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Snoopy, la delusione amorosa e il cibo come auto-medicazione – Peanuts Nr. 6

In questo stato mentale, le abitudini alimentari possono risentirne, attraverso la privazione del cibo o l’ipercompensazione... Peanuts Nr.06 Psicologia

Di Rossana Piron

Pubblicato il 11 Giu. 2015

PEANUTS, ALLEATI NELLA VITA E NELLA PSICOTERAPIA_RUBRICA Nr.6

Al termine di una relazione è spesso inevitabile sentirsi profondamente tristi. La perdita della persona che un tempo abbiamo amato, o che ancora amiamo ma con un sentimento non corrisposto, può portare con sé un profondo senso di smarrimento, sconforto e di incertezza nei confronti dell’immediato futuro.

Peanuts Nr. 6 - Delusione amorosa

Ritornare alla condizione di single determina la necessità di una riorganizzazione mentale, emotiva e spesso anche logistica, le certezze della vita quotidiana vengono a mancare per lasciare spazio alla novità, al rinnovo e al cambiamento. Per alcune persone questo passaggio può essere molto faticoso, soprattutto se è accompagnato da sentimenti di incertezza rispetto alle proprie capacità di ricostruirsi una vita indipendente.

E’ facile infatti, per alcune persone, cadere in trappole mentali come: “Non ce la farò mai da solo”, “Nessun altro mi amerà” “Non valgo nulla”.

Nella vignetta Snoopy esprime i suoi pensieri negativi attraverso la colpa e l’auto-commiserazione. In questo stato mentale, le abitudini alimentari possono risentirne, attraverso la privazione del cibo o l’ipercompensazione. In questo caso, per Snoopy il cibo assume una valenza di auto-medicazione.

La vignetta mostra, in modo ironico, le conseguenze a medio e a lungo termine di questo illusorio metodo auto-curativo. L’aumento della quantità di cibo e la scelta di alimenti ad alto contenuto calorico, può infatti comportare non solo rischi per la salute, ma anche un’ ulteriore diminuzione del tono dell’umore, innescando un circolo vizioso di tristezza – ricorso al cibo – aumento della tristezza – aumento del cibo.

L’influenza della condotta alimentare sul tono dell’umore è stata confermata da una recente ricerca dell’University College London e pubblicata sul British Journal of Psychiatry (Akbaraly et al., 2009).

 

Lo studio ha analizzato gli effetti dell’alimentazione nel suo insieme e non dei singoli nutrienti, mettendo in evidenza come il rischio dell’effetto depressivo non dipenda da alimenti particolari, ma dallo stile alimentare predominante. La ricerca ha concluso che le persone che prediligono un’alimentazione ricca di grassi e dessert hanno un rischio del 60% superiore di soffrire di depressione rispetto a chi privilegia frutta, pesce e verdura.

La striscia può quindi essere molto utile per affrontare questo tema delicato, perché mostra le conseguenze di una modalità illusoria di gestire la situazione di crisi e apre il dialogo verso la ricerca di modi più utili, costruttivi e innovativi per riappropriarsi del proprio tempo e per ricostruirsi una nuova immagine di sé, con una disposizione mentale positiva verso il cambiamento.

 

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

PEANUTS, ALLEATI NELLA VITA E NELLA PSICOTERAPIA_- ARCHIVIO RUBRICA

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Rossana Piron
Rossana Piron

Tecnico di Riabilitazione Psichiatrica, Psicologa clinica

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