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I disturbi dello spettro autistico sono presenti in misura maggiore nel genere maschile rispetto al femminile. Alcuni scienziati tra cui Simon Baron-Cohen -uno dei più autorevoli studiosi di autismo -hanno deciso di indagare il ruolo delle differenze di genere nella funzionalità neurocognitiva in soggetti affetti da autismo. Utilizzando la tecnica della risonanza magnetica funzionale (fMRI) 15 maschi e 14 femmine con diagnosi di sindrome di Asperger (AS), insieme a un gruppo di controllo di 16 maschi e 16 femmine con un profilo di sviluppo non patologico – senza alcuna diagnosi di disturbo dello sviluppo- sono stati sottoposti alla rilevazione delle attivazioni cerebrali durante compiti di rotazione mentale e di fluenza verbale.
Dai risultati emerge che a partità di simili prestazioni nei due diversi compiti nei quattro gruppi coinvolti, nel compito di fluenza verbale gli individui – sia maschi che femmine- con sindrome di Asperger hanno mostrato maggiori attivazioni della corteccia occipitoparietale e prefrontale rispetto ai soggetti di controllo.
Durante il compito di rotazione mentale inoltre si è riscontrato un effetto di interazione diagnosi per genere: i maschi con diagnosi di sindrome di Asperger e le femmine del gruppo di controllo hanno mostrato una maggiore attivazione delle regioni occipitali, temporali, parietali e frontali mediane rispetto alle femmine con diagnosi di Asperger e ai maschi del gruppo di controllo.
Questi risultati suggeriscono quindi una complessa relazione tra autismo e differenze di genere nel dominio verbale e in quello visuospaziale.
BIBLIOGRAFIA
- Beacher, F.D.C.C., Radulescu, E., Minati, L., Baron-Cohen, S., Lombardo M.V., et al. (2012). Sex Differences and Autism: Brain Function during Verbal Fluency and Mental Rotation. PLoS ONE, 7(6): e38355. (DOWNLOAD)