Elena Commodari, Maria Tiziana Maricchiolo
– PARTE 5-
Conclusioni
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Winnicott nel 1956 definì la “preoccupazione materna primaria“, quale capacità di sentire empaticamente ciò di cui il bambino ha bisogno e di attaccamento come un istinto biologicamente stabile che si attiva e si evolve.
Da allora le evoluzioni e le applicazioni della teoria dell’attaccamento sono state tante e vanno dagli studi sulla continuità dei modelli di attaccamento dall’infanzia all’età adulta, alla relazione tra attaccamento e psicopatologia, dalle ricerche su attaccamento e relazioni di coppia, fino agli studi sulle basi neuroscientifiche dell’attaccamento, per citarne alcune. Molte di esse hanno individuato una forte relazione causale tra stile di attaccamento e comportamento adottato nei rapporti interpersonali.
Il presente articolo si ascrive all’interno di quest’ambito di ricerca ponendo particolare attenzione alla relazione tra stile relazionale ed emotività considerata nel duplice aspetto: capacità di esprimere consapevolmente le proprie emozioni piacevoli, e capacità di gestire le emozioni che producono stati di disagio e insofferenza.
Possiamo dunque concludere che, se la capacità di gestire le emozioni non è innata, può essere ampiamente recuperata, in molti casi, grazie a relazioni significative, divenute centrali nel processo di crescita e di strutturazione della personalità.
Giunti a questo punto, conveniamo che in senso operativo e preventivo – a partire dalla scuola – possiamo fare tanto come adulti attenti al mondo emotivo dei giovani?
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