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Che cosa intendiamo per Terapia Metacognitiva

La Terapia Metacognitiva ha introdotto un nuovo modo di concettualizzare e trattare i disturbi psicologici, dall'ansia alla depressione, dal DOC al PTSD

Di Redazione

Pubblicato il 23 Feb. 2022

La Terapia Metacognitiva è una forma di psicoterapia di recente sviluppo. Nata alla fine del secolo scorso grazie ad Adrian Wells e Gerald Matthews (1994), si fonda sul modello metacognitivo della sofferenza psicologica.

 

La Terapia Metacognitiva (Metacognitive Therapy o MCT) ha introdotto un nuovo modo di concettualizzare e trattare i disturbi psicologici. Dapprima applicata al trattamento del Disturbo d’Ansia Generalizzata (Wells, 1995, 2000), la MCT ha poi mostrato la propria efficacia anche su altri tipi di disturbi (Norman, van Emmerik e Molina, 2014).

La Terapia Metacognitiva propone un modello di intervento basato su una teoria scientificamente fondata (evidence-based theory) e un bagaglio di tecniche di colloquio e tecniche esperienziali integrate.

Terapia Metacognitiva e Metacognizione

La metacognizione è spesso definita come il “pensare i propri pensieri”, indica dunque quei processi di auto-monitoraggio e di controllo dei propri processi cognitivi e attentivi.

Mentre alcuni aspetti della metacognizione operano al di fuori della nostra coscienza, può capitare a volte che particolari pensieri vengano colti dalla nostra consapevolezza e vi possiamo reagire con modalità problematiche che comprendono ipervigilanza, rimuginio ed evitamento. Queste reazioni contribuiscono ad aumentare i pensieri e le emozioni spiacevoli.

Questa modalità di reagire a pensieri negativi è chiamata CAS (Cognitive Attentional Syndrome) ovvero Sindrome Cognitivo-Attentiva.

Il Modello della sofferenza psicologica nella Terapia Metacognitiva

Il modello metacognitivo è un modello transdiagnostico che vede il mantenimento di tutta la psicopatologia legato allo stile di pensiero perseverante della CAS. La CAS si declina in varie forme di pensiero ripetitivo (come rimuginio e ruminazione) e in diversi comportamenti disfunzionali di coping (quali evitamento, soppressione del pensiero, ricerca di rassicurazioni) che una persona impiega nel tentativo di gestire pensieri e sentimenti angoscianti. Tali tentativi, tuttavia, non fanno altro che aumentare i pensieri e i sentimenti angoscianti, riducendo la flessibilità dell’attenzione, che porta così a sperimentare uno scarso controllo su pensieri ed emozioni negative.

Secondo il modello di Wells, infatti, pensieri ed emozioni negative hanno carattere temporaneo. Tuttavia, quando una persona risponde a questi con la CAS, ne prolunga l’effetto disadattivo, aumentando di pari passo il proprio disagio psicologico.

Ma da dove nasce la CAS? La CAS è controllata dalle conoscenze metacognitive, credenze non sempre consapevoli che riguardano la natura dei fenomeni mentali e le reazioni necessarie per gestirli. Le credenze metacognitive possono avere sia valenza positiva (es. “Preoccuparmi mi aiuta ad affrontare meglio le situazioni”) che negativa (es. “Non riesco a controllare i miei pensieri”).

Obiettivi della Terapia Metacognitiva

Obiettivo della Terapia Metacognitiva è identificare e modificare tali credenze metacognitive. La Terapia Metacognitiva mira ad aiutare i pazienti a sviluppare nuovi modi di reagire ai pensieri negativi attraverso nuovi modi di controllare l’attenzione.

Il primo passo nella Terapia Metacognitiva è concettualizzare la formulazione del caso col paziente e presentargli i processi di mantenimento della sua sofferenza, compreso l’impatto di rimuginio e ruminazione e l’inefficacia delle strategie di coping messe in atto. Successivamente le credenze metacognitive vengono discusse e testate attraverso esperimenti che mirano a cambiare il rapporto con i propri fenomeni mentali, a uscire dai circuiti di rimuginio e ad acquisire maggior governo del proprio funzionamento psicologico.

