L’ipnoterapia senza trance è un’applicazione strategica della suggestione in ambito clinico.
In un excursus storico l’autore sottolinea la forza e il potere del linguaggio e in particolare la capacità performativa, ovvero la capacità di originare cambiamento.
Dagli antichi Sofisti, ai grandi oratori dell’Impero Romano, passando da Milton Erickson agli studi del secolo scorso della scuola di Paolo Alto guidata da Watzlawick, Nardone ripercorre le tappe dell’analisi storica del linguaggio attraverso le sue forme verbali, non verbali e paraverbali.
Influenzamento, suggestione e persuasione da sempre sfuggono allo studio dei criteri scientifici ‘quantitativi’ proprio perché si fondano su criteri ‘qualitativi’. Giornalmente sperimentiamo questi effetti nel nostro rapporto con noi stessi, con gli altri e con il mondo. Non possiamo negare i potenti effetti della persuasione e della suggestione.
Non c’è nulla nell’intelletto che non passi prima per i sensi.
Come avviene un cambiamento? Beh a noi esseri umani piace pensarci come esseri razionali guidati dalla logica ma basta osservarci un po’ più da vicino e sperimentare subito quanto la ragione sia pochissime volte motivo di cambiamento. Spesso un cambiamento è conseguenza di un’esperienza o un evento che ci tocca in primis sulle nostre corde emotive. Il cambiamento non può prescindere dal coinvolgimento emotivo nel senso più atavico del termine, la parte razionale, la ‘cognizione’ e la presa di coscienza sono sempre secondarie all’impatto emotivo.
Da sempre in campo psicologico si crede che il pensiero e le cognizioni rappresentino l’Olimpo del sapere, le moderne neuroscienze dimostrano invece che l’80% delle nostre attività cerebrali si trovano al di sotto della coscienza (Cit. pag.20).
Proprio in ambito clinico lo psicoterapeuta è chiamato a rispondere alla richiesta del paziente di cambiare qualcosa che non sta funzionando.
Qui si rende necessario tutto il potere del clinico per ciò che riguarda persuasione e suggestione, in un mix tra aderenza rigorosa alle tecniche e creatività artistica per calzare le strategie e gli stratagemmi (risultati efficaci in passato) all’unicità del paziente. Non possiamo evitare di influenzare e di essere influenzati. Il terapeuta esperto utilizza la persuasione per essere maggiormente efficace e lo fa creando un contesto in cui chi è intrappolato in un problema o disturbo possa in primis sperimentare, attraverso i sensi, un cambio di prospettiva quale primo passo per uscire dalla ricorsività del problema. L’uso sapiente di metafore, analogie, ristrutturazioni e l’alternarsi tecnico di questo tipo di linguaggio analogico (che abbassa le resistenze al cambiamento) e l’uso del linguaggio indicativo, si intrecciano in un ballo a due in cui il terapeuta accompagna il paziente a sperimentare realtà prima non considerate e, laddove ce ne fosse il bisogno, accompagna il paziente a sentire l’urgenza di agire differentemente. Agire….e non pensare, perché, di nuovo, è l’azione che produce cambiamento, la cognizione è conseguenza dell’azione.
Nella parte centrale del libro sono descritte, con abbondanza di esempi, alcune delle tecniche ‘apparentemente magiche’ quali:
- prescrizioni
- ristrutturazioni
- domande performative
- parafrasi e formule evocative
Il libro si conclude con le trascrizioni di due casi resi particolari per l’alta resistenza al cambiamento che caratterizza i pazienti. Giorgio Nardone, se mai ce ne fosse bisogno, offre un’ulteriore prova della sua efficacia persuasoria in grado, molto spesso, di salvare letteralmente la vita a persone affette da gravi disturbi psicologici. Tutto ciò non è frutto di ‘poteri magici’ (perché sfuggenti ai criteri quantitativi scientifici) ma della sapiente applicazione di strategie e stratagemmi che scientificamente nel corso del tempo si sono rivelati efficaci e di atti performativi e creativi figli di anni di pratica clinica.
La scienza a ben vedere è un ‘linguaggio’ che ha costruito l’uomo per interpretare e fare i conti con la realtà. Il principio di oggettività assoluta non può essere verificato poiché l’osservatore non può non influenzare e essere influenzato da ciò che sta osservando.
Questo scritto rappresenta…un passo in più per suggestionare la scienza ad avvicinarsi dal criterio di ‘verità assoluta’ al criterio di ‘efficacia’.