Risulta fondamentale promuovere un sistema educativo che riduca gli effetti dello svantaggio economico. Ma con quali modalità sarebbe possibile intraprendere una strada di questo genere?
Lo studio condotto dai ricercatori della University of Adelaide’s School of Population Health in collaborazione con i colleghi della University of Bristol in Inghilterra, dovrebbe portare ad un ripensamento del sistema educativo, in direzione di un miglioramento generale della società ma anche delle vite di molte persone.
Non è una novità, infatti, che lo svantaggio economico familiare sia un fattore di rischio per l’educazione dei bambini, con tutto ciò che ne consegue. Infatti, suggerisce la Dottoressa Chittleborough, “una condizione di svantaggio socioeconomico nell’infanzia è correlata a ridotte capacità di trarre benefici dall’istruzione, esiti educativi peggiori, una più bassa tendenza a continuare gli studi e meno probabilità di successi lavorativi”. Inoltre, suggerisce la studiosa, “un basso livello di educazione porterebbe ad una maggiore dipendenza dal Welfare State, a più basse capacità lavorative e salari inferiori, alimentando il circuito vizioso dello svantaggio”.
Alla luce di tutti questi argomenti, risulta allora fondamentale promuovere un sistema educativo che riduca gli effetti dello svantaggio economico. Ma con quali modalità sarebbe possibile intraprendere una strada di questo genere?
In uno studio longitudinale pubblicato sul giornale Child Development, i ricercatori dell’University of Adelaide e della University of Bristol hanno studiato quali sono gli esiti di interventi educativi precoci mirati a incrementare le capacità scolastiche.
Il campione era composto da 12.000 bambini inglesi in età precoce (meno di 5 anni), su cui poi si verificava l’effetto dell’intervento tramite un follow up all’età di 16 anni. Secondo i risultati ottenuti, il livello di istruzione della popolazione può aumentare del 5% e lo squilibrio socioeconomico legato all’educazione dei ragazzi può diminuire addirittura del 15%.
Questa è una scoperta importante, specialmente se si considera che nel 2012 in Inghilterra c’erano all’incirca 620.000 ragazzi di età compresa tra i 15 e i 16 anni iscritti alla scuola secondaria. Un incremento del 5% negli esiti educativi significa che 13.500 studenti avrebbero una prestazione migliore. Questo avrebbe un impatto significativo nelle loro future possibilità lavorative e professionali, e di conseguenza sulle loro capacità di contribuire al benessere economico della società.
In definitiva, come sottolinea la Dottoressa Chittleborough, “fornendo un adeguato supporto educativo, potremmo contribuire a migliorare significativamente le vite di molti bambini”.
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BIBLIOGRAFIA:
- Chittleborough, C.R., Mittinty, M.N., Lynch, J.W., Lawlor, D.A. (2014). Effects of Simulated Interventions to Improve School Entry Academic Skills on Socioeconomic Inequalities in Educational Achievement. Child Development, 00,0, 1-16