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Gentlecare: un nuovo modello di assistenza nella cura della Demenza

Nella cura della Demenza, accanto ai servizi tradizionali, si stanno sviluppando modelli che tengono conto di fattori biologici, psicologici e sociali

Di Redazione

Pubblicato il 10 Giu. 2014

Aggiornato il 16 Gen. 2020 14:00

Morena Peggi

 

Nella cura della persona affetta da Demenza, accanto ai servizi basati sul modello Biomedico, si stanno affacciando, con sempre maggiore insistenza, servizi del tutto alternativi basati su modelli bio-psico-sociali di cura alla persona come l’approccio Gentlecare.

La Demenza è la più comune causa di perdita di memoria che conduce ad una progressiva disgregazione delle capacità cognitive (quali la memoria, il ragionamento, il linguaggio, l’attenzione, il pensiero) tali da pregiudicare la possibilità di una vita autonoma con conseguente perdita della propria identità personale e sociale.

La demenza è considerata una sindrome, ossia un insieme di sintomi, che può essere provocata da un lungo elenco di malattie, alcune molto frequenti, altre invece più rare.

Erroneamente a quanto si pensa, avere una diagnosi di Demenza non necessariamente significa avere la malattia di Alzheimer. In effetti, la demenza  fa riferimento a più di 100 forme diverse le cui cause possono essere riconducibili a carenza di vitamina B12, iporitoidismo, utilizzo eccessivo di droghe, infezioni, deficit nella vista e nell’udito, inadeguata ossigenazione del cervello riconducibili a problematiche cardiache, anemia, fibrillazione atriale, Sindrome delle apnee ostruttuve del sonno ecc.

Tra queste forme la più comune risulta essere la malattia di Alzheimer che, a sua volta, può essere suddivisa in due forme; a esordio precoce (si manifesta tra i 45-60 anni) e a esordio tardivo (si manifesta dopo i 60 anni).

La  Demenza non è solo malattia dell’individuo ma anche malattia della collettività in quanto la famiglia, il personale assistenziale nelle strutture, il Comune, le ASL sono parti in causa nella gestione della patologia e si trovano a fronteggiare un problema complesso di cura, di relazione, di adattamento psicologico e comportamentale.

Negli ultimi anni si è passati da un modello biomedico di approccio alla malattia incentrata sul mal funzionamento a livello bio-molecolare ad un modello bio-psico-sociale. Un modello del tutto rivoluzionario che tiene conto di fattori biologici, psicologici e sociali nel valutare lo stato di salute.

Così, anche nei servizi per la cura degli anziani (Case di Cura, Centri diurni, Residenze, Servizi domiciliari, Reparti di Lungodegenza negli Ospedali ecc) le offerte sono diversificate.

Accanto ai servizi basati sul modello biomedico incentrati sui sintomi della malattia e della cura, dove gli interventi primari sono costituiti da strategie invasive, dove il personale è incoraggiato a rimanere emozionalmente neutro, dove il corpo e la mente vengono considerate entità distinte, dove gli ambienti sono di carattere istituzionale, dove viene incoraggiata nel paziente la dipendenza e l’aderenza al trattamento medico, dove il lavoro viene ripartito secondo settori professionali e dove l’accento viene posto sull’efficienza, si stanno facendo strada nuovi programmi basati su modelli del tutto alternativi che utilizzano nuovi approcci teorici; è il caso del modello Gentlecare di Moyra Jones.

Gentlecare fornisce un modello di assistenza definita dalla stessa autrice protesica in  cui le tre componenti – persone, programmi e spazio fisico – lavorano in armonia per produrre un sostegno, o protesi, per la persona affetta da demenza.

Tale modello è orientato nel preparare il personale assistenziale e i caregiver familiari alla cura della persona affetta da demenza primaria progressiva. Il sistema è applicabile nelle strutture di assistenza per acuti, nelle strutture di lungodegenza e nei programmi dei centri diurni; cambia il modo in cui i caregiver familiari.

Gentlecare promuove un orientamento che, piuttosto che concentrarsi sul comportamento della persona colpita, incoraggia un adattamento dell’ambiente fisico e sociale in cui la persona deve operare. Ciò comporta un cambiamento significativo del modo in cui pensiamo e agiamo nell’assistenza alla persona affetta da demenza.

Si aiutano le famiglie e il personale di assistenza a identificare e rimuovere i fattori di stress dell’ambiente che circonda la persona affetta da demenza. Sono incoraggiati a fornire strategie e programmi efficaci, che aiuteranno l’individuo a vivere più confortevolmente nel proprio ambiente.

Gentlecare crea un ambiente armonico tra persone dementi e costituito da:
– lo spazio fisico
– le loro attività quotidiane
– le persone significative con le quali interagiscono

Le componenti dell’assistenza protesica- persone,programmi e spazio fisico- non sono aggiunte costose a programmi esistenti; fanno parte dei servizi sanitari di base esistenti. Gentlecare organizza semplicemente queste componenti in modo differente, affinchè possano sostenere, piuttosto che sfidare, le persone con danno cerebrale.

 

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