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Aspetti neuropsicologici nell’Anoressia Nervosa e correlazioni con fattori ansiosi

Anoressia Nervosa: l’interesse delle scienze neuropsicologiche per i Disturbi Alimentari appare evidente dal gran numero di studi dell’ultimo decennio.

Di Redazione

Pubblicato il 18 Feb. 2014

Matteo Aloi.

 

 

Aspetti neuropsicologici nell’Anoressia Nervosa e 

correlazioni con fattori ansiosi

 

 

 

Aspetti neuropsicologici dell'anoressia nervosa. - Immagine: © Kzenon - Fotolia.comAnoressia Nervosa: l’interesse delle scienze neuropsicologiche per i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) appare evidente dal gran numero di studi pubblicati nell’ultimo decennio. (Roberts et al., 2007; Abbate Daga et al., 2011; Stedal et al., 2012).

Avere l’opportunità di individuare le caratteristiche neuropsicologiche che caratterizzano in maniera significativa i pazienti affetti da DCA può essere senz’altro interessante e utile sia dal punto di vista nosografico che dal punto di vista clinico-terapeutico.

Particolarmente interessante per l’Anoressia Nervosa sembra essere la rigidità cognitiva che risulta essere misurabile tramite test neuropsicologici. La scarsa flessibilità cognitiva sembra essere ereditaria, stato-indipendente e collegata ai fattori causali del disturbo, e considerata da molti recenti studi un buon candidato come endofenotipo per l’AN (Bulik et al., 2007).

La rigidità cognitiva potrebbe essere una caratteristica neuropsicologica presente prima dell’insorgenza del disturbo che però fa si che il sintomo alimentare si radichi nella paziente e sia difficilmente modificabile, anche a causa della messa in atto di comportamenti restrittivi con conseguente denutrizione che rende la paziente più rigida e la porterà ad incontrare sempre maggiori resistenze per intraprendere un percorso terapeutico. Oltre alla rigidità cognitiva, in letteratura sta emergendo anche come le pazienti con Anoressia Nervosa sembrano avere deficit nei compiti di Decision Making e scarsi indici di Coerenza Centrale.

Appare evidente che l’individuazione di endofenotipi per i DCA potrebbe portare ad una nuova classificazione di essi secondo appunto i tratti endofenotipici che li caratterizzano e si aprirebbero le strade per nuove e più specifiche tecniche terapeutiche che mirino proprio al cambiamento dei tratti endofenotipici. Si ipotizza infatti che i modelli endofenotipici di malattia possano aiutare la comprensione dell’eziologia e l’inquadramento diagnostico di complesse alterazioni della fisiologia psichica.

Il presente studio è stato svolto su un campione di 52 soggetti affetti da Anoressia Nervosa e 51 soggetti di controllo. Tutti i soggetti partecipanti sono stati valutati con test neuropsicologici sulla flessibilità cognitiva quali il Wisconsin Card Sorting Test (WCST), il Trail Making Test (TMT) e l’Hayling Sentence Completion Task, sul Decision Making quale l’Iowa Gambling Task (IGT) e sulla Coerenza Centrale quale la Rey-Osterrieth Complex Figure Test (RCFT). Sono stati somministrati anche test autovalutativi quali: l’Eating Disorders Inventory-2 (EDI-2), il Beck Depression Inventory (BDI), il Temperament and Character Inventory (TCI), la Toronto Alexithymia Scale-20 (TAS-20), il Metacognition Questionnaire-30 (MCQ-30) e la Intolerance of Uncertainty Scale (IUS)

L’ipotesi è quella di confermare il deficit neuropsicologico in termini di rigidità cognitiva, di deficit nel Decision Making e di ridotta Coerenza Centrale nelle pazienti con Anoressia Nervosa. La conferma della rigidità cognitiva come deficit neuropsicologico delle pazienti con Anoressia Nervosa avvalorerebbe l’utilità di terapie innovative mirate al miglioramento neuropsicologico, come la Cognitive Remediation Therapy (Tchanturia et al., 2005; 2006; 2007; Abbate Daga et al., 2012). Il miglioramento neuropsicologico potrebbe portare ad un miglioramento nella sintomatologia e consentirebbe alle pazienti di affrontare un percorso psicoterapeutico di crescita individuale con maggiori risorse.

Infine, per la prima volta in letteratura, si valuterà se e quanto le capacità metacognitive valutate con il Metacognition Questionnaire-30 (MCQ-30), l’intolleranza dell’incertezza valutata con la Intolerance of Uncertainty Scale (IUS) e gli stati emotivi valutati con la Toronto Alexithymia Scale-20 (TAS-20) influiscano sulla performance neuropsicologica delle pazienti con Anoressia Nervosa.

 

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L’AUTORE:   Dott. Matteo Aloi.
Questo articolo è direttamente estratto dalla tesi di laurea magistrale. Corso di Laurea in Scienze della Mente del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino. La tesi è una tesi sperimentale condotta presso il Centro Pilota Regionale per la Diagnosi, la Cura e lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare di Torino diretto dal Prof. Secondo Fassino. La suddetta tesi è stata discussa in data 8 luglio 2013. La votazione finale è stata di 110/110 con lode e menzione speciale.

Questo articolo ha partecipato al Premio State of Mind 2013 per la Ricerca in Psicologia e Psicoterapia, Sezione Junior.

 

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