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Pratica(mente) mindfulness – L’esercizio dell’uva passa

La pratica dell’uva passa, per un assaggio di consapevolezza, così come è descritta Williams, Teasdale, Segal e Kabat-Zinn nel libro “Ritrovare la serenità”

Di Andrea Bassanini

Pubblicato il 15 Lug. 2011

Aggiornato il 04 Feb. 2014 11:38

 

Mindfulness - pratica dell'uva Passa

La Mindfulness ci mette di fronte ad una riflessione importante: quanto è limitata la nostra maniera consueta di prestare attenzione alle cose? Quali (e quante) sono le cose che ogni giorno facciamo con il pilota automatico?

Quando abbiamo attivato il pulsante del pilota automaticoprobabilmente la nostra mente è in quella che è nota come la “modalità narrativa”, concentrati cioè su aspetti diversi dal momento presente. Pensiamo a quando sentiamo un’emozione spiacevole legata ad un evento passato o futuro, un’immagine legata ad un evento/situazione accaduto o in procinto di accadere, un pensiero su cosa dovremo fare poco dopo o che avremmo dovuto fare. Sebbene tale modalità interpretativa della nostra mente di tipo concettuale/semantico dia senso alla nostra esistenza, in alcuni casi può far sì che, come dicono Kabat-Zinn e i suoi colleghi Williams, Teasdale e Segal “ci perdiamo tanto della vita, la nostra mente è sempre sul piano narrativo del passato e del futuro” e non ci concediamo mai (o quasi mai) di prestare attenzione al momento che stiamo vivendo “con tutta la mente e con tutto il cuore, utilizzando appieno le risorse del corpo e dei sensi; quest’ultimo è il secondo stato di funzionamento della mente, quello “esperienziale

Per continuare il nostro viaggio nella pratica della Mindfulness e per “farci un’idea di quanto possa essere vivida un’esperienza quando la mente è presente al suo dispiegarsi in modo intenzionale e non giudicante” oggi vi suggeriamo la pratica dell’uva passa, per un primo assaggio di consapevolezza, così come è descritta Williams, Teasdale, Segal e Kabat-Zinn nel loro libro “Ritrovare la serenità” (Williams et al., 2010, p. 47-48).

Pratica dell’uva passa

1 – Tenere in mano

Per prima cosa prendete un acino di uva passa e tenetelo sul palmo della mano o tra pollice e indice.

Concentrandovi su di esso, immaginate di essere appena arrivati da Marte e di non aver mai visto un oggetto come questo nella vostra vita;

2 – Vedere

Datevi il tempo di vederlo veramente; osservate l’acino d’uva passa con cura e con piena attenzione.

Lasciate che i vostri occhi ne esplorino ogni parte, esaminando i punti in cui risplende la luce, gli incavi più scuri, le pieghe e le grinze e qualsiasi asimmetria o caratteristica unica.

3 – Toccare

Rivoltate l’acino d’uva passa tra le dita, esplorandone la consistenza, magari a occhi chiusi, se ciò acuisce il vostro senso del tatto.

4 – Annusare

Tenendo l’acino d’uva passa sotto il naso, a ogni inspirazione inalate qualsiasi odore, aroma o fragranza che ne scaturisca, notando se ne frattempo avviene qualcosa di interessante nella vostra bocca e nel vostro stomaco.

5 – Mettere in bocca

Ora avvicinate lentamente l’acino d’uva passa alle labbra, notando come la mano e il braccio sappiano esattamente come e dove collocarlo. Posatelo delicatamente in bocca, senza masticare, notando innanzitutto come ci è arrivato. Esplorate per qualche momento l’acino d’uva passa con la lingua e le sensazioni che suscita in voi.

6 – Assaporare

Quando siete pronti, preparatevi a masticare l’acino d’uva passa, notando come e dove deve collocarsi per la masticazione. Poi, molto consapevolmente, date un morso o due e notate che cosa succede subito dopo, facendo esperienza delle eventuali ondate di gusto che emana mentre continuate a masticarlo. Senza ancora ingoiarlo, notate le semplici sensazioni generate nella vostra bocca dal gusto e dalla consistenza dell’acino d’uva passa e come esse possano cambiare nel tempo, momento per momento, oltre a prendere nota di eventuali cambiamenti nell’oggetto stesso.

7 – Ingoiare

Quando vi sentite pronti a ingoiare l’acino d’uva passa, vedete se prima di tutto riuscite a percepire l’intenzione di ingoiare mentre essa emerge, in modo da sperimentare consciamente anche tale intenzione, prima di procedere.

8 – Seguire le sensazioni

Infine, vedete se riuscite a sentire ciò che rimane dell’uva passa mentre scende nello stomaco e a percepire le sensazioni del corpo nel suo complesso, al termine di questo esercizio di consapevolezza nel mangiare.

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Andrea Bassanini
Andrea Bassanini

Psicologo - Spec. in Psicoterapia Cognitiva e Cognitivo-Comportamentale

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