Il vero quesito funzionale della valutazione neuropsicologica nelle Demenze dei corpi di Lewy è che questa si dipana all’interno di un tessuto sintomatico tra Parkinson e demenza di Alzheimer.
Sempre di più i trial clinici randomizzati e le misure del deterioramento mentale, sia in ambito di ricerca, che in ambito peritale adottano test neurosicologici. Ma quali sono i più adatti per la valutazione della malattia a corpi di Lewy (Lewy Body Disease -LBD) ?
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La distinzione tra malattia a corpi di Lewy e demenza di Alzheimer (Alzheimer’s disease – AD) rappresenta un obiettivo tanto rilevante, per le sue implicazioni terapeutiche e prognostiche, quanto complessa, data la frequente sovrapposizione dei due quadri clinici, soprattutto in fase iniziale di malattia.
Hans Spinnler pone l’attenzione, per la diagnosi di tutte le demenze, su come le cornici teoriche e i setting in cui sono stati costruiti i test neuropsicologici, differiscano molto rispetto all’ambiente clinico in cui viene diagnosticato e condotto il malato.
Tale discrepanza e la troppa fiducia che i neurologi potrebbero dare ai test neuropsicologici è alla base, secondo l’autore, di possibili problematiche rispetto a una corretta diagnostica della demenza.
La neuropsicologia non si è, d’altra parte, mai posta l’obiettivo di sostituirsi ad analisi strumentali sofisticate o a esami biologici molecolari, ma ha piuttosto utilizzato modelli descrittivo comportamentali prima, e psicologico-cognitivi a partire dagli anni’50, per costruire quadri funzionali stabili, utili a descrivere organizzazioni di sintomi che stabilissero una disfunzionalità rispetto al criterio statistico di norma della funzione stessa (Lurija 1967) e la sua relazione con parti specifiche del cervello, come dimostrato già nel 1861 da Pierre Paul Broca.
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I test, dunque, altro non sono che lo sforzo di sintetizzare tali modelli per contribuire da una parte alla diagnostica clinica, arricchendo i dati osservativi con solide basi funzionali-normative e, dall’altra, a pianificare piani riabilitativi, nei quadri disfunzionali.
Certamente, la valutazione prima di essere psicometrica deve essere neuropsicologica; tale equazione deve prevedere la relazione correlazionale tra domini teorici cognitivi e espressioni funzionali cliniche e anatomiche.
Il vero quesito funzionale della valutazione neuropsicologica nelle Demenze dei corpi di Lewy è che questa si dipana all’interno di un tessuto sintomatico tra Parkinson e demenza di Alzheimer.
Un elemento differenziale con l’ AD potrebbe essere rappresentato dal coinvolgimento dei circuiti fronto-basali, che appare esclusivo della LBD.
Con il Parkinson, invece, potrebbe essere discriminativo osservare la fluttuazione infradiana della cognitività e della vigilanza (elemento cardine della malattia a corpi di Lewy), che nei Parkinson puri è dimostrata solo in fase off e in presenza di MMSE < ai 24 .
Fine prima parte.
BIBLIOGRAFIA:
- Roselli, F., Liuzzi, D., Pennelli, M. et al., (2012 ) Demenza a Corpi di Lewy. Diagnosi e Trattamento; La Neurologia Italiana, n.3,.
- Spinnler, H.,(2005) Demenze: diagnostica prevalentemente clinico-neuropsicologica o prevalentemente psicometrica? Ann Ist Super Sanità ;41(1):75-80
- Saracchi, E., & Appollonio, I. (2011). I sintomi non motori nella malattia di Parkinson. Psicogeriatria, 6(1), 17-29.
- Elisei, S., Moretti,P., Firenze, C.(2009) Manuale di Psichiatria, Morlacchi editore