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Malattia di Huntington: Abuso di sostanze e insorgenza precoce

Malattia di Huntington: l’abuso di sostanze è un fattore di rischio per l’insorgenza precoce? I primi studi sulla correlazione tra fattori.

Di Redazione

Pubblicato il 14 Giu. 2012

Elisabetta Caletti, psicologa e volontaria AICH MILANO Onlus

 

L’abuso di sostanze è un fattore di rischio per l’insorgenza precoce della Malattia di Huntington?

 

Malattia di Huntington: Abuso di sostanze e insorgenza precoce. - Immagine: Property of National Institute of Neurological Disorders and Stroke (2004-10-13). Retrieved on 14-062012
Immagine: Property of National Institute of Neurological Disorders and Stroke

QUESTO ARTICOLO E’ UNA VERSIONE RIVISTA E AGGIORNATA DI QUELLO GIA’ PUBBLICATO SUL SITO DELL’AICS (ASSOCIAZIONE ITALIANA CORE DI HUNTINGTON SEZIONE DI MILANO)

Come ampiamente descritto in letteratura, la Malattia di Huntington (HD) è una malattia neurodegenerativa ereditaria, causata da una espansione del numero di triplette CAG ripetute nel gene che codifica per la proteina huntingtina. Il numero di triplette rappresenta da metà fino a tre quarti la varianza esistente nell’età di insorgenza: in generale maggiore è l’espansione minore è l’età di insorgenza. Tuttavia vi sono altri fattori che contribuiscono a determinarla; i fattori ambientali possono contribuire fino a un terzo della varianza nell’età di insorgenza e tuttavia non sono noti quali (Wexler et al., 2004). 

Lo studio di Byars et al. (2012) ha appurato e tenuto conto della lunghezza dell’espansione CAG in 136 soggetti con Huntigton, per considerare la possibilità che il numero delle ripetizioni abbia un effetto mediatore sul comportamento di abuso di sostanze. È il primo lavoro che mostra un’associazione tra l’abuso di sostanze e l’età di insorgenza Huntigton verificando il numero di ripetizioni CAG.  

 

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Fumo e abuso alcolico sono associati ad aumentato rischio di malattie neurodegenerative anche diverse da Huntigton; il fumo è legato ad un maggiore e precoce rischio d’insorgenza della Malattia di Alzheimer (AD), a un aumento del rischio di demenza in generale, e un maggior rischio e una più grave progressione della Sclerosi Multipla (Ascherio et al., 2007; Sabia et al., 2008). Secondo numerose ricerche l’alcolismo è associato a un esordio più precoce dell’AD e all’aumentato rischio di demenze non-AD (Harwood et al., 2007; Thomas & Rockwood, 2001). L’abuso di altre droghe, in particolare di amfetamine e cocaina, è associato ad alterazioni strutturali cerebrali e a deficit cognitivi, anche se la loro relazione con le malattie neurodegenerative è meno studiata (Robbins et al., 2008). 

Byars e colleghi (2012) puntualizzano che è cruciale controllare la lunghezza nell’espansione CAG nel valutare la relazione tra abuso di sostanze ed età di insorgenza; questa non soltanto eserciterebbe una forte influenza sull’età di esordio ma le discrepanze nel numero di triplette CAG ripetute nei tossicodipendenti e nei non abusatori potrebbe tradursi in un effetto mediatore della lunghezza dell’espansione sul comportamento di abuso di sostanze. Per esempio, gli individui con numero molto elevato di triplette CAG ripetute potrebbero diventare sintomatici prima ancora di avere l’opportunità di utilizzare sostanze d’abuso. Al contrario, persone con una storia familiare di un’insorgenza precoce della malattia dovuta a più alte ripetizioni CAG potrebbero avere atteggiamenti fatalistici verso il futuro e pertanto non preoccuparsi delle conseguenze negative determinate dall’uso di sostanze come il cancro, la cirrosi, e l’HIV. 

Le maggiori espansioni porterebbero a sintomi psichiatrici prodromici in un’età più giovane, risultando in un tentativo di auto-medicazione proprio con le sostanze d’abuso; la giovanile introduzione di sostanze incrementa poi il rischio di un successivo passaggio all’abuso. 

La descrizione di un caso di gemelli monozigoti di sesso femminile che aveva lo stesso numero di ripetizioni CAG ha messo in luce una discrepanza di oltre 7 anni nell’età di esordio di Huntigton: la gemella con esordio più precoce fumava pesantemente, a differenza dell’altra sorella (Friedman et al., 2005). 

Per quanto riguarda le differenze di genere, le donne progrediscono più velocemente degli uomini dall’uso iniziale alla dipendenza di sostanze, a indicare forse una maggiore vulnerabilità cerebrale (p. es. Hernandez-Avila et al., 2004). Le donne che abusano di alcol soffrono di più degli uomini di complicazioni epatiche e cardiache e mostrano maggiore suscettibilità all’atrofia cerebrale alcol-correlata rispetto ai maschi. Per il fumo vale lo stesso: le donne che fumano hanno più malattie fumo-correlate rispetto ai fumatori di sesso maschile. 

