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Autoterapia del delirio, di Roberto Lorenzini

Di Roberto Lorenzini, Redazione

Pubblicato il 26 Lug. 2012

Aggiornato il 17 Dic. 2012 14:12

Roberto Lorenzini

Psichiatra, Capo Dipartimento ASL Viterbo 5, Psicoterapeuta, Didatta SITCC, Didatta Studi Cognitivi.

 

 

Lorenzini, R. (2012). Autoterapia del delirio. Ebook, Milano: State of Mind Editore. 

Autoterapia del delirio. - Immagine: © Lucian Milasan - Fotolia.com

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Premessa

Sono piuttosto contrario ai manuali di auto aiuto e tendo a guardarli con la stessa diffidenza che è l’oggetto di questo lavoro. I motivi di ciò sono in gran parte irrazionali e sintetizzabili così:

• mi sanno di americano e fanno scattare automaticamente un rigurgito di antimperialismo fuori tempo massimo;

• essendo buoni per tutti non sono calzanti per nessuno e vanno contro la personalizzazione massima della terapia in cui credo fermamente;

• tolgono lavoro agli psicoterapeuti e questo, di per sé, già sarebbe sufficiente.

 

Dopo queste perentorie affermazioni corre l’obbligo, perciò, di giustificare la scelta di scrivere un manualetto per l’autoterapia di uno dei disturbi più gravi e meno accessibili alla cura farmacologica e psicologica : il delirio paranoicoI motivi sono da ricercare proprio nelle caratteristiche stesse della patologia, che provoca tale sospettosità e diffidenza verso gli esseri umani, compreso il possibile terapeuta, da rendere particolarmente difficile il consolidamento di una relazione terapeutica

Inoltre i paranoici sono spesso intelligenti e interessati alla speculazione. Ho dunque pensato che se un paranoico, nel momento in cui passeggia sulla linea di confine tra la certezza delirante e il dubbio fugace che quanto gli ripetono amici e familiari sia vero e si tratti tutto di una sua fantasia, incontra in una libreria o su Internet qualcosa che parla del suo disturbo, possa giovarsene senza rivolgersi a nessuno, oppure possa iniziare a rinforzare il dubbio che la sua condizione sia patologica e alla fine rivolgersi ad un professionista.

Un motivo più contingente ma non meno importante è che, recentemente, ho visto un simpaticissimo delirante mio coetaneo e, dunque, mi sono messo ad inventare compiti perché potesse lavorare anche durante la pausa estiva.

 

Indice

1. cosa è un delirio

2. come si arriva a delirare

        • Esercizio 1 i tuoi fondamentali e l’evento traumatico

          • Esercizio 2 la grande paura

          • Esercizio 3 il passo decisivo

3. come si mantiene il delirio

       • Errore 1 Il restringimento del campo

          • Esercizio 4 L’avvocato

          • Errore 2 L’evitamento

          • Esercizio 5 Fino a prova contraria

          • Errore 3 L’attenzione selettiva

          • Esercizio 6 L’esame inverso

          • Errore 4 La memoria selettiva

          • Esercizio 7 Ricordi scomodi

          • Errore 5 Ci sarà pure un motivo

          • Esercizio 8 La paura fa novanta

          • Errore 6 La spiegazione incontrovertibile ad hoc

          • Esercizio 9 Nessuno è davvero innocente

          • Errore 7 La sicumera

          • Esercizio 10 A mente fresca

          • Errore 8 Il pensiero magico

          • Esercizio 11 Coincidenze sospettose

          • Errore 9 Se c’è fumo deve esserci il fuoco

          • Esercizio 12 Quella volta che ero presente

          • Errore 10 Se lo immagino è vero.

          • Esercizio 13 Delirio sperimentale

4. come se ne può uscire

       • Esercizio 14 trovarne il senso

          • Esercizio 15 riconoscere i mostri

       • Esercizio 16 Riempire un vuoto

          • Esercizio 17 Ricomponendo un altro puzzle

 

Caro lettore,

non so come tu sia entrato in possesso di queste pagine e le ipotesi possibili sono due: una persona vicina a te si è preoccupata del tuo disagio ed ha cercato qualcosa che potesse aiutarti, oppure tu stesso hai il dubbio che l’esperienza che stai vivendo sia strana, al punto che sei incerto se tu stia diventando matto oppure lo sia il resto del mondo. 

