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Sindrome di Asperger e Disturbo Ossessivo Compulsivo: somiglianze e differenze

Tra la sindrome di Asperger e il disturbo ossessivo compulsivo emergono delle somiglianze che riguardano la presenza di comportamenti e movimenti ripetitivi

Di Francesca Mazzocco

Pubblicato il 01 Mar. 2017

Aggiornato il 25 Mag. 2022 11:29

Il disturbo ossessivo compulsivo e i disturbi dello Spettro Autistico presentano diverse somiglianze e differenze. Ma che cosa fa sì che un paziente con sindrome di Asperger e un paziente ossessivo possano essere trattati come affetti da sindromi simili?

Francesca Mazzocco, OPEN SCHOOL STUDI COGNITIVI MILANO

 

Uno studio su bambini con disturbo di Asperger o disturbo ossessivo compulsivo

Due principali motivi della doppia diagnosi o di diagnosi inesatte è dovuta alla relativa recente acquisizione e recepimento della diagnosi di Asperger (Wing, 1981) e al tardivo riconoscimento dello spettro autistico a causa del normale sviluppo della lingua nei pazienti Asperger.

Ma l´elemento più importante è forse legato alla fenomenologia di alcuni sintomi presenti nei pazienti Asperger, ossia la presenza di comportamenti, interessi e attività ristrette e ripetitive che risultano anormali per intensità e focalizzazione come può accadere nei casi più gravi di pazienti ossessivi e con esordio precoce.

Vi è, inoltre, l´adozione di abitudini o rituali rigidi, movimenti stereotipati e ripetitivi o un eccessivo interesse per parti specifiche di oggetti.

Uno studio condotto da L.Ruta, D. Mugno e altri (2010), ha esaminato la presenza e le caratteristiche di comportamenti ossessivo compulsivi nei bambini e adolescenti con sindrome di Asperger (gruppo AS) e nei bambini e adolescenti con disturbo ossessivo compulsivo (gruppo OCD) comparati con bambini e adolescenti con sviluppo tipico (gruppo di controllo, GC).

In questo studio la diagnosi di sindrome di Asperger è stata effettuata attraverso l’utilizzo di strumenti quali: “The Autism Diagnostic Interview-Revised e l’ Autism Diagnostic Observation Schedule”.  Invece, i sintomi ossessivi e compulsivi sono stati valutati utilizzando la Children’s Yale-Brown Obsessive-Compulsive Scale (CY-BOCS). Ad entrambi i gruppi è stata somministrata la WISC-R per la valutazione del QI.

Dalla somministrazione dei test è emerso che il gruppo con sindrome di Asperger presenta alte frequenze significative di alcune variabili di compulsione  (Accaparramento, Ripetizione, Ordinazione). Il gruppo con disturbo ossessivo compulsivo riporta, invece, alte frequenze significative di ossessioni Aggressive e di Contaminazione e compulsioni di Controllo rispetto al gruppo con sindrome di Asperger.

Come previsto il gruppo OCD possiede una maggiore gravità dei sintomi (Moderato livello di severità) rispetto al gruppo AS (Livello lieve di severità).

Inoltre dal seguente studio emerge come entrambi i gruppi non hanno una piena e completa consapevolezza riguardo la natura intrusiva e irragionevole dei sintomi.

Bambini con Sindrome di Asperger mostrano alte frequenze di sintomi ossessivi e compulsivi che hanno tipicamente i bambini in via di sviluppo e queste caratteristiche sembrano raggrupparsi intorno a comportamenti di Accumulo.

In particolare gli autori hanno ipotizzato che:

1)            Bambini e adolescenti con sindrome di Asperger possano sperimentare un più alto tasso di sintomi ossessivo compulsivi, rispetto ai bambini con sviluppo tipico;

2)            Pazienti con sindrome di Asperger e disturbo ossessivo compulsivo potrebbero presentare patterns differenti  di ossessioni e compulsioni;

3)            Il gruppo con Disturbo ossessivo compulsivo (OCD), potrebbe mostrare un’ alta severità dei sintomi;

4)            Il gruppo con Disturbo ossessivo compulsivo (OCD) potrebbe mostrare una migliore comprensione rispetto al gruppo sindrome di Asperger (AS).