Tra le tecniche terapeutiche troviamo, ad esempio, l’Attention Training (un compito uditivo per “allenare” l’attenzione con l’obiettivo di riguadagnare flessibilità attenzionale, rafforzare il controllo esecutivo e quindi interrompere la CAS) e la Detached Mindfulness (con la quale il paziente è istruito a diventare consapevole dei pensieri disfunzionali e a distaccarsene con la finalità di disimpegnarsi dai processi di preoccupazione e ruminazione). La Terapia Metacognitiva prevede interventi brevi (12-15) sedute focalizzate su disturbi d’ansia o d’umore specifici. Lo scopo generale è scoprire quanto possiamo controllare la nostra mente per abbandonare la tendenza a rimuginare e a lottare contro i pensieri negativi e le sensazioni di disagio che attraversano la nostra mente.

Complessivamente la Terapia Metacognitiva mira ad aumentare l’esperienza di controllo dell’attenzione da parte della persona e promuovere lo sviluppo strategie di coping più adattive.

In che cosa la Terapia Metacognitiva è differente dalla Terapia Cognitivo Comportamentale

Rispetto alla Terapia Cognitivo Comportamentale (CBT), la Terapia Metacognitiva si concentra sui processi di pensiero, piuttosto che sul contenuto: mentre la CBT mette in discussione la validità del pensiero (es “io non valgo”), la Terapia Metacognitiva considererebbe tale pensiero normale, transitorio per la maggior parte delle persone, ma che può dar vita a processi di preoccupazione o ruminazione se gestito in modo inadeguato. La Terapia Metacognitiva pone dunque l’attenzione sulle modalità con cui ci si lascia coinvolgere da determinati pensieri e lavora sui processi responsabili del controllo di questi pensieri.

Nonostante affondi le sue radici nei modelli cognitivi, la Terapia Metacognitiva è un trattamento autonomo che, come abbiamo visto, utilizza altre tecniche rispetto a quelle della CBT tradizionale.

In arrivo il Masterclass Internazionale di Terapia Metacognitiva

L’innovazione che la Terapia Metacognitiva ha introdotto nella concettualizzazione e nel trattamento dei disturbi psicologici (non solo limitata ai disturbi d’ansia, ma anche a quelli ossessivi, depressivi, post-traumatici, ecc), ha creato nei professionisti una sempre maggiore curiosità e una crescente domanda verso percorsi formativi che consentano di conoscere gli aspetti teorici ma soprattutto di padroneggiare gli aspetti pratici di questo nuovo approccio.

Per tale motivo, l’MCT-Institute, in collaborazione con MCT-Italia, organizzerà un Masterclass per colleghi psicoterapeuti e specializzandi di lingua italiana.

Il Masterclass rappresenta il primo livello di competenza nella Terapia Metacognitiva e certifica l’iscrizione nell’elenco internazionale degli psicoterapeuti metacognitivi.

Sarà un corso dalla durata di due anni (dal 2022 al 2024), organizzato prevalentemente online tramite piattaforma ZOOM con traduzione in italiano. Il corso sarà composto da 8 incontri di due giorni, dedicati all’applicazione pratica della Terapia Metacognitiva e alla supervisione di casi clinici.

Il Masterclass sarà condotto interamente dai fondatori dell’ MCT-Institute e della terapia metacognitiva: Prof. Adrian Wells e Prof. Hans Nordahl.

 

Per informazioni sul Masterclass MCT >> CLICCA QUI

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Wells, A., & Matthews, G. (1994). Attention and Emotion. A Clinical Perspective. Hove, UK: Erlbaum.
  • Wells, A. (1995). Cognitive Therapy of Anxiety Disorders: A practice manual and conceptual guide. Chichester, UK: Wiley. Trad it. Trattamento cognitivo dei disturbi d’ansia. Milano: Mc-Graw-Hill
  • Wells, A. (2000). Emotional Disorders and Metacognition: Innovative Cognitive Therapy. Chichester, UK:
  • Wiley. Trad it. Disturbi Emozionali e Metacognizione. Nuove strategie di psicoterapia cognitiva. Trento: Edizioni Erikson, 2002.
  • Norman, N., van Emmerik, A.A. & Morina, N. (2014). The efficacy of metacognitive therapy for anxiety and depression: a meta-analytic review. Depression & Anxiety, 31(5), 402-411.
  • Normann, N., & Morina, N. (2018). The Efficacy of Metacognitive Therapy: A Systematic Review and Meta-Analysis. Frontiers in psychology, 9, 2211. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2018.02211
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