Anche il corso della Malattia di Huntington può variare tra uomini e donne. Anche se il sesso non influisce sull’età di insorgenza di Huntigton, alcuni studi hanno trovato una più lenta progressione della malattia nelle donne (p.es. Pekmezovic et al., 2007) . I dati sugli animali indicano che gli estrogeni possono proteggere contro le modificazioni dell’Huntigton ai danni del cervello, e che roditori di sesso femminile possono mostrare un’insorgenza più tarda e una progressione più lenta. 

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Gli autori hanno ipotizzato che gli individui con abuso di sostanze avevano un esordio più precoce della malattia e che questo effetto era maggiore nelle donne. Alla ricerca hanno partecipato 136 persone di cui si conosceva età di insorgenza, numero di triplette CAG ripetute sull’allele espanso Huntigton, e una storia di abuso di sostanze, reclutate tra 320 pazienti ambulatoriali afferenti al Centro di Eccellenza presso l’University of Iowa Huntington Disease Society of America (HDSA) tra il 1997 e il 2009. Solo i partecipanti per i quali erano conosciute età di insorgenza (definita in funzione della presenza dei sintomi Huntington motori, cognitivi, o psichiatrici), numero di triplette CAG e storia d’abuso di sostanze, sono state incluse nello studio, classificate in gruppi e successivamente confrontate tra loro con test statistici. La lunghezza di ripetizione CAG è stata usata come covarianza in tutte le analisi, in quanto rappresenta il determinante più significativo dell’età di insorgenza Huntington. Sono stati esaminati il rapporto tra abuso di sostanze, l’età di insorgenza Huntington e il sesso,  in quanto le donne possono avvertire un maggiore danno alla salute dall’abuso di sostanze. L’abuso lifetime di alcool e l’abuso di lifetime di droghe sono stati associati a precoce esordio Huntington; un andamento simile è stato osservato per l’abuso corrente di tabacco. L’associazione tra abuso di sostanze e precoce esordio Huntington è stata evidenziata soprattutto nelle donne. Infatti per loro l’abuso lifetime di alcool è associato a più precoce esordio di Huntington, con un andamento analogo per l’abuso lifetime di droghe. Tuttavia, l’abuso di alcool, droghe e tabacco non erano significativamente associate con l’età di esordio negli uomini. Ciò è coerente con altri studi che indicano che l’abuso di sostanze è più pericoloso nelle donne. 

 

Gli autori concludono che anche se lo studio non ha potuto valutare la causalità – ossia una vera e propria interazione tra gene, ambiente e sesso per abuso di sostanze ed età di insorgenza Huntington  – ha comunque importanti implicazioni cliniche e teoriche. Se si dimostra che l’abuso di sostanze provoca un esordio più precoce della malattia, tutti i soggetti a rischio, qualora sia noto lo stato del gene, potrebbero trarre vantaggio dall’evitare abuso di sostanze: gli individui che si rivelano gene positivi possono ritardare l’insorgenza della malattia per diversi anni, e gli individui gene negativi che vivono una vita normale possono evitare le note conseguenze mediche determinate dagli abusi di queste sostanze. Se l’abuso di sostanze è realmente un fattore di rischio causale per un esordio più precoce di Huntington, un numero considerevole di persone potrebbe beneficiare di più anni di vita priva della malattia, addirittura fino a 8 anni come si è visto nelle donne, un effetto clinicamente rilevante. 

Inoltre, se l’abuso di sostanze influenza veramente l’età di insorgenza di Huntington, scoprire i meccanismi attraverso cui questo si verifica potrebbe illuminare anche il processo di patogenesi della malattia. I percorsi plausibili attraverso cui gli effetti diretti delle sostanze tossiche di abuso potrebbero causare un esordio più precoce includono effetti sul fattore neutrofico derivato dal cervello e sul segnale del calcio poiché è dimostrato che questi fattori sono influenzati dall’abuso di sostanze, e che sono implicati nel processo neurodegenerativo di Huntington. 

L’abuso di sostanze potrebbe causare un’anticipata insorgenza di Huntington a causa di un diretto effetto tossico sul cervello, o rappresentare una variabile proxy a causa di una ridotta coscienza o per cattive abitudini di salute generale condotte dall’individuo; la prematura comparsa dei sintomi prodromici Huntington potrebbe anche portare a un’auto-medicazione fatta con alcol, droghe o tabacco in età giovanile, quando c’è la tendenza ad avere una maggiore vulnerabilità allo sviluppo del comportamento di abuso. È altresì possibile che comuni fattori genetici influenzino sia la propensione all’abuso di sostanze che l’età di insorgenza Huntington. Studi futuri dovrebbero analizzare il rapporto esistente tra età di insorgenza Huntington ed età d’esordio e cessazione di abuso di sostanze e le quantità specificatamente utilizzate. 

 

 

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