Prima di proseguire nell’articolo, ritengo di fondamentale importanza mettere a confronto la sindrome di Asperger e il Disturbo ossessivo compulsivo.

 

Sindrome di Asperger e disturbo Ossessivo Compulsivo a confronto

La sindrome di Asperger è un disturbo neuro-evolutivo, caratterizzato da debilitanti deficit nelle abilità sociali, comunicative e da un modello limitato e ripetitivo di interessi e comportamenti, ma senza i sintomi di ritardo mentale e di ritardo del linguaggio che sono caratteristiche clinicamente significative dell’autismo classico.

Secondo il DSM-IV, la Sindrome di Asperger rientra nella categoria dei disturbi dello spettro autistico (ASD), assieme al disturbo autistico classico, al disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato (PDD-NOS), al disturbo disintegrativo dello sviluppo e alla sindrome di Rett.

Ma con l’uscita del nuovo Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, viene proposta una nuova e unica categoria “Disturbo dello Spettro Autistico”, che include il Disturbo Autistico (autismo), la Sindrome di Asperger, il Disturbo disintegrativo dell’infanzia e i disturbi pervasivi dello sviluppo non altrimenti specificati. Una caratteristica importante dei criteri proposti per il Disturbo dello Spettro Autistico è un cambiamento da triade (triade autistica) a due domini: “Deficit Socio-Comunicativi” e “Schemi di comportamento fissi e ripetitivi”, i membri del gruppo di lavoro hanno osservato che i deficit del linguaggio non sono né universali nell’autismo e né devono essere considerati come una caratteristica di definizione della diagnosi.

Concettualizzare l’autismo come uno “spettro” piuttosto che una entità diagnostica categoriale è in linea con la ricerca esistente. La proposta di eliminare il disturbo di Asperger come entità clinica “distinta” è stata suffragata anche dalle difficoltà nel riuscire a delineare confini chiari che lo separassero da altri disturbi autistici. La ricerca e l’esperienza clinica suggeriscono che non vi è alcuna chiara evidenza che la sindrome di Asperger e l’autismo ad alto funzionamento siano disturbi diversi, in quanto sono maggiori le somiglianze piuttosto che le differenze.

Schemi comportamentali ripetitivi, limitati e stereotipati, così come la compromissione della comunicazione e dell’interazione sociale rappresentano le principali caratteristiche invalidanti e fondamentali della sindrome di Asperger. In particolare la gamma di interessi e attività ripetitive osservati nello spettro autistico sono ampi ed eterogenei e mostrano una differente fenomenologia, specialmente tra autismo a basso-funzionamento e autismo ad alto-funzionamento.

Nel complesso, questi comportamenti includono manierismi e stereotipie motorie, rigorose aderenze alle routines, bisogno di identità, preoccupazioni persistenti verso parti di oggetti, rituali nella vita quotidiana, interessi o abilità idiosincratiche circoscritte, ossessiva attenzione ai dettagli, di frequente bizzarri, quest’ultimo aspetto risulta essere particolarmente caratteristico della sindrome di Asperger.

Clinici e ricercatori fanno spesso riferimento a questi  comportamenti sostanzialmente in termini di tratti ossessivi e compulsivi.

Il disturbo ossessivo compulsivo (OCD) è definito nel DSM-IV come un disturbo caratterizzato dalla presenza di ricorrenti e persistenti pensieri, impulsi o immagini (ossessioni) che causano marcata ansia o marcato disagio. La persona tenta di neutralizzare tali ossessioni, eseguendo determinate azioni o rituali, definiti compulsioni.

