expand_lessAPRI WIDGET

Il saluto con la stretta di mano: che significato ha?

Lo studio ha evidenziato come la stretta di mano è in grado di trasmettere all’ interlocutore segnali chimici e olfattivi significativi nelle interazioni.

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 20 Mar. 2015

FLASH NEWS

Perché gli esseri umani si stringono la mano quando si incontrano la prima volta, o in taluni casi per salutarsi?

Al dil là del fatto che a livello cross-culturale esistono differenze radicali riguardo questa pratica sociale (si veda la cultura giapponese in cui è presente l’inchino) una ricerca del Weizmann Institute si avventura nelle ragioni filogenetiche di questo comportamento umano.

Tra queste la spiegazione più plausibile sembra essere la necessità di riconoscere e verificare l’odore dell’altro. Dunque, anche se non ne siamo consapevoli, la stretta di mano sarebbe un comportamento culturalmente appreso e socialmente accettabile avente la funzione – tra le altre – di ridurre lo spazio interpersonale con uno sconosciuto e avendo quindi l’opportunità di utilizzare il nostro olfatto e riconoscerne l’odore e dunque inferire informazioni rilevanti a livello relazionale.

Lo studio dimostra anzitutto che anche una sola stretta di mano è in grado di trasmettere all’interlocutore diversi odori che possono avere la funzione di segnali chimici nelle interazioni tra mammiferi.

Per esplorare il fenomeno interattivo tale per cui l’olfatto diviene un primordiale sistema di segnalazione anche negli umani, gli scienziati hanno filmato 280 individui nei momenti precedenti e successivi alla stretta di mano con uno sperimentatore. Dai risultati è emerso che a seguito della stretta di mano con un interlocutore dello stesso genere i soggetti si ritrovavano – plausibilmente in modo automatico e inconscio- ad annusare per il doppio del tempo la loro mano destra, cioè quella a contatto con l’altro. Similmente, si è riscontrato un aumento del tempo in cui gli individui annusavano la loro mano anche con individui del genere opposto, ma in misura lievemente minore.

Dunque sembrerebbe che gli umani non siano passivamente esposti a segnali chimici che occorrono nelle interazioni ma che in qualche modo assumano un significato comunicativo rilevante. Per indagare la funzione comunicativa della trasmissione di segnali chimici olfattivi i ricercatori hanno svolto una serie di test per escludere la possibilità che l’aumento di tempo trascorso ad annusarsi le mani non fosse semplicemente una risposta allo stress di esperire una situazione non familiare.

L’intero impianto sperimentale e le relative procedure di misurazione sono complesse, dalla misurazione del flusso di aria nasale durante le strette di mano alla manipolazione dell’odore dell’interlocutore: se prevale un profumo commercialmente noto aumenta l’aria inalata a livello nasale durante la stretta di mano; rispetto alla condizione in cui lo sperimentatore emanava odori derivanti da ormoni legati alla sessualità si riscontrava una diminuzione dell’aspirazione nasale.

Se è vero che la stretta di mano è una pratica socialmente appresa che appartiene a specifici format culturali e che è pregna di segnali comunicativi a diversi livelli non verbali, lo studio ne sottolinea comunque l’origine filogenetica ed evolutiva per cui una funzione importante sarebbe proprio il riconoscimento di segnali chimici e olfattivi significativi nella gestione relazionale con i propri consimili.

 

ARTICOLO CONSIGLIATO:

Odori e memorie sono una sinfonia di onde cerebrali

 

BIBLIOGRAFIA:

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Linda Confalonieri
Linda Confalonieri

Redattrice di State of Mind

Tutti gli articoli
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel