Uno studio appena pubblicato sul Journal of Neuroscience conferma il sapere naif e popolare secondo cui le donne valutano le immagini emotigene come più intense e attivanti rispetto agli uomini; e inoltre le ricorderebbero anche più facilmente.
Uno studio su larga scala svolto dall’Università di Basilea ha approfondito le differenze di genere nell’appraisal emotivo e riguardo la memoria emotiva.
In generale gli studi sulla memoria emotiva già hanno sottolineato che gli stimoli emotigeni vengono ricordati con più facilità rispetto a elementi emotivamente neutri, se poi vi è -come sottolinea lo studio- una differenza di genere significa che vi sarebbero differenze nel processo di elaborazione emotiva tra maschi e femmine.
In particolare le differenze emergono anche a livello dell’appraisal di stimoli emotigeni negativi, che vengono valutati come emotivamente più intensi dalle donne rispetto agli uomini, mentre non si rilevano differenze nel processo di valutazione se gli stimoli sono emotivamente neutri.
Successivamente, i soggetti sottoposti a un test mnestico dovevano ricordare quante più immagini emotigene possibile: numericamente le donne ricordavano una quantità maggiore di tali stimoli rispetto agli uomini.
Inoltre, in uno studio successivo che ha coinvolto circa 600 soggetti, i ricercatori hanno dimostrato, usando la risonanza magnetica funzionale, che la tendenza delle donne a valutare come più intensi dal punto di vista emotivo alcuni stimoli sarebbe correlata anche ad una maggiore attivazione nelle regioni motorie a livello cerebrale, in linea con le ipotesi esplicative della embodied cognition.
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BIBLIOGRAFIA:
- Klara Spalek, Matthias Fastenrath, Sandra Ackermann, Bianca Auschra, Xdavid Coynel, Julia Frey, Leo Gschwind, Francina Hartmann, Nadine Van Der Maarel, Andreas Papassotiropoulos, Dominique De Quervain and Annette Milnik. (2015). Sex-Dependent Dissociation between Emotional Appraisal and Memory: A Large-Scale Behavioral and fMRI Study. Journal of Neuroscience. DOI: 10.1523/jneurosci.2384-14.2015