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Attaccamento e relazioni adulte: posso fidarmi di te?

La fiducia è un elemento essenziale nelle relazioni affettive ed è strettamente legata alle aspettative reciproche e alle esperienze di attaccamento

Di Maria Stella Andreozzi

Pubblicato il 08 Giu. 2021

Aggiornato il 11 Giu. 2021 13:26

Le relazioni sentimentali rappresentano uno dei legami sociali più complessi e significativi. Le interazioni ripetute con le nostre figure di attaccamento durante l’infanzia sembrano giocare un ruolo molto importante nella scelta e nella percezione di affidabilità del partner sentimentale.

 

Il termine attaccamento è stato proposto per la prima volta dallo psichiatra inglese John Bowlby, secondo cui ‘‘l’essere umano manifesta una predisposizione innata a sviluppare relazioni di attaccamento con figure genitoriali primarie’’. Bowlby descrive l’attaccamento come un “sistema” a due polarità opposte: da una parte l’esigenza di vicinanza con le figure di attaccamento primarie, dall’altra i bisogni di esplorare l’ambiente circostante. La funzione principale dell’attaccamento è quella di garantire il massimo livello di sicurezza all’interno di specifiche situazioni relazionali ed esistenziali soddisfacendo entrambe le polarità, proteggendo dai pericoli e favorendo l’esplorazione. La figura di attaccamento primaria (generalmente la madre) assume il ruolo di base sicura da cui tornare dopo aver esplorato, se la situazione si fa pericolosa o angosciante. Perché si parli di attaccamento devono essere presenti tre condizioni di base.

  • effetto base sicura: si fa riferimento a quell’atmosfera di fiducia creata dalla figura d’attaccamento, legata alle aspettative di comportamento.
  • comportamenti di ricerca della vicinanza: ricerca di contatto fisico nei bambini (come essere presi in braccio, vedere, ascoltare o essere toccato dalla madre) per mantenere la vicinanza e favorire il contatto con la figura di attaccamento.
  • proteste di separazione: per richiamare l’attenzione e la vicinanza della figura di attaccamento (piangere, strillare, colpevolizzare, accusare o mettersi in pericolo) quando la vicinanza è pregiudicata.

Con la teoria dell’attaccamento Bowlby suggerisce che le interazioni con le figure di attaccamento primarie durante l’infanzia modellano il modo in cui gli individui percepiscono se stessi, gli altri e le relazioni. Le ripetute prime interazioni con le figure di attaccamento primarie generano quelli che Bowlby chiama Modelli Operativi Interni (M.O.I.), cioè rappresentazioni interne di sé stessi, delle figure di attaccamento, delle relazioni e del mondo. I M.O.I. si formano nel corso delle prime esperienze di attaccamento e persistono in maniera relativamente stabile con l’avanzare dell’età. I M.O.I. influenzano infatti il rapporto fra l’individuo e l’ambiente anche in età adulta, determinando il tipo di percezione della realtà e il tipo di aspettative relazionali. Il concetto dei modelli operativi interni potrebbe spiegare come le nostre esperienze di vita influenzino i nostri comportamenti futuri, compresi quelli relativi alle relazioni di coppia.

Sono stati individuati tre principali stili di attaccamento:

  • sicuro o di Tipo B: la figura di attaccamento primaria viene percepita come base sicura, da cui potersi allontanare senza timore per esplorare l’ambiente e da cui ritornare quando il mondo risulta troppo pericoloso. È il risultato di una figura di attaccamento primaria responsiva e disponibile, che fa sperimentare al figlio un senso di sicurezza e fiducia.
  • insicuro evitante o di Tipo A (detto anche distanziante): nei momenti di pericolo si verifica nel bambino una disattivazione del sistema di attaccamento e iperattivazione dei comportamenti di esplorazione, come risultato di una figura di attaccamento primaria rifiutante verso le richieste di aiuto del figlio.
  • insicuro ambivalente o di Tipo C (detto anche resistente): il bambino manifesta vissuti ambivalenti nei confronti sia della figura di attaccamento primaria sia dell’esplorazione. Risultato di una figura di attaccamento primaria incoerente e imprevedibile, che oscilla tra gli estremi rifiutante-invadente rispetto ai bisogni del figlio. Si assiste a un’iper-attivazione del sistema di attaccamento del figlio al fine di vigilare costantemente sulla presenza della figura di attaccamento di cui non si ha fiducia e certezza.

Bowlby crede che il formarsi di una coppia amorosa non sia casuale, ma che la scelta del partner sia particolarmente influenzata dalle nostre esperienze di attaccamento con le figure di attaccamento primarie. Saremo dunque più inclini a scegliere un partner che possa confermare le rappresentazioni relazionali che ci hanno accompagnato fin dalla prima infanzia.

Quando in una relazione di coppia in età adulta il sistema di attaccamento è attivato da eventi stressanti reali o immaginari, gli individui con un attaccamento di tipo C tendono a usare strategie iperattivanti per cercare la vicinanza e ottenere attenzione dai loro partner, mentre gli individui con un attaccamento distanziante tipicamente si impegnano in strategie di de-attivazione che inibiscono la ricerca di supporto dei loro partner.

La fiducia, oltre ad essere una componente fondamentale del sistema di attaccamento, rappresenta una delle caratteristiche più importanti in una relazione romantica sana e stabile. In una relazione romantica la fiducia è relativa alle percezioni dell’affidabilità dei propri partner e le convinzioni riguardo al futuro della relazione:

  • livelli più elevati di fiducia tra partner indicano la certezza che un partner si comporterà in modo pro-relazionale in futuro;
  • livelli medi di fiducia riflettono una maggiore incertezza riguardo ai comportamenti futuri del loro partner;
  • livelli inferiori di fiducia indicano la certezza che un partner non si comporterà in un modo pro-relazione in futuro.

Lo sviluppo di orientamenti di attaccamento sul versante insicuro (ambivalente o evitante), derivanti dalle interazioni con i caregiver primari, rende gli individui poco sicuri della disponibilità e accettazione dei propri partner, andando a minare la percezione di fiducia di coppia.

La letteratura ad oggi sostiene che a maggiori livelli di attaccamento insicuro (ambivalente ed evitante), sono associati minori livelli di fiducia percepita di coppia.

Individui che riferiscono livelli più elevati di attaccamento insicuro (ansioso ed evitante) rispetto all’attaccamento sicuro mostrano anche una maggiore accessibilità ai ricordi negativi legati alla fiducia, minori episodi positivi di fiducia e una minore capacità di gestire efficacemente situazioni in cui la fiducia reciproca viene violata.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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