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E’ possibile comprendere le intenzioni degli altri osservandone i movimenti?
Grazie all’analisi cinematica, che misura le caratteristiche del movimento, è possibile capire come il sistema nervoso organizza il movimento, ma si può anche “misurare” l’intenzione? Il quesito è assolutamente intrigante! Immaginiamo di imbatterci nel Dr. Jekyll/Mr. Hyde mentre, con un bisturi in mano, si avventa contro un uomo a terra. Possiamo discriminare dal solo movimento se ci troviamo di fronte al Dr. Jekyll che sta cercando di salvare l’uomo o a Mr. Hyde che sta cercando di ucciderlo?
La Dott.ssa Becchio e colleghi (2008) hanno condotto un esperimento in cui i soggetti dovevano afferrare un oggetto per poi o passarlo ad un’altra persona (social condition) o metterlo in una base concava (single agent condition). Analizzando attraverso la cinematica la fase iniziale di movimento (componente di prensione nell’azione di afferrare) si è osservato un pattern di movimento differente nelle due condizioni. Quindi intenzioni differenti si traducono in movimenti.
Ma un osservatore esterno è in grado di cogliere queste differenze e quindi capire l’intenzione del soggetto agente dal movimento?
Il Dott. cavallo mostra i risultati di un interessante studio (Manera et al. 2011) in cui i partecipanti guardando un video in cui si vedeva una mano afferrare un oggetto dovevano capire se l’intenzione del soggetto agente era di cooperare (passando l’oggetto ad un altro per costruire una torre), competere (per mettere l’oggetto in un determinato punto prima del concorrente) oppure mettere l’oggetto in una base concava velocemente o lentamente.
I soggetti erano in grado di discriminare tra cooperazione e single agent condition lenta e tra competizione e single agent condition veloce. Quindi osservando il movimento è possibile capire le intenzioni.
Quali sono i meccanismi neurali sottostanti?
La capacità di comprendere le intenzioni durante l’osservazione di un movimento è mediata da due sistemi neurali: mirror e mentalizing. (Becchio et al., 2012)
In conclusione, un bellissimo intervento, che ci mostra come intenzioni differenti si riflettono in movimenti differenti, spingendoci così a riconsiderare le intenzioni non più come stati mentali privati e nascosti, ma come stati accessibili dall’esterno anche in assenza di un contesto grazie alla nostra capacità di sfruttare l’informazione cinematica.
Tratto dal simposio CAPIRE, SPIEGARE E CURARE L’INTERAZIONE CON L’ALTRO: CERVELLO E COMUNICAZIONE
Chairman: Bruno G. BARA, Professore ordinario di Psicologia, Centro di Scienza Cognitiva, Università e Politecnico di Torino
Discussant: Christian KEYSERS, University of Groeningen, Groeningen
BIBLIOGRAFIA
- Becchio, C., Sartori, L., Bulgheroni, M., & Castiello, U. (2008). The case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde: A kinematic study on social intention. Consciousness and cognition, 17, 557-564.
- Manera, V., Becchio, C., Cavallo, A., Sartori, L., & Castiello, U. (2011). Cooperation or competition? Discriminating between social intentions by observing prehensile movements.
- Experimental Brain Research, 211, 547-556.
- Becchio C., Cavallo A., Begliomini C., Sartori L., Feltrin G., & Castiello U. (2012). Social grasping: from mirroring to mentalizing. NeuroImage, 61, 240-248.
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