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L’effetto abituazione emotiva – si tratti di emozioni a valenza positiva e negativa- è nemico del gradimento estetico di una melodia!
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In letteratura vi sono generalmente tre ipotesi che cercano di spiegare il fenomeno dell’ apprezzamento estetico di una musica.
Un primo approccio ipotizza che uno stimolo venga considerato piacevole in quanto si tratta di un suono atteso, conosciuto e familiare; all’opposto altre teorie considerano che una musica venga apprezzato di più quando nel momento in cui non sia né troppo familiare né troppo nuova; infine un’altra corrente ritiene che uno stimolo musicale piaccia quando è in grado di suscitare una reazione emotiva intensa.
Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology supporta quest’ultima ipotesi.I ricercatori hanno esaminato il livello di gradimento musicale in funzione del fatto che un brano musicale inducesse una reazione emotiva diversa rispetto a un brano precedente.
Nello studio sono stati utilizzati brani di 30 secondi di musica classica al pianoforte che suscitavano emozioni di tristezza o di gioia. I soggetti sperimentali ascoltavano i brani e riferivano sia l’emozione provata ascoltando il brano sia il gradimento musicale.
Mano a mano che aumentava la frequenza di presentazione di brani inducenti la medesima emozione diminuiva il gradimento dei brani di pari passo con la diminuzione dell’intensità dell’emozione provata. Viceversa, nel momento in cui venivano presentate sequenze di brani trigger di emozioni contrastanti, i brani venivano apprezzati in misura proporzionale all’accrescimento dell’intensità emotiva indotta dagli stessi.
In altre parole, l’effetto abituazione emotiva – si tratti di emozioni a valenza positiva e negativa- è nemico del gradimento estetico di una melodia!
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BIBLIOGRAFIA:
- Schellenberg EG, Corrigall KA, Ladinig O, Huron D. (2012). Changing the tune: listeners like music that expresses a contrasting emotion. Front Psychol, 3, 574