La moglie di Darwin. L’arte di prendere decisioni lungimiranti, titolo intrigante, che ci porta immediatamente nel cuore del tema centrale del libro, ossia i processi decisionali della nostra mente.
La nota a mio avviso più originale del testo risiede nell’aver citato variegate situazioni, da quelle meno note a tutti noi tra le quali, ad esempio, come Darwin giunse alla scelta di sposarsi, il trasferimento per la malattia della figlia… a situazioni invece più note all’ampio pubblico e di fama mondiale come ad esempio sviluppare la giusta strategia per la cattura di Bin Laden e non solo.
Le situazioni citate nel testo non si esauriscono a quelle sopra esposte e vengono dettagliatamente riprese e descritte dall’autore al fine di approfondire i diversi meccanismi mentali coinvolti nei diversi processi decisionali estesi ai vari settori di vita dell’uomo come ad esempio famiglia, lavoro, vita sociale, scelte politiche, scelte finanziarie.
Non un testo specialistico ma un libro divulgativo sull’arte di prendere decisioni lungimiranti!
I vari processi decisionali coinvolti vengono distribuiti nei capitoli del testo, ma vediamone sinteticamente alcuni, iniziamo con la costruzione di mappe mentali
Questo può avvenire in modo più astratto oppure concretamente studiando e rappresentandoci ad esempio soggetti coinvolti nella situazione e le possibili variabili in gioco. Ma mappare è solo un punto di partenza, all’interno del quale la nostra mente gravita e viaggia alla ricerca di “ancore” o elementi a cui appigliarsi in sintonia con i propri valori.
L’autore ci riporta non soltanto spiegazioni ma anche dei suggerimenti utili per favorire un processo decisionale più funzionale, efficace ed efficiente.
Uno di questi è il diagramma di influenza. Secondo l’autore, e non soltanto, infatti rappresentare graficamente una scelta o delle decisioni difficili potrebbe aiutare a ridurre la complessità dell’operazione.
Altro aspetto utile, la varietà, ossia riuscire ad osservare le situazioni da punti di vista differenti.
Sempre l’autore ci mette in guardia però da possibili trappole della nostra mente come il sopravvalutare e/o il sottovalutare e, come per i metereologi, una buona strategia sarebbe quella di contemplare anche un cono di incertezza per poter cogliere anche possibili incognite o informazioni altamente utili trascurate.
Quindi non soltanto dovremmo muoverci alla ricerca di certezze ma anche di dubbi, perché è grazie a quest’ultimi che possiamo aprirci al nuovo.
Altro aspetto messo in luce è la capacità della nostra mente di prevedere eventi futuri. Tale abilità a volte può avere effetti positivi nelle nostre scelte e decisioni così come essere un elemento interferente. Per ogni aspetto e processo sopra citato, l’autore ne offre una dettagliata spiegazione ed esempi tratti da aneddoti più o meno famosi avvenuti nel mondo.
Ed ancora l’uso del gioco per la scelta delle tattiche militari, creare ed elaborare scenari, simulare… ma tutto ciò non equivale ancora a decidere, spiega l’autore.
E ritorniamo ad un aspetto essenziale già individuato da Vicktor Franklin, ossia il valutare costi e benefici delle nostre eventuali scelte/non scelte e soprattutto che le stesse siano in sintonia con i nostri valori.
Ma nella storia dell’uomo ed anche nella storia di ciascuno di noi, sono state sempre prese scelte utili e funzionali?
Purtroppo no! E poi la scienza e la tecnologia… siamo sempre in grado di utilizzarle a nostro vantaggio?
Il giornalista e scrittore statunitense Steven Johnson, autore del libro in questione, mette in luce dunque come il prendere decisioni sia un’arte che può essere allenata, sviluppata, ed il suo testo risulta un interessante suggerimento in tal senso, ma non solo. Un testo che fornisce tante interessanti spiegazioni ma anche spazi di riflessione.