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I disturbi del sonno e la loro influenza sul disagio psico-sociale

La qualità del sonno è fortemente correlata con i disturbi dell’umore e un più basso livello di qualità di vita negli individui affetti da obesità.

Di Viviana Spandri

Pubblicato il 20 Dic. 2013

Aggiornato il 17 Feb. 2014 10:15

Viviana Spandri.

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Uno studio recente condotto dal gruppo di ricerca del Dott. G. Neil Thomas dell’Università di Birmingham (UK), ha dimostrato che la qualità del sonno è fortemente correlata con i disturbi dell’umore e un più basso livello di qualità di vita negli individui affetti da obesità di grado severo.

Per questo studio sono stati arruolati 270 individui con un indice di massa corporea (BMI) di 47.0 kg/m2, che sono stati successivamente presi in carico da un servizio regionale specializzato nella gestione del peso corporeo. I partecipanti avevano un’età media di 43 anni. I disturbi legati alla sfera del sonno, il grado di sonnolenza esperito durante il giorno, i disturbi dell’umore e la qualità di vita sono stati valutati mediante questionari standardizzati.

Andando ad analizzare i risultati di questo studio è emerso che il 74.8% dei partecipanti era caratterizzato da una breve durata del sonno: questi individui infatti riportavano una durata media di 6 ore e 20 minuti di sonno a notte. Il 52% dei partecipanti a questo studio soffriva inoltre di una sintomatologia di tipo ansiosa, mentre il 43% presentava una deflessione del tono dell’umore. Un’accurata analisi statistica ha permesso di concludere che la qualità del sonno e il grado di sonnolenza giornaliera erano significativamente correlati con i disturbi dell’umore e il livello di qualità di vita, dopo aver controllato l’effetto di numerose variabili confondenti tra cui il sesso, l’età, l’ipertensione, il diabete e la sindrome da apnea ostruttiva del sonno, che frequentemente accompagnano l’obesità.

Questo studio enfatizza l’importanza per la sanità di introdurre nella routine strumenti standardizzati di screening per i disturbi legati al sonno, in particolare tra i pazienti obesi. Migliorare la qualità e la quantità di sonno potrebbe incentivare fisicamente, emotivamente e mentalmente questi pazienti, già costretti a fronteggiare i cambiamenti negativi nello stile di vita che l’obesità comporta.

Il ruolo potenziale del sonno sul benessere degli individui con un livello severo di obesità sembrerebbe essere stato quindi, fino ad oggi, sottovalutato. Sebbene il disegno di questo studio sia cross-sectional, e quindi non permetta di indagare il legame di causalità tra le variabili studiate, i risultati emersi potrebbero suggerire che una precoce identificazione dei disturbi legati al sonno potrebbe prevenire potenzialmente lo sviluppo e il perpetuarsi del disagio psicologico presente negli individui con un livello di obesità severo.

Nonostante gli innumerevoli disturbi e problemi che affliggono questi pazienti infatti, nella pratica comune non vengono indagati i disturbi appartenenti alla sfera del sonno e viene spesso anche prestata poca attenzione al disagio psicologo, in quanto ad oggi la routine prevede di focalizzarsi principalmente nel trattamento dell’obesità e delle complicanze mediche ad essa relate, come ad esempio l’impostazione di uno specifico programma alimentare e di esercizio fisico, invece di andare ad analizzare le cause di questa patologia, che potrebbero essere ricondotte a qualche forma di disagio psicologico o allo stress.

Queste scoperte sono importanti per il futuro, in quanto l’obesità colpisce ad oggi il 37.5% degli adulti negli Stati uniti, che ha un indice di massa corporea superiore a 30.

 

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BIBLIOGRAFIA:

 

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