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Sintomi depressivi: poco riconosciuti in pazienti afro-americani affetti da cancro

I pazienti afro-americani affetti da cancro potrebbero trarre beneficio da misure della depressione maggiormente sensibili alla loro specificità culturale

Di Laura Pancrazi

Pubblicato il 07 Apr. 2015

Aggiornato il 03 Giu. 2015 14:20

FLASH NEWS

Pazienti Afro-Americani affetti da cancro potrebbero trarre beneficio da misure della depressione maggiormente sensibili alla loro specificità culturale,  che considerino l’irritabilità, l’isolamento sociale e la sensazione di “sentirsi giù” come modalità differenti di esprimere il concetto di depressione.

Amy Zhang, docente associato presso la Case Western Reserve’s Frances Payne Bolton School of Nursing, ha approfondito a lungo la questione della qualità della vita di pazienti affetti da cancro, chiedendosi infine se sia possibile che i sintomi depressivi in soggetti Afro-americani siano sempre stati scarsamente riconosciuti.

In linea generale, effettuare una diagnosi precisa di depressione in pazienti affetti da cancro è una questione particolarmente complicata, dal momento che i sintomi fisici di depressione e cancro sono molto simili (scarse energie, tendenza all’insonnia ed all’inappetenza). Inoltre, identificare e trattare i sintomi depressivi in questi pazienti è particolarmente critico anche alla luce del fatto che coloro che reagiscono alla malattia con un atteggiamento ed una mentalità più positivi tendono a vivere più a lungo.

In particolare, afferma Zhang: “I soggetti Afro-Americani affetti da cancro sono spesso più gravi e mostrano sintomi più severi. Per questo ho pensato di approfondire tale questione e comprendere se e cosa ci stesse sfuggendo nella cura di queste persone”.

Zhang e le sue colleghe hanno studiato 74 pazienti affetti da cancro, di cui 34 Afro-Americani con diagnosi di depressione, 23 Afro-Americani che non presentavano sintomi depressivi e 17 Caucasici con sintomatologia depressiva. Ai partecipanti era stato diagnosticato un cancro al seno o un tumore alla prostata al massimo entro i tre anni precedenti allo studio, ed erano passati almeno 6 mesi dall’ultimo trattamento ricevuto. Per identificare i sintomi depressivi sono state utilizzate domande aperte.

I pazienti Afro-Americani con diagnosi di depressione riportavano di essere di umore irritabile e di sentire la necessità di stare soli molto più dei pazienti Afro-Americani non depressi; sintomi non facilmente identificabili tramite l’utilizzo di una batteria standard per la depressione. Riportavano inoltre più frequentemente insonnia, fatica e crisi di pianto. Dai dati emerge inoltre che i pazienti Afro-Americani depressi dichiarano meno spesso di sentirsi tristi rispetto ai pazienti Caucasici. La prima tipologia di soggetti, infatti, non usava la parola “depresso” per descrivere come si sentiva, ma più spesso espressioni quali “sentirsi giù” o “a terra”, “essere pessimisti” o “malinconici”. “Dal momento che non usiamo tali parole nei test standard per la depressione, è possibile che non abbiamo correttamente identificato i sintomi depressivi tra le persone Afro-Americane”, dice Zhang.

Tali dati hanno portato la ricercatrice ed il suo team a concludere che i test psico-diagnostici standard siano perlopiù tarati su soggetti bianchi. Di conseguenza, pazienti Afro-Americani affetti da cancro potrebbero trarre beneficio da misure della depressione maggiormente sensibili alla loro specificità culturale, che considerino l’irritabilità, l’isolamento sociale e la sensazione di “sentirsi giù” come modalità differenti di esprimere il concetto di depressione.

Dare definizioni differenti di quest’ultima tramite domande che identifichino specificatamente tali sintomi potrebbe aiutare i clinici ad effettuare una diagnosi più accurata e a trattare il disturbo in modo più appropriato. Infine, Zhang si augura che testare un largo numero di partecipanti al fine di verificare se usare domande più sensibili alle differenze culturali conduca alla messa in atto di strategie più funzionali a sostegno dei pazienti Afro-Americani affetti da cancro.

 

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Laura Pancrazi
Laura Pancrazi

Psicologa clinica. Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale.

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