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I bambini con un disturbo della condotta quando osservano la sofferenza altrui hanno reazioni cerebrali atipiche, parti del loro cervello non reagiscono.
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I bambini con un disturbo della condotta quando osservano la sofferenza altrui hanno reazioni cerebrali atipiche, cioè parti fondamentali del loro cervello non reagiscono come accade alla maggior parte delle persone.
Questo modello di attività cerebrale ridotta può rapprsentare un fattore di rischio neurobiologico per la psicopatia dell’adulto, è quanto sostenuto in una ricerca pubblicata sulla rivista Current Biology.
Questo non vuol dire che tutti i bambini con problemi di condotta siano uguali, o che tutti i bambini che mostrano questo modello cerebrale diventeranno psicopatici. I ricercatori infatti sottolineano che molti bambini con problemi di condotta abbandonano successivamente il comportamento antisociale.
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E però importante considerare questi risultati come un indicatore precoce di vulnerabilità, piuttosto che destino biologico. Sappiamo che i bambini possono essere molto sensibili agli interventi, e la sfida è quella di rendere tali interventi ancora più efficaci.
I problemi della condotta rappresentano un grave problema sociale e comprendono l’aggressione fisica, la crudeltà verso gli altri, e la mancanza di empatia o di sensibilità. Nel Regno Unito, dove è stato condotto lo studio, circa il 5% dei bambini beneficiano di una diagnosi di problemi di condotta. Ma molto poco si sa sulla base biologica del disturbo.
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I ricercatori hanno sottoposto a risonanza magnetica funzionale (fMRI) il cervello dei bambini con per vedere come quelli con problemi di condotta differiscono nella risposta alla visualizzazione di immagini di persone sofferenti.
I risultati rivelano che i bambini con problemi di condotta mostrano una diminuzione della risposta al dolore altrui, specificamente nelle regioni del cervello che giocano un ruolo nell’empatia.
“I nostri risultati indicano molto chiaramente che non tutti i bambini con problemi di condotta condividono le medesime vulnerabilità; alcuni possono avere una vulnerabilità neurobiologica alla psicopatia, mentre altri no”, dice Essi Viding. “per questo sarebbe importante personalizzare gli interventi esistenti per soddisfare il profilo specifico che caratterizza un bambino con problemi di condotta.”
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BIBLIOGRAFIA:
- Lockwood, P.L., Sebastian, C.L., McCrory, E.J., Hyde, Z.H., Gu, X., De Brito, S.A., & Viding, E. (2013). Association of Callous Traits with Reduced Neural Response to Others’ Pain in Children with Conduct Problems. Current Biology, May 2nd.