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Condividere con gli altri momenti epici della propria vita può avere dei costi sociali

Dallo studio è emerso che condividere con gli altri situazioni fuori dal comune può avere più costi che benefici e può portare all'esclusione - Psicologia

Di Laura Pancrazi

Pubblicato il 23 Ott. 2014

Aggiornato il 03 Giu. 2015 14:35

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Sarebbe bello poter condividere con gli altri le nostre straordinarie esperienze – quella volta che abbiamo scalato il Kilimanjaro, assaggiato un vino speciale o incontrato per strada un personaggio famoso. Tuttavia, alcuni studi dimostrano che comunicare agli altri questi momenti “epici” può avere dei costi a livello sociale.

Cooney e T. Gilbert dell’Harvard University e Timothy D. Wilson dell’University of Virginia, hanno condotto uno studio volto esattamente ad indagare le conseguenze profonde della condivisione di un vissuto personale fuori dal comune. L’idea nasce dalle sensazioni esperite dagli autori stessi, così diverse da quanto immaginato nel senso comune:

Pensiamo sempre che il fatto di aver vissuto un’esperienza straordinaria ci porrà al centro della conversazione e, in generale, al centro dell’attenzione. Ma non è così. Essere straordinari significa essere diversi dalle altre persone e, al contrario, l’interazione sociale si fonda sulle somiglianze e le cose in comune“.

Si potrebbe dunque ipotizzare che raccontare un tale genere di avvenimenti abbia più costi che benefici.

Per approfondire questo tema, Cooney e i suoi colleghi hanno invitato 68 partecipanti allo studio a recarsi in laboratorio e sono stati suddivisi in gruppi di quattro persone. A ciascuno di questi piccoli gruppi, veniva mostrato ad una persona un video che aveva ricevuto il massimo punteggio di gradimento (4 stelle) dai fruitori. In tale video si poteva osservare un artista di strada proporre eccezionali trucchi di magia ad un’ampia folla di osservatori. Ai restanti tre membri del gruppo veniva mostrato un video animato al quale era stato attribuito un punteggio di gradimento piuttosto basso (due stelle). I partecipanti erano consapevoli di quale tipologia di  video fosse stata assegnata loro e quale invece agli altri. Dopo aver visto i video, ai soggetti era richiesto di sedersi attorno ad un tavolo e instaurare una conversazione non strutturata che durasse all’incirca 5 minuti.

Dallo studio emerge che le persone che hanno visto il video con maggiore punteggio di gradimento, ovvero coloro che avevano vissuto una situazione più insolita e fuori dal comune, hanno sperimentato sensazioni peggiori rispetto agli altri nel contesto del dialogo di gruppo, in quanto si sarebbero sentiti esclusi.

Dati aggiuntivi suggeriscono che le esperienze straordinarie potrebbero suscitare sentimenti di frustrazione anche perchè il costo sociale di vivere un’esperienza diversa che separa dagli altri non viene in nessun modo anticipato. Infatti, ai partecipanti di due ulteriori studi in questo campo, veniva anche chiesto di immaginare come si sarebbero sentiti se fossero stati loro ad avere l’occasione di vedere un video differente da quello somministrato agli altri. Come previsto, essi hanno erroneamente affermato che si sarebbero sentiti meglio di coloro che avevano vissuto un’esperienza ordinaria. A ciò aggiungevano che sarebbero stati molto partecipi alla discussione avvenuta dopo, senza sentirsi in alcun modo esclusi.

Insomma, dai dati a disposizione emerge una generale tendenza a sentirsi esclusi nel momento in cui si cerca di condividere con gli altri un vissuto veramente fuori dal comune, e comunque non alla portata di tutti.

Sarebbe dunque importante scegliere bene il momento e le persone a cui si decide di raccontare le proprie esperienze straordinarie, per evitare di sentirsi esclusi e rimanere, di conseguenza, molto delusi.

 

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Laura Pancrazi
Laura Pancrazi

Psicologa clinica. Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale.

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