
Per gli uomini è più una questione di numeri: più sono i sintomi maggiore è la preoccupazione, per le donne invece è la personalità a fare la differenza sulla gestione della malattia ma la reazione non cambia al cambiare dei sintomi.
Uno dei tanti luoghi comuni a proposito delle differenze tra uomini e donne riguarda come si affronta la malattia. Nonostante ormai persino le pubblicità ironizzino sulle esagerate reazioni maschili ai più banali sintomi influenzali, viene comunque da chiedersi se sia davvero così.
Una recente ricerca dimostra che effettivamente sia il genere che la personalità influenzano il modo in cui si affronta la malattia.
Robert Rosenman e i suoi colleghi della Washington State University hanno infatti condotto uno studio longitudinale che ha coinvolto 2859 persone del Regno Unito in cui, tra altre cose, hanno registrato dati circa le loro malattie fisiche e mentali, la personalità dei partecipanti, la loro felicità e il livello di soddisfazione della propria vita.
Secondo quanto raccolto per gli uomini è più una questione di numeri: più sono i sintomi maggiore è la preoccupazione, per le donne invece è la personalità a fare la differenza sulla gestione della malattia ma la reazione non cambia al cambiare dei sintomi.
Non è tutto sembrerebbe che mentre per gli uomini non sussista alcuna correlazione tra personalità e malattia, per il gentil sesso ci siano due tipi distinti di personalità che sembrano essere meno colpite dalle malattie mentali rispetto a tutti gli altri: il primo tipo è caratterizzato da alti livelli di amabilità, il secondo da bassi livelli di coscienziosità.
Le donne appartenenti alla prima categoria hanno più probabilità di avere una migliore rete sociale e quindi di ricevere maggior supporto per far fronte a eventuali malattie e dunque riprendersi prima e meglio e subirne meno le conseguenze, nel secondo caso invece l’autore sostiene che esperendo con più frequenza la sensazione di non avere il controllo di ciò che accade non risentono eccessivamente dell’impatto di una malattia mentale.
In ogni caso dover affrontare una malattia, specie se mentale, è sempre una sfida e ogni individuo deve far ricorso alle proprie risorse per gestire al meglio il decorso e le eventuali conseguenze.
ARTICOLO CONSIGLIATO:
Ambiente e benessere. L’educazione ambientale come educazione alla salute
BIBLIOGRAFIA:
- Kesavayuth, D., Rosenman, R.E., Zikos, V. (2015). Personality and health satisfaction. Journal of Behavioral and Experimental Economics, 54: 64 DOI: 10.1016/j.socec.2014.11.005
Articoli sul tema: Accettazione della Malattia
Con “moral injury” (ferita morale) si intende il perpetrare, il non prevenire, il testimoniare o l’apprendere atti che trasgrediscono le credenze morali personali, e la sofferenza legata alla violazione delle norme morali. I suoi effetti duraturi possono compromettere la qualità di vita delle persone. Fare un incidente d’auto perché

Il libro “Terapia esperienziale profonda”, con ampia valenza didattica, è strutturato in tre capitoli principali: il primo concerne la teoria, nel secondo è descritto il loro modello clinico, basato su quattro principi cardine, mentre il terzo è dedicato alle esemplificazioni cliniche. Tra i tanti meriti di Alfredo Canevaro uno

Psichiatra, psicoterapeuta e scrittore, Irvin D. Yalom è noto per aver sviluppato un modello di psicoterapia a orientamento esistenzialista, nonché una specifica visione della relazione psicoterapeutica. La storia Irvin Yalom ha approfondito diversi temi nel corso della sua professione, si è concentrato inizialmente sulla terapia di gruppo per poi passare

La colpa è un’emozione morale. Se sostenuta nel tempo dalla ruminazione, può diventare patologica. Accettarla e perdonarsi per quanto commesso od omesso favorisce il benessere psicologico. L’emozione della colpa La colpa è un’emozione che ognuno di noi sperimenta almeno una volta nella vita: quando infrangiamo una regola, quando non adempiamo

Con le parole di un più recente studio, il nervo vago funge da relè critico tra i visceri addominali e il cervello per trasmettere i segnali metabolici (Décarie-Spain et al. 2023). Neuroscienze e stress L’evoluzione delle neuroscienze negli ultimi vent’anni hanno reso ormai opinione largamente diffusa fra gli operatori della

La teoria rappresentazionale della mente postula l’esistenza delle rappresentazioni mentali che agiscono da costruzioni intermedie tra il soggetto che osserva e gli oggetti ed i processi osservati o esperiti nel mondo esterno. Era una bella mattina di fine novembre. Nella notte aveva nevicato un poco, ma il terreno era

