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Siamo ciò che mangiamo: il triptofano e la fiducia.

Siamo ciò che mangiamo - Una nuova ricerca di Lorenza Colzato e colleghi dell' Universities of Leiden and Münster ci aiuta a capire meglio cosa significa.

Di Francesca Vinciullo

Pubblicato il 01 Nov. 2013

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Si potrebbe citare una nota affermazione: siamo ciò che mangiamo. E una nuova ricerca può aiutare a comprendere meglio cosa significa.

Lorenza Colzato e colleghi (Universities of Leiden and Münster) hanno indagato il legame tra il costrutto di “fiducia reciproca” e il neurotrasmettitore della serotonina, sulla scia di precedenti studi che evidenziarono come la serotonina giochi un ruolo cruciale nel promuovere comportamenti cooperativi (mutual cooperation). Il concetto di “fiducia reciproca” risulta un elemento essenziale all’interno delle relazioni sociali ed è un importante determinante della capacità di cooperazione.

Nello studio in esame, i ricercatori valutarono se il triptofano (TRP), precursore della serotonina, abbia un ruolo nel promuovere comportamenti di fiducia, attraverso la somministrazione di quantità aggiuntive di questa sostanza ad una bevanda.

L’aggiunta di TRP incrementa i livelli di triptofano nel plasma, che rappresenta un metodo per influenzare la sintesi di serotonina. Il campione sperimentale era composto da 40 soggetti estratti dalla popolazione normale (4 maschi/36 femmine; età media=19,4) ai quali venne chiesto di valutare il proprio umore attraverso una scala di valutazione con punteggio da -4 a 4 (Pleasure X Arousal Grid). Furono poi registrati il battito cardiaco e la pressione sanguigna sistolica e diastolica. 20 soggetti furono sottoposti ad una dose orale di TRP e 20 ad una soluzione placebo disciolta in un succo d’arancia, a cui seguì un ulteriore misurazione dell’umore, battito cardiaco e pressione sanguigna.

Successivamente, tutti i partecipanti furono sottoposti ad un gioco di fiducia (trust game), che valuta quanto una persona (trustor) si fidi di un’altra (trustee), attraverso l’ammontare di denaro trasferito dalla prima alla seconda. Al trustor venne consegnata una banconota da 5 € e fu lasciato libero di scegliere quanti soldi dare al trustee; il trustor poteva ricevere poi altri soldi solo se il trustee gli avesse restituito indietro abbastanza denaro. L’ammontare di denaro trasferito dal primo al secondo era un indicatore della fiducia reciproca.

 Alla fine del gioco vennero nuovamente misurati l’umore e gli indicatori della pressione sanguigna e del battito cardiaco. Come da precedenti studi, solo il battito cardiaco diminuì dopo la somministrazione di triptofano, a differenza dell’umore e della pressione sanguigna che non subirono cambiamenti.

I risultati mostrarono che le persone sottoposte ad una somministrazione di triptofano diedero più denaro al trustee rispetto a quelli trattati con sostanza placebo.

In linea con pregresse scoperte, la ricerca mostra come il triptofano, agendo sulla sintesi della serotonina, sia in grado di promuovere uno stato mentale positivo che influisce sul modo di pensare e di vedere noi stessi e il mondo ed agisca positivamente sulla capacità di fidarsi e cooperare con gli altri.

 

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Francesca Vinciullo
Francesca Vinciullo

Dottore Magistrale in Psicologia Clinica

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