Nato dalla collaborazione di diversi professionisti, il libro “Il drop-out in psicoterapia. Grounded theory e ricerca qualitativa” raccoglie ed analizza informazioni, dati, e riflessioni emersi da un’interessante ricerca circa un fenomeno molto importante cui prestare attenzione: il drop-out in psicoterapia.
Tale lavoro è stato sviluppato all’interno del progetto Perseo, frutto della Società scientifica di psicoterapia strategica, e si propone di incrementare la credibilità della psicoterapia valorizzando i suoi outcome e le sue tecniche, rendendo tale disciplina valutabile e quantificabile a partire da dati e metodologie che ne rispettino la peculiarità, salvaguardandone la scientificità.
All’interno di tale progetto hanno collaborato diversi professionisti come Gennaro Iorio, Filippo Petruccelli, Bernardo Paoli, Francesco Tinacci, Davide Algeri, fabio Leonardi, Cristina Capozzella e Andrea Stramaccioni.
Il fenomeno del drop-out, ossia l’interruzione della psicoterapia da parte del paziente, che ha visto negli anni tanti studi ed approfondimenti, così come tante definizioni, all’interno del lavoro degli autori viene analizzato attraverso un’interessante metodologia di ricerca, ossia la Grounded Theory (GT). Una metodologia più adatta allo studio di tale fenomeno in quanto fondata sui dati e non sulla scelta precostituita di una teoria già esistente. L’assunto di base nella sua costruzione è di tipo induttivo, ossia parte da un concetto per poi estendere le considerazioni che ne emergono verso una teoria generale. La Grounded Theory evita in tal modo influenze e bias del ricercatore, il quale solitamente è portato a indagare un fenomeno a partire da dati precostituiti e già noti e a valutare il risultato di una ricerca basandosi sulla letteratura e su ciò che già conosce in merito al fenomeno studiato.
All’interno del testo, viene offerta un’ampia panoramica circa le metodologie di ricerca in riferimento a fattori di interesse della psicologia, della psicoterapia e della sociologia. Viene inoltre sottolineata l’importanza della promozione di una maggiore transdisciplinarietà, esplorato ed approfondito il concetto di drop-out e diverse variabili in gioco, anche se il focus è maggiormente posto sull’esplorazione del drop-out in riferimento ai due protagonisti del processo terapeutico, ossia paziente e terapeuta.
Vengono illustrate procedure di ricerca, metodologia, ipotesi, obiettivi e risultati, concludendo il testo con un’interessante approfondimento di quest’ultimi.
Oggi infatti, sappiamo come il drop-out possa dipendere da numerosi fattori e variabili, riguardanti sia caratteristiche emotive, comportamentali, personologiche del paziente, che del terapeuta, così come lo stile comunicativo di quest’ultimo, la relazione terapeutica, l’alleanza terapeutica, il setting, il livello di motivazione, fiducia, sintomi e psicopatologia del paziente.
Nella ricerca riportata nel libro sono state analizzate 30 terapie concluse e caratterizzate da drop-out, alcune sedute videoregistrate ed altre solamente audio registrate. Sono state così individuate e distinte due tipologie di drop-out: non concordato/non comunicato e non concordato/comunicato dal paziente.
Dall’analisi dei loro dati, gli autori hanno acceso il focus su alcuni fattori che sembrerebbero influenzare in modo più significativo il drop-out, come motivazione e fiducia, elementi che nutrono conseguentemente la relazione terapeutica.
Un lavoro presentato in modo chiaro ed esaustivo, di scorrevole e piacevole lettura, che analizza e invita a prestare attenzione a un fenomeno molto importante per gli addetti ai lavori. Un utile spazio di riflessione per il professionista lettore, da sfruttare come possibilità volta al miglioramento della qualità del servizio offerto al paziente, al fine di ridurre la possibilità di drop-out o sfruttare lo stesso come possibilità di indagine e crescita.