Si caratterizza per il disinteresse per il cibo, la selezione di alcuni alimenti basato sugli aspetti sensoriali (sensibilità estrema, con un quadro ben diverso dai bambini “schizzinosi”) o anche su alcune marche, la preoccupazione per le conseguenze negative del mangiare, quali eventuali vomito o soffocamento.
Rientra tra i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione del DSM-5 (uscito nel maggio 2013), il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali dell’Associazione Americana di Psichiatria. Nella versione precedente era denominato Disturbo della nutrizione dell’infanzia o della prima fanciullezza: inoltre sono stati ampliati i criteri diagnostici.
Si caratterizza per il disinteresse per il cibo, la selezione di alcuni alimenti basato sugli aspetti sensoriali (sensibilità estrema, con un quadro ben diverso dai bambini “schizzinosi”) o anche su alcune marche, la preoccupazione per le conseguenze negative del mangiare, quali eventuali vomito o soffocamento.
Come conseguenza negli adulti c’è una significativa perdita ponderale e nei bambini l’incapacità di raggiungere gli aumenti di peso previsti, la malnutrizione, la dipendenza dall’alimentazione parenterale (sondino nasogastrico) o da integratori nutrizionali orali, e ovviamente è compromesso il funzionamento psicosociale, come il mangiare in pubblico e le relazioni.
Vanno escluse la mancanza di disponibilità di cibo, le pratiche di digiuno all’interno di contesti culturali e sociali particolari, quali i digiuni religiosi, l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa.
In caso di presenza di condizioni mediche particolari (disturbi gastrointestinali, allergie e intolleranze alimentari) o altri disturbi mentali, viene apposta la diagnosi di disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo solamente in presenza di un quadro clinico importante, non spiegato dalla stessa patologia.
L’esordio dell’evitamento o della restrizione legati alla mancanza di interesse per il cibo è più frequente in età infantile, ma può continuare nell’età adulta. L’evitamento o restrizione basato su aspetti sensoriali insorge solitamente entro i dieci anni e diventa relativamente stabile, non intaccando in modo particolare il funzionamento sociale, anche da adulto. L’evitamento associato a conseguenze avverse può insorgere a qualunque età.
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BIBLIOGRAFIA:
- American Psychiatric Association. (2014). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione (DSM-5). Raffaello Cortina Editore. ACQUISTA ONLINE