Lady Macbeth in un dipinto di George Cattermole
‘Bimbo bestemmia e le maestre gli fanno lavare la bocca col sapone: denunciate”. Questo il titolo di un articolo apparso quest’anno sul Corriere. L’intervento formativo viene giudicato eccessivo dalla madre dell’imprecatore che sporge denuncia contro le insegnanti che avrebbero invitato l’alunno a sciacquarsi la bocca dopo aver rivolto loro una bestemmia. La dirigente scolastica non ha invece la minima intenzione di allontanare le insegnanti che si sono sempre dimostrate a suo parere competenti e professionali.
E a quanto pare l’intervento delle insegnanti, che a una prima analisi sembrerebbe rasentare la crudeltà delle pratiche punitive medioevali, ha un fondamento teorico secondo quanto pubblicato da Spike W.S. Lee e Norbert Schwarz, ricercatori presso l’Università del Michigan.
L’autorevole fonte sostiene infatti che l’esperienza corporea di rimuovere lo sporco dal proprio corpo induca nell’erronea credenza di rimuovere anche i contenuti mentali.
Gli autori hanno riscontrato che le persone tendono a giudicare il comportamento immorale degli altri con maggior severità se posti in ambienti sciatti o maleodoranti piuttosto che se seduti in camere pulite e confortevoli. Anche il giudizio sul nostro stesso comportamento immorale scaturisce minor senso di colpa se, dopo aver commesso il fattaccio, ci si deterge con una salviettina disinfettante.
Articolo consigliato: "I Pensieri rigigi, le mani pulite e Amleto" La cosa davvero interessante, e capace di scagionare le severe inquisitrici, è che la preferenza per la parte del corpo da pulire allo scopo di rimuovere gli spiacevoli residui mentali, dipende dal luogo ritenuto responsabile del peccato. La ricerca dimostra infatti che chi ha mentito a parole preferisce lavarsi la bocca anzichè le mani, mentre chi ha mentito via mail mostra la tendenza opposta.
Ecco spiegato perchè Lady Macbeth, dopo aver indotto il marito a commettere un omicidio, non riesca a togliersi l’immaginaria macchia di sangue dalle mani: il peccato è stato commesso dalle parole uscite dalla sua bocca e non dalle sue mani.
Forse, se in quell’epoca fossero esistiti gli spazzolini, avrebbe avuto un alito più gradevole e soprattutto si sarebbe tormentata di meno!
BIBLIOGRAFIA:
- Lee, Spike W.S., and Norbert Schwarz. 2010. “Dirty Hands and Dirty Mouths: Embodiment of the Moral-Purity Metaphor Is Specific to the Motor Modality Involved in Moral Transgression.” Psychological Science, 21(10): 1423-1425.
- Lee, Spike W.S., and Norbert Schwarz. 2010. “Washing Away Postdecisional Dissonance.” Science, 328(5979): 709-709.
- Il Corriere della Sera, (2011), Bimbo bestemmia e le maestre gli fanno lavare la bocca col sapone: denunciate, 25 febbraio, Edizione Online.