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La percezione della Bellezza altrui e il Principio di Contrasto.

Principio del contrasto: i mass-media trasformano il principe in rospo -Le attrattive fisiche dei partner ci soddisfano meno per via dei modelli di bellezza

Di Barbara Cicconi, Guest

Pubblicato il 31 Ott. 2013

Aggiornato il 27 Ago. 2019 12:31

Barbara Cicconi, Katiuscia Morelli

 

 

 

Il Principio di contrasto nella percezione della bellezza altrui. -Immagine: © julien tromeur - Fotolia.comIl principio del contrasto: quando i mass-media trasformano il principe in rospo.

Le attrattive fisiche dei nostri partner, reali o potenziali, spesso ci soddisfano meno per via del bombardamento di modelli di bellezza imposti dai media.

Il principio del contrasto (Cialdini R. B., 1995) è un principio che opera nell’ambito della percezione umana. Esso origina nello studio sulla differenze percettive che noi esseri umani avvertiamo fra due stimoli presentati in successione. In breve il principio afferma che, in presenza di due stimoli che si succedono, se il secondo differisce abbastanza dal primo, noi tendiamo a vederlo diverso dal primo in misura maggiore di quanto lo sia realmente. Ad es. se solleviamo prima un oggetto leggero e poi uno pesante, quest’ultimo ci sembrerà più pesante di quanto ci sembrerebbe se l’avessimo sollevato per primo.

Il principio del contrasto è saldamente validato nel campo della psicofisica (Benson P.L., Karabenic S. A., Lerner R. M., 1976) e opera per tutti i tipi di percezione, non solo per il peso: infatti, se ad una festa stiamo intrattenendoci con una bella donna e poi ne sopraggiunge un’altra che presenta caratteristiche fisiche tanto discrepanti dalla prima e quindi dai nostri canoni di bellezza,  quest’ultima ci sembrerà con buona probabilità meno attraente di quello che è in realtà. Oppure, che accade quando un commerciante ci presenta un prodotto di buona qualità con un prezzo più basso rispetto al primo che abbiamo valutato?

Recenti ricerche in questo ambito, sono state condotte presso l’ università dell’Arizona (Cialdini R. B., Baer N. e Lueth N., 2012). In particolare, in uno di questi esperimenti, studenti e studentesse universitari dovevano valutare e quindi assegnare un punteggio, osservando una fotografia, all’aspetto fisico di un soggetto di sesso opposto: i giudizi risultavano più sfavorevoli se prima i partecipanti all’esperimento avevano sfogliato le pagine pubblicitarie di un rotocalco.

Riprendendo i risultati di questa ricerca, il nostro esperimento (Cicconi B., Morelli K., 2013) si è proposto di indagare l’eventuale peso del “principio del contrasto” nella percezione della bellezza altrui in adolescenza, fase dello sviluppo ritenuta più vulnerabile rispetto all’ attribuzione di giudizio estetico verso se stessi e verso gli altri. Hanno preso parte all’esperimento 314 soggetti bilanciati per sesso, di età compresa tra 14 e 20 anni  (di cui 248 soggetti sperimentali e 66 di controllo).

Ai partecipanti è stata mostrata una foto di una persona le cui caratteristiche estetiche rispondevano a canoni di bellezza della popolazione media, di genere opposto a quello del soggetto. Le foto (una per il gruppo dei maschi, una per quello delle femmine) sono state selezionate da una giuria composta da cinque insegnanti di discipline artistiche e due psicologi che ne hanno scelte due, raffiguranti volti di un ragazzo e di una ragazza presi dalla vita comune, che rispondevano a canoni di valutazione media (giudizio medio di 6/10).

Dunque veniva chiesto ai partecipanti al gruppo sperimentale di attribuire un giudizio soggettivo sulla bellezza dell’individuo presentato in foto su una scala da 0 a 10 (prima valutazione). A questo punto, venivano mostrate 10 foto di volti di modelli/e  tratte dai rotocalchi di moda. Infine veniva richiesto un nuovo giudizio sullo stesso soggetto mostrato inizialmente (seconda valutazione).

Il gruppo di controllo, invece, ha effettuato le due valutazioni della stessa foto-target di “bellezza media” mostrata al gruppo sperimentale, intervallate da alcuni minuti in cui ai partecipanti venivano poste domande generiche.

In accordo con i dati precedenti, l’ipotesi era che per il “principio del contrasto” la seconda valutazione dello stesso soggetto target fosse significativamente inferiore alla prima.

Le analisi statistiche hanno confermato l’intervento del principio del contrasto. Infatti circa il 59% dei soggetti ha espresso un secondo giudizio differente dal primo: la maggioranza dei soggetti (n.126) ha attribuito un punteggio più basso nella seconda valutazione, 98 ragazzi non hanno variato il proprio punteggio, mentre la minoranza (n.19) ha dato un valore maggiore durante la seconda somministrazione.

Non sono emersi risultati significativi rispetto alla relazione tra sesso e variazione nel giudizio, non evidenziando differenze degne di nota.

Invece è stato possibile notare una relazione tra età e variazione di giudizio: il gruppo di ragazzi di 16 anni ha mostrato dei cambiamenti più importanti nelle due valutazioni (seguiti dal gruppo dei 17 anni), mentre il gruppo che ha attribuito punteggi meno discrepanti nelle due valutazioni è quello dei 20 anni. Un dato che confermerebbe come vi sia una percezione particolarmente sensibile e vulnerabile nell’età adolescenziale più giovane, in accordo con la letteratura esistente (Guidano V., 1988; Marcelli D., Bracconier A., 1985; Cheetham A, Allen NB, Whittle S, et al. 2012).

Infine, il confronto tra il gruppo di controllo e quello sperimentale permetterebbe di asserire che la differenza nelle due valutazioni non sia dovuta al caso quanto piuttosto alla presentazione di immagini distrattorie tra la prima e la seconda esposizione della figura target.

Queste conclusioni ci portano a riflettere su come le attrattive fisiche dei nostri partner, reali o potenziali, spesso ci soddisfino meno per via del bombardamento di modelli di bellezza imposti dai media e che gli adolescenti più giovani (più influenzati rispetto ai ventenni) siano, più o meno consapevolmente, fedeli “fruitori” di tali messaggi.

Si ringrazia per la collaborazione nella realizzazione dell’esperimento la classe 5 C anno scolastico 2012-2013 dell’Istituto Alberghiero “Einaudi” di Porto Sant’Elpidio (FM) e in particolare: Luna Cococcioni, Benito Centanni, Marta Costantini, Andrea Palazzo, Angela Pastanella e Fabio Alesiani.

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ADOLESCENTI – PSICOLOGIA SOCIALE

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BIBLIOGRAFIA:

 

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