Il disturbo ossessivo compulsivo interferisce significativamente con la routine quotidiana e il funzionamento lavorativo o scolastico e danneggia il rapporto sociale e familiare.

Come detto in precedenza, dallo studio condotto da L.Ruta, D. Mugno et al. (2010), alte prevalenze di tratti autistici sono stati trovati in campioni di OCD sia in adulti e sia in bambini e alcune evidenze sperimentali ci suggeriscono che i trattamenti efficaci per il disturbo ossessivo compulsivo possono essere efficaci anche per i pensieri e i comportamenti ripetitivi caratteristici della sindrome di Asperger (5, 6).

Nel loro insieme queste evidenze sperimentali indicano chiaramente un legame e una parziale sovrapposizione tra i due disturbi. Tuttavia l’applicazione dei concetti del disturbo ossessivo compulsivo (OCD) allo spettro autistico in termini di categoria diagnostica o di dominio bidimensionale è attualmente controverso. Infatti anche se la fenomenologia clinica del disturbo ossessivo compulsivo può essere simile nei due gruppi, gli individui con ASD tendono a non mostrare disagio associato ai loro pensieri ossessivi senza eseguire rituali per alleviare l’ansia. Questo dato potrebbe essere spiegato dal fatto che le persone con autismo hanno poca consapevolezza riguardo la natura eccessiva e irragionevole dei loro comportamenti e pensieri ossessivi (insight), in quanto la loro capacità di elaborare e parlare dei propri stati mentali risulta compromessa (2).

Tuttavia anche se la comprensione rappresenta una caratteristica distintiva del disturbo ossessivo compulsivo in età adulta, ciò non si applica ai bambini che possono non avere sufficiente consapevolezza cognitiva nell’effettuare giudizi (3,9).

Studi che hanno messo a confronto  i comportamenti ripetitivi nei bambini con sindrome di Asperger (ASD) e con disturbo ossessivo compulsivo (OSD) sono pochi.

Uno studio (7), ha utilizzato la Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale per identificare la presenza di “Hoarding” (accaparramento), “Touching/Tapping/Rubbing” (Toccare, Sfregamento), “Self-damaging” (Autolesionismo) e l’assenza di “Aggressive” (pensieri aggressivi), “Symmetry”, “Checking” (Controllo) e “Counting” (Conteggio) nella sindrome di Asperger, invece una differente gamma di sintomi ossessivi compulsivi sono stati riportati per essere approvati nei due gruppi.

Tuttavia una differenza tra i due gruppi potrebbe essere rappresentata da una discrepanza nel QI (QI significativo = 69.7 nel gruppo ASD contro QI nella media del gruppo OCD) e da un significativo disturbo del linguaggio in un sottogruppo di soggetti con sindrome di Asperger (AS) (15 soggetti erano non verbali).

Un altro studio (10) ha confrontato adulti con autismo ad Alto-Funzionamento (HFA) e con sindrome di Asperger (AS) con un campione di pazienti con disturbo ossessivo compulsivo (OCD). Gli autori hanno trovato un modello simile di ossessioni e compulsioni nei gruppi HFA/AS e OCD, ed è stato inoltre, osservato che il 25% di soggetti con HFA riceve una diagnosi formale di Disturbo Ossessivo Compulsivo secondo i criteri dell’ICD-10 (14).

In letteratura è presente solo uno studio indirizzato all’infanzia (15) che confronta bambini con autismo ad alto-funzionamento (HFA) e con disturbo ossessivo compulsivo (OCD) su una serie di comportamenti ripetitivi. Ai fini dello studio, Zandt e al., hanno somministrato il “Repetitive Behaviour Questionnaire (RBQ) e la Children’s Y-BOCS (CY-BOCS) come un complemento del RBQ. Dal test RBQ, è emerso che bambini con disturbo ossessivo compulsivo e sindrome di Asperger hanno tassi simili riguardo i comportamenti ripetitivi e i movimenti ripetitivi. Dalla somministrazione della CY-BOCS il gruppo con disturbo ossessivo compulsivo ha mostrato più frequenti e sofisticate ossessioni e compulsioni rispetto al gruppo HFA ed entrambi i gruppi hanno mostrato maggiori ossessioni e compulsioni di un gruppo di confronto in via di sviluppo.

