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I Peanuts: alleati nella vita e nella Psicoterapia – Rubrica –

State of Mind presenta una nuova rubrica nella quale verranno presentate le striscie più significative del fumetto a scopo didattico e terapeutico

Di Rossana Piron

Pubblicato il 13 Apr. 2015

In questa rubrica verranno presentate le strisce più caratteristiche dei Peanuts, nella speranza che siano utili non solo a scopo didattico o terapeutico, ma anche per condurre i lettori a sorridere delle proprie fragilità, perché imparare a non prenderci troppo sul serio è forse l’insegnamento più grande che ci ha lasciato Schulz.

 

A ciascuno di noi è capitato, almeno una volta nella vita, di imbattersi in qualche personaggio dei Peanuts. Le strisce di  Charles Monroe Schulz (Minneapolis, 26 novembre 1922-Santa Rosa, 12 febbraio 2000) sono state pubblicate dal 1950 al 2000 e sono diventate le vignette più famose e influenti della storia del fumetto.

La genialità dell’autore è stata di riuscire con poche battute a condensare raffinati concetti psicologici, dinamiche interpersonali e caratteristiche di personalità, attraverso una straordinaria capacità di osservazione del comportamento umano.

L’ha capito bene Abraham J. Twerski (1930), famoso psichiatra esperto di dipendenze e fondatore del Gateway Rehabilitation Center della Pennsylvania, che ha fatto dei Peanuts  suoi compagni alleati nelle sedute di psicoterapia con i pazienti.

Nel libro “Su con la vita, Charlie Brown!”, Twerski racconta la sua prima applicazione dell’opera di Schulz con un paziente alcolista che tendeva a minimizzare la sua dipendenza.

Ai tentativi del terapeuta di renderlo consapevole delle sue strategie fallimentari nel gestire l’abuso di alcol, egli rispondeva negando o giustificandosi.

Un giorno il terapeuta decise di raccontargli la storia di Charlie Brown e dei suoi vani tentativi  di calciare il pallone all’inizio dell’annuale stagione agonistica. Ogni volta che sbagliava il tiro, Charlie Brown cercava una spiegazione razionale o si deprimeva, ma non imparava  in modo costruttivo dai suoi errori.

Peanuts 01 - Charlie-Brown Football

Dopo avergli presentato una serie di strisce, il paziente, ridendo, disse: “Sono proprio io”.

Con questo episodio Twerski sottolinea quanto i Peanuts siano in grado di elicitare processi automatici di identificazione verso dinamiche o schemi rigidi di comportamento, astenendosi dal giudizio e  stimolando empatia e  senso dell’umorismo.

In questa rubrica verranno presentate le strisce più caratteristiche dei Peanuts, nella speranza che siano utili non solo a scopo didattico o terapeutico, ma anche per condurre i lettori a sorridere delle proprie fragilità, perché imparare a non prenderci troppo sul serio è forse l’insegnamento più grande che ci ha lasciato Schulz.

 

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BIBLIOGRAFIA:

  • Twerski, A.J. (2000). Su con la vita, Charlie Brown! Come affrontare i problemi di ogni giorno con l’aiuto dei Peanuts. Ed. Mondadori, Milano.
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Rossana Piron
Rossana Piron

Tecnico di Riabilitazione Psichiatrica, Psicologa clinica

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