usato scorciatoie cognitive, le euristiche

Di Sandra Sassaroli, Giovanni Maria Ruggiero

Pubblicato il 09 Apr. 2015

L’euristica che ha ingannato i giornalisti è probabilmente l’euristica dell’ancoraggio. L’ancoraggio è lo strumento euristico in base al quale i soggetti di fronte alla risoluzione di un problema si ancorano a un informazione già nota e già utilizzata in precedenza.

In questi giorni si parla e si scrive molto di “A rape on campus” l’articolo infondato pubblicato da Rolling Stone nel 2014 su un presunto stupro avvenuto nell’ambiente delle confraternite universitarie americane. La denuncia era del tutto infondata, priva di riscontri concreti sotto ogni punto di vista. Così infondata che Rolling Stone, oltre a ritirare l’articolo, ha pubblicato un’inchiesta (LEGGI L’ARTICOLO) in cui, oltre a scusarsi, riporta tutti i mancati controlli e le negligenze alla base dell’infondatezza di “A Rape on Campus”. Il Post riporta che gli esperti della scuola di giornalismo della Columbia University hanno definito l’articolo “la storia di un fallimento giornalistico che era evitabile… Il giornale ha messo da parte o ritenuto superflue le pratiche essenziali dell’indagine giornalistica” (LEGGI ARTICOLO).

Come è potuto accadere? Il giornalismo anglo-sassone è additato come l’eccellenza del pensiero critico e del controllo delle fonti. In questo caso il controllo è stato del tutto assente. Ci si è semplicemente fidati delle parole dell’anonima “Jackie” e del suo racconto. Il problema è che anche i giornalisti americani sono umani e, da umani usano scorciatoie cognitive. Le cosiddette euristiche.

Le euristiche sono strategie di pensiero semplificate, scorciatoie logiche – o illogiche – che ci permettono di giungere a valutazioni e decisioni rapide in situazioni comuni e quotidiane, dove più spesso capita di avere a disposizione poche e inaccurate informazioni (Tversky, Kahneman, 1974, 1983). Le euristiche – come tutte le scorciatoie – sono utili, ma anche che pericolose.

L’euristica che ha ingannato i giornalisti è probabilmente l’euristica dell’ancoraggio. L’ancoraggio è lo strumento euristico in base al quale i soggetti di fronte alla risoluzione di un problema si ancorano a un informazione già nota e già utilizzata in precedenza.

Insomma, le persone tendono ad ancorarsi a una conoscenza nota e ad accomodarla sulla base di informazioni pertinenti per emettere giudizi e intraprendere decisioni. Inutile notare come anche questa euristica appaia come il contrario dello spirito critico e dell’intelligenza.

Nel caso del Rolling Stone, l’ancoraggio è stato sull’informazione che combina insieme la denuncia di uno stupro e la presenza di una vittima. Tutto questo ha generato un ancoraggio automatico che è stato sufficiente a garantire la verità del racconto.

Shefrin (2000) racconta un caso di ancoraggio nel comportamento degli analisti finanziari. Questi ultimi, quando apprendono nuove informazioni su un’azienda che contraddicono dati precedenti, tendono comunque a leggerle inizialmente come se fossero una conferma dei vecchi dati. Quindi, se le informazioni positive riguardano un’azienda che in passato ha avuto prestazione non buona, l’analista  comunque sottostima la possibilità che l’azienda possa in futuro generare utili significativi, rimanendo ancorato alla vecchia immagine negativa dell’azienda.

Lo stesso è accaduto con “Jackie”. Di fronte all’ancoraggio vittima-stupro-verità, i giornalisti non hanno ritenuto necessario fare gli opportuni controlli delle fonti. L’automatismo euristico era garanzia di verità. Purtroppo i controlli fattuali hanno disconfermato il racconto. Il tentativo di crescere la sensibilità su un problema reale, gli stupri, ha finito per danneggiare la causa.

Meglio controllare, sempre. Niente scorciatoie.

 

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BIBLIOGRAFIA:

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Sandra Sassaroli
Sandra Sassaroli

Presidente Gruppo Studi Cognitivi, Direttore del Dipartimento di Psicologia e Professore Onorario presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

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Giovanni Maria Ruggiero
Giovanni Maria Ruggiero

Direttore responsabile di State of Mind, Professore di Psicologia Culturale e Psicoterapia presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna, Direttore Ricerca Gruppo Studi Cognitivi

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