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Fobie e disturbi correlati a Stress: curarli attraverso l’assunzione di L-dopa

Psicoterapia cognitivo-comportamentale in combinazione a terapia farmacologica con L-dopa efficacie nella cura di Fobie e disturbo post-traumatico da Stress

Di Roberta Mazzara

Pubblicato il 22 Lug. 2014

FLASH NEWS

 

Gli studiosi del Translational Neurosciences Research Center della Johannes Gutenberg University di Mainz, Germania, hanno scoperto che un farmaco utilizzato nel trattamento del morbo di Parkinson può essere di aiuto per le persone con fobie o Disturbo Post-Traumatico da stress (PTSD).

In particolare hanno esplorato l’effetto svolto dalla psicoterapia nell’estinzione di sensazioni di paura in combinazione con l’assunzione di levodopa, o L-dopa. Questo farmaco, utilizzato come terapia d’elezione in pazienti affetti da morbo di Parkinson, non avrebbe soltanto un impatto positivo sui disordini del movimento, ma aiuterebbe anche ad ignorare i ricordi negativi.

Il Professor Raffael Kalisch, insieme a dei collaboratori dell’Università di Innsbruck, ha condotto la ricerca su topi e persone, analizzando i meccanismi psicologici e neurobiologici sottostanti ad ansia e paura. “Le reazioni di paura sono essenziali per la salute e la sopravvivenza degli individui, ma i ricordi di situazioni pericolose possono condurre ad ansia a lungo termine o a fobie”, spiega Kalisch.

In psicoterapia, in particolare nella terapia di tipo cognitivo-comportamentale, fobie e disturbi d’ansia sono trattati attraverso il metodo “dell’estinzione della paura”, una tecnica comportamentale che consiste nell’esposizione a situazione minacciose, in assenza delle conseguenze avverse prevedibili.

Tale meccanismo promuove il benessere dopo un trauma e costituisce, quindi, un importante fattore di resilienza, ovvero della capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici.

Ma in cosa consiste esattamente il metodo dell’estinzione della paura? Essa è attuata mediante la presentazione di uno stimolo neutrale, come un cerchio su di uno schermo, associato ad una sensazione di dolore. Presto il soggetto predirrà il dolore in risposta al cerchio e la paura sarà così condizionata. Poi, il cerchio verrà di nuovo presentato, questa volta senza che venga percepita la sensazione dolorosa, in modo che la persona possa dissociare i due fattori, distruggendo quindi l’associazione cerchio = dolore.

Una persona spaventata dai ragni, ad esempio, durante la psicoterapia verrà messa a confronto con la fonte della sua paura, in un modo che le permetterà di rassicurarsi sul fatto che i ragni sono in realtà innocui. Quando, invece, il meccanismo di estinzione non è in atto, le vecchie associazioni negative ritornano ogniqualvolta ci troviamo di fronte a delle circostanze stressanti. Questo accade quando sviluppiamo un PTSD, o nelle ricadute dopo una psicoterapia.

Kalisch ha scoperto come tali processi di cambiamento delle associazioni negative possano coinvolgere i sistemi cerebrali deputati alla ricompensa e al piacere, controllati dal neurotrasmettitore dopamina. In particolare, ha scoperto come L-dopa, il farmaco d’elezione nel trattamento del morbo di Parkinson, possa prevenire tale effetto e possa quindi essere utilizzato per la prevenzione delle ricadute nel trattamento di pazienti fobici o affetti da PTSD.

L-dopa è un precursore della dopamina, che una volta assunto, viene trasformato nel neurotrasmettitore, aumentandone la disponibilità a livello cerebrale e controllando non solo i centri deputati alla ricompensa e al piacere e al controllo del movimento, ma anche interessando la formazione dei ricordi.

Le persone che assumono L-dopa dopo essere state sottoposte ad estinzione, possono creare una seconda traccia mnestica positiva, relativa all’esperienza dell’estinzione, più forte della precedente, andando a rimpiazzare i ricordi negativi.

“Siamo in grado di potenziare a lungo termine gli effetti della psicoterapia combinandola con L-dopa”, afferma il Professor Kalisch. “Manipolare il sistema dopaminergico cerebrale è una strada promettente nell’incrementare strategie primarie e secondarie di prevenzione basate sulla procedura dell’estinzione”.

 

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Roberta Mazzara

Psicologa. Specializzanda iscritta alla Scuola di Neuropsicologia dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca.

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