Quello che è bene precisare è che non ti conosco affatto e quanto scritto deriva solo da una trentennale esperienza con i pazienti gravi e da una mia esperienza personale nel ruolo di delirante. 

Naturalmente puoi interrompere la lettura quando vuoi se ritieni sia inutile o addirittura disturbante. 

Lo schema generale di questo scritto prevede quattro capitoletti (cosa è un delirio, come si arriva a delirare, come si mantiene il delirio, come se ne può uscire). 

Nel testo ci sono una serie di esercizi (scritti in corsivo) che dovrebbero aiutarti a verificare su di te quanto vado argomentando e delineano un percorso di comprensione e guarigione dal delirio. E’ assolutamente possibile che tu non sia affatto delirante e ciò che “ti sembra” sia assolutamente reale. Io non ti conosco e dunque non posso saperlo. In tal caso hai solo perso un po’ di tempo. Non posso restituirti i soldi del biglietto perché non c’é, ma posso sinceramente augurarti di risolvere il tuo malessere che evidentemente è di altro genere.

 

1. Cos’è un delirio

Innanzitutto un delirio è una convinzione che si impone come qualcosa di assolutamente certo ed evidente. Anche se gli altri ti dicono che le cose non stanno come a te appaiono, per te non ci sono dubbi. Tu non conosci il dubbio e vivi nella terra della certezza assoluta: i dubbi li hai lasciati alla dogana quando hai varcato la frontiera del delirio. La terra da cui provenivi, al contrario, era fitta di dubbi angoscianti, di incertezze, confusioni, eventi inspiegabili, per cui fuggirne è stato un sollievo

Dunque un delirio è una certezza come tutte le altre che abbiamo in testa, anzi è ancora più indiscutibile, autoevidente.

Pensa alla terra: tutti sappiamo che è sferica ma per ciascuno di noi la sua piattezza è assolutamente evidente. Le persone che hai intorno ti dicono, spesso accorati e spaventati, che ciò che pensi “non è vero”. Allora, se va bene, ti senti ancora più solo e trattato come se fossi matto, se va male incominci a sospettare che anche loro facciano parte del complotto e ti nascondano la verità che tu vedi senza veli.

Ho parlato di complotto perché la gran parte dei deliri hanno carattere persecutorio. Si sente (uso il termine “sente” perché si impone con la stessa pregnanza di un dato sensoriale cui non si può non dar fede) con assoluta certezza che alcune persone facciano di tutto per ostacolarti, danneggiarti o tradirti (ad esempio, il delirio di gelosia). Esistono anche altri deliri più simpatici come quelli di grandezza (“sono il migliore del mondo”), erotomanici (“tutti si innamorano di me e mi desiderano”) che, però, fanno soffrire meno e comunque non sono di ostacolo alla richiesta di terapia.

Si badi bene che il confine tra un normale pensiero e un delirio non è la verità della prima e la falsità del secondo: esistono molte false convinzioni che sono semplicemente false ma niente affatto deliranti, al contrario esistono deliri che sono veri, ad esempio i deliranti di gelosia si comportano in modo così opprimente da avere alta probabilità di essere effettivamente traditi, ma ciò non elimina il delirio, restano paranoici e cornuti. 

Dirò di più: quasi sempre alla base di un delirio troviamo un elemento di realtà (un torto subito, un riconoscimento mancato, etc), del resto chi non ne annovera a decine nel corso dell’esistenza? Il guaio è che su quella pietra angolare saldamente piantata nella realtà si è costruita un’enorme cattedrale che si arricchisce ogni giorno di più, assorbendo l’intero tuo mondo.

Perciò, la caratteristica peculiare del delirio è la sua immodificabilità, il fatto che non cambia di fronte alle evidenze ed anzi si rafforza, trovando spiegazioni che ribaltano a proprio favore le argomentazioni contrarie. 

Il delirante in fondo è semplicemente un super testardo che non sente ragioni.

La predisposizione alla testardaggine e al delirio è presente in tutti gli esseri umani, tutti cerchiamo attivamente le conferme alle nostre idee ed evitiamo di prendere in considerazione le disconferme. In più, passiamo gran parte del nostro tempo ad autoinngannarci raccontandoci storie sul perché le cose sono andate in un certo modo piuttosto che in un altro, con l’evidente obiettivo di salvaguardare la nostra autostima anche a costo di negare l’evidenza… PER CONTINUARE LA LETTURA, SCARICA L’EBOOK GRATUITO

 

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