E se scoprissimo che Einstein e Hawking non hanno mai eseguito una valutazione della loro intelligenza e che i dati sul loro QI in realtà non esistono? Che cos’è il QI? Il termine Quoziente Intellettivo (QI) è un termine familiare, usato per valutare le capacità cognitive di una persona. Ma

L’impatto del trauma psicologico nei primi tre anni di vita sulle strutture neuronali e sullo sviluppo delle funzioni metacognitive: una panoramica delle ultime ricerche condotte con l’utilizzo della risonanza magnetica funzionale. Introduzione I traumi psicologici in età precoce possono avere effetti duraturi sul benessere psicologico e fisico dei bambini e

L’arousal è definibile come il grado di eccitazione o di attivazione fisiologica e motivazionale che una persona sperimenta in risposta all’esposizione a uno stimolo, sia esso interno (e.g., pensiero) o esterno (e.g., ragno sul muro), che dà origine a una reazione caratterizzata da una serie di cambiamenti fisiologici Una definizione

Per superare la FOFO (Fear Of Finding Out) è importante adottare un approccio dinamico, aperto alla ricerca di informazioni e al processo decisionale. Tutti sappiamo perfettamente che lo struzzo mette la testa nella sabbia, infatti utilizziamo abitualmente questa immagine per descrivere un comportamento peculiare in cui evitiamo le informazioni

Il terapeuta è un presenza capace di occupare una posizione defilata senza per questo apparire indifferente alle vicende che prendono gradatamente vita all’interno del setting, e ancor più specificamente nello spazio esistente tra il lettino del paziente e la poltrona. Lungi dal costituire un semplice elemento di arredo, il

Il libro “Neuropsicologia delle psicosi” è un vero e proprio manuale che guida alla conoscenza e alla comprensione dei modelli e degli interventi cognitivi nelle psicosi. I disturbi psicotici Nella prima parte viene fornita una panoramica completa sulle caratteristiche diagnostiche e le manifestazioni cliniche dei disturbi psicotici, in particolare della

La crescente consapevolezza che le relazioni sociali svolgono un ruolo fondamentale nel benessere psicologico ha portato i ricercatori della salute mentale ad approfondire il lavoro sulla solitudine e sul supporto sociale. Introduzione La solitudine è un’esperienza umana universale, complessa e unica per ogni individuo, che può estendersi dalla separazione temporanea
SAPAP3: un primo passo verso l’individuazione delle basi proteiche del Disturbo Ossessivo-Compulsivo

Scoprire le cause neurobiologiche dei disturbi mentali rappresenta una delle sfide maggiormente complesse e stimolanti per i ricercatori del presente e del futuro. Nel caso del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) una delle spiegazioni più accreditate proviene al momento dagli studi di neuroimaging e fa riferimento alla presenza di alterazioni strutturali a carico

Charlie (il protagonista di “The Whale”, il padre ed il “colpevole”) mangia per la moglie che dopo la separazione è diventata un’alcolista, mangia per la figlia che sente di aver perso, mangia per la perdita del compagno a causa e grazie al quale ha perso il nucleo centrale della sua

Il black humor è un tipo di umorismo che tratta in maniera sfacciatamente divertente argomenti sinistri o infelici, tra cui la morte, la malattia, la deformità e la guerra (Mindess et al. 1985; Baldick 2001). Che cos’è il black humor? Più semplicemente, si tratta di fornire una rappresentazione di situazioni

Timidezza e introversione sono comunemente sovrapposte e usate in modo intercambiabile nel linguaggio comune. Tuttavia, la timidezza è teoricamente ed empiricamente distinta dall’introversione. Timidezza Il termine “timidezza” è stato utilizzato per riferirsi a un’ampia gamma di esperienze. La timidezza può essere definita come una risposta di inibizione e ansia nelle

L’individuo sperimenta self-discrepancy quando i concetti di sé reale, sé ideale e sé normativo non coincidono. Tale discrepanza può portare a sentimenti di depressione e ansia. L’attitudine alla resilienza e la capacità di regolare le proprie emozioni risultano fattori protettivi nel fronteggiare la discrepanza percepita. Cos’è la self-discrepancy La discrepanza

Il perdono, “un balsamo miracoloso” in grado di curare le ferite emotive. Questo il tema del testo “Perdonare se stessi e gli altri. Strategie per fare pace con il passato”, scritto a quattro mani, nato dalla collaborazione di un noto monaco Guidalberto Bormolini ed una stimata psicoterapeuta, Roberta Milanese, entrambi

Approfondiamo di seguito il lutto e la sua elaborazione, soffermandoci sull’accettazione come fase finale e indicando infine gli orientamenti terapeutici di riferimento. Accettare una perdita significativa non è un processo semplice. Alla fine, però, si arriva a un punto in cui si può riconoscere che la perdita è avvenuta e