Cos’è la logoterapia?
La logoterapia risale agli anni Trenta con Viktor Frankl (1905-1997) e affonda le sue radici nella psicoanalisi freudiana e individuale di Adler. La logoterapia, tuttavia, si distingue dalla psicoanalisi per l’uso di una metodologia meno retrospettiva (Frankl, 1959). La logoterapia non è orientata al passato piuttosto al futuro, in quanto si focalizza su obiettivi futuri da realizzare, attribuendo così significato e valore alla propria vita (Boeree, 2006). Tale intervento si basa su un approccio innovativo, definito come la “Terza Scuola Viennese di Psicoterapia”, ossia la psicoterapia basata empiricamente sul significato (Batthyány , 2016).
La logoterapia affonda le sue radici filosofiche e scientifiche nell’analisi esistenziale; quest’ultima analizza la dimensione umana e postula che la ricerca del significato rappresenti la motivazione primaria dell’uomo. È fondamentale precisare che i logoterapeuti non prescrivono un significato generale della vita, bensì guidano l’individuo a trovare un suo senso di realizzazione adattato ai suoi specifici princìpi valoriali (Thorne & Henley 2005).
L’approccio di Frankl si basa su tre concetti filosofici e psicologici: la libertà di volontà, la volontà di significato e il senso della vita (Batthyány, 2016). Il primo principio afferma che anche in situazioni immutabili, le quali sono al di fuori del proprio controllo, rimane la libertà di scegliere come rispondere a tali circostanze: soccombere alla sofferenza, oppure trascendere il dolore, attribuendo un significato alla realtà, elaborandola in accordo a determinati princìpi o valori. Pertanto, una realtà non mutevole non implica necessariamente il soccombere ad essa (Wong, 2012). Il secondo principio sostiene che la principale forza motivazionale di un individuo sia il desiderio di trovare un senso alla vita. Questa forte volontà di significato consente agli individui di sopportare sofferenze inimmaginabili e di persistere nel perseguire i propri obiettivi (Wong, 2012; Frankl, 2014). Infine, il terzo principio afferma che ogni situazione, anche la più dolorosa, racchiude in sé un significato che va colto ed elaborato. La vita infatti è portatrice di significato in ogni circostanza, inclusa quella di sconforto. Gli esseri umani sono chiamati, in virtù della responsabilità individuale, ad impegnarsi nel rintracciare ed elaborare i significati che si susseguono nell’arco temporale di una vita (Wong, 2012).
Nel momento in cui non è possibile realizzare la propria “volontà di significato” nella rispettiva esistenza, si sperimenta un senso di vuoto, dato dall’assenza di significato. Questa condizione genera la cosiddetta “frustrazione esistenziale”, la quale dà origine a sintomi depressivi, generando o aggravando malattie psicosomatiche e disturbi nevrotici (Fabry, 1970).
- Frankl, V. (1959). Man’s search for meaning. Hodder & Stoughton, London.
- Frankl, V. (1962) Man’s Search for Meaning. Beacon Press, Boston.
- Frankl V. (1967); Logotherapy and existentialism. Psychother Theory Res Pract. 4(3):138–142.
- Frankl V. The Will to Meaning: Foundations and Applications of Logotherapy. New York, NY: Penguin Group; 2014.