In relazione ai dati limitati presenti in letteratura, la logica dello studio è stata quella di indagare in modo sistematico la presenza di tratti ossessivo compulsivi nei bambini con sindrome di Asperger.

Si è ipotizzato che alcuni bambini e adolescenti con sindrome di Asperger potrebbero presentare modelli particolari e livelli sconvolgenti dei sintomi ossessivi e compulsivi, probabilmente sottostimati a causa della mancanza di attenzione su questa particolare caratteristica psicopatologica.

 

Discussione

I risultati suggeriscono che bambini e adolescenti con sindrome di Asperger (AS) mostrano alte frequenze di sintomi ossessivi e compulsivi rispetto ai bambini con sviluppo tipico. Le categorie significative emerse sono quelle di Saving/Hoarding, Repeating e Ordering.

Immagine: ossessioni

 

Immagine-2: compulsioni

Questo risultato è in linea con la prima ipotesi e ragionevolmente coerente con i dati riportati in letteratura (15), ossia che i bambini con disturbo ossessivo compulsivo e sindrome di Asperger riportano molte ossessioni e compulsioni rispetto ai bambini con sviluppo tipico.

Coerentemente con la seconda ipotesi, bambini e adolescenti con sindrome di Asperger e disturbo ossessivo compulsivo sono impegnati in differenti e frequenti tipi di pensieri e comportamenti.

In particolare il gruppo OCD riporta alte frequenze significative di ossessioni Aggressive e di Contaminazione e compulsioni di Controllo rispetto al gruppo AS. A sua volta il gruppo AS possiede alte frequenze leggermente superiori (ma non statisticamente significative) rispetto al gruppo OCD riguardo ai clusters di Saving/Hoarding e Ordering ( Risparmio/Accaparramento e Ordinazione).

Questi risultati rispecchiano quelli di McDougle et al. (7) i quali affermano che negli adulti con disturbo ossessivo compulsivo sono presenti ossessioni caratteristiche di Contaminazione, Aggressive e Simmetria e comportamenti compulsivi come Controllo e Pulizia, invece comportamenti di Hoarding e Ordering (Accaparrramento e Ordinazione) sono presenti negli adulti con disturbi dello spettro autistico.

Rispetto alla terza ipotesi, la gravità dei sintomi ossessivo compulsivi era significativamente più alta non solo nel gruppo con disturbo ossessivo compulsivo (Moderato range di gravità), ma anche tra i bambini con sindrome di Asperger che hanno mostrato una compromissione clinica lieve.

In contrasto con l’ipotesi finale non sono state riscontrate differenze tra bambini con sindrome di Asperger e bambini con disturbo ossessivo compulsivo riguardo il loro grado di consapevolezza dei loro sintomi ripetitivi, tranne che per il livello di comprensione (insight), assente nei bambini con AS dove era molto più significativo.

 

Conclusioni

Dallo studio di L. Ruta, Mugno et al. (2010) e dai dati presenti in letteratura, una questione si solleva riguardo al fatto se i sintomi ossessivo compulsivi nei soggetti con sindrome di Asperger possano essere considerati come una comorbilità secondo un approccio categoriale oppure se possano essere considerati come un continuum di sintomi attraverso condizioni diverse in una prospettiva dimensionale.

Ulteriori ricerche sono necessarie per capire meglio le caratteristiche dei pensieri e comportamenti ripetitivi nella sindrome di Asperger e per chiarire le basi neurobiologiche alla base di questi sintomi.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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