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Cibi Grassi, Dopamina & Depressione. Se il cibo funziona come Droga

Alimenti ipercalorici, oltre a causare obesità, possono scatenare reazioni pari all'assunzione di droghe, e condurre anche alla depressione.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 31 Mag. 2012

Aggiornato il 19 Ott. 2017 10:26

– Rassegna Stampa – 

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze PsicologicheSecondo un gruppo di ricercatori della University of Montreal Hospital Research Centre (CR-CHUM) gli alimenti particolarmente calorici, oltre a causare obesità, possono scatenare reazioni chimiche nel cervello in modo simile a come accade con l’assunzione di droghe, e condurre addirittura alla depressione.

Fulton, ricercatore a capo dello studio, e il suo team fanno parte di una rete di ricerca che sta lavorando per scoprire le ragioni biologiche dell’obesità e le malattie a questa correlate, come le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2, alcuni tumori, e la depressione.

I dati – dice Fulton – mostrano che l’obesità è associata ad aumentato rischio di sviluppare depressione, ma abbiamo pochissima comprensione dei meccanismi neurali e dei modelli di ricompensa del cervello che collegano i due fenomeni. Stiamo dimostrando per la prima volta che il consumo cronico di grassi ha effetti pro-depressivi.

Il cervello infatti, rilasciando dopamina, ci ricompensa con il buon umore e questo ci incoraggia ad imparare certi tipi di comportamento, associati a questo senso di benessere. Proprio come nella tossicodipendenza, si creerebbe un circolo vizioso in cui alimenti molto ricchi di grassi vengono assunti come antidepressivi.

I topi, che nel corso della ricerca, sono stati alimentati con una più alta percentuale di grassi mostravano segni di ansietà e depressione, evitamento degli spazi aperti e minori tentativi di fuga se intrappolati. Inoltre i loro cervelli apparivano fisicamente alterati dalle loro esperienze. Ad esempio, CREB è una molecola che controlla l’attivazione di geni coinvolti nel funzionamento del cervello ed è ben nota per il suo contributo alla formazione della memoria. CREB è molto più attiva nel cervello dei topi che hanno seguito una dieta ricca di grassi. Infine, questi topi avevano livelli più elevati di corticosterone, un ormone associato allo stress